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sabato 16 gennaio 2016

Morti sulle strade ed i loro assassini



Le persone morte sulle strade italiane – n. 3.381 nel 2014 – erano tutte nate “pedone”.
Ma, solo n. 578 erano pedone-pedone (+ 4,9% rispetto al 2013, invertendo la tendenza alla diminuzione dei morti stradali); altre n. 273 erano ciclista-pedone (+ 8,8% rispetto al 2013, consolidando la sua tendenza all’aumento dei morti stradali); 112 erano ciclomotorista-pedone; 704 erano motociclista-pedone (che, insieme al ciclomotorista, − 4,3 % rispetto al 2013, consolidando la tendenza alla sua riduzione dei morti stradali ).


Tutte queste persone vengono considerate “Utenza vulnerabile”.


Ci saranno i suicidi?
quelli che non rispettano le regole?
quelli che si distraggono?
quelli che vanno veloci? (anche i pedoni podisti!).
Stiamo sul 50% dei morti totali: e l‘altro 50%?
Si può morire di freddo e/o per arresto cardiaco e/o, anche, per omicidio stradale e/o per assassinio.
Se tra gli amministratori sostenitori della Nuova Mobilità si riscontrano coloro che eliminano gli attraversamenti pedonali pericolosi, ……… gli assassini ci sono e sono tra noi.


Come qualificare gli evasori dei (chi nasconde i) grandi inquinamenti urbani?


In qualche ora le centraline possono ritornare a lavorare degnamente ed utilmente e fornirci i dati reali della qualità dell’aria che respiriamo.


Se non lo fanno – e, come sostiene l’OMS, continuano a morire persone per inquinamento – sarà onesto e giusto sostenere che gli assassini siamo, anche, noi.


Vito De Russis  
v.derussis@teletu.it

In risposta a Mauro Venier – Alfredo Giordani – Maurice Utrillo Bonsignori − Marco Myosotis …..− Michele Pellegrino − Roberto Innocenti − Claudio Caccavale  e altrettante brave persone. Ed a coloro i quali  ritengono che è ridicola la persona che usa utilizzare il termine assassino del ciclista investito ed ucciso.
 

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