Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

domenica 28 aprile 2019

La favola dell'antropic global warming... che piace al sistema


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A cosa serve la favola antiscientifica dell'antropic global warming, nella quale “antropic” è un palese intruso?

1) Anzitutto a spaventare la gente. Il terrore indotto verso un nemico immaginario è un magnifico strumento di controllo della classe dominante sul popolo.

2) A generare sensi di colpa: il mondo va male per colpa tua.
Ottimo strumento, come sopra.

3) A difendere la tesi del "nucleare pulito che non emette anidride, operazione avviata illo tempore da Margaret Tatcher.

4) A diffondere normative restrittive contro la industrializzazione concorrenziale del Terzo Mondo, in modo da evitarne la emancipazione.

5) A distrarre l'attenzione popolare dai problemi veri, inducendola su uno falso.

6) A difendere i progetti di geoingegneria (vedasi il documento USAF "Owning the weather as a force multipler", 2005).

7) A inventare nuove tasse.

Nell'insieme, una banale operazione di dominio padronale delle masse. Bugie, colpevolizzazione e paura sono eccellenti strumenti sostitutivi della forza.

Vincenzo Zamboni
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venerdì 26 aprile 2019

La pienezza dell'Assoluto


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Credo che una foglia d’erba
non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle,
ugualmente è perfetta la formica,
un granello di sabbia,
l’uovo dello scricciolo;
una ragnatela è un capolavoro dei più alti
e il rovo rampicante potrebbe adornare i salotti del cielo
e la più stretta linea della mia mano
se la può ridere di ogni meccanismo,
e la vacca che rumina a testa bassa
supera ogni statua,
e un topo è un miracolo sufficiente
a far vacillare miriadi di miscredenti.
Chi se ne intende dice
che cielo, terra, dèi, uomini
sono collegati in un Tutto
e che per tale ragione questo Tutto
è chiamato Cosmo. (Platone)
Anche quel piccolo frammento che tu rappresenti
o uomo meschino
ha sempre il suo intimo rapporto con il Cosmo.
Ti rimane però celato
che tutto il divenire
muove in vista dell’Universo
affinché la vita di questo giunga
alla sua beatitudine essenziale.
La vita non si genera in funzione tua,
ma tu vieni generato in funzione
della vita cosmica.
E ti adiri perché ignori in qual modo
ciò che ti accade risulta il maggior Bene per il Tutto.(Leggi)
Questa è la verità:
come da un fuoco che brucia intensamente
emanano a migliaia sfolgoranti scintille
che hanno la stessa natura:
così gli esseri di ogni sorta
nascono dall’imperituro
e a Lui fanno ritorno. (Mundaka- Upanisad)
Tutti gli esseri dimorano in Lui
e Lui in tutti gli esseri. (Amrtabindu- Upanisad)
Egli si muove e non si muove,
è lontano eppur vicino,
è interno al tutto,
è altresì esterno al tutto.
Egli tutto include:
risplendente, incorporeo,
privo di difetti, senza organi,
puro e libero dal male,
onnipenetrante, autoesistente:
ha disposto tutte le cose conformemente a verità
per tutto il tempo a venire. (Isa-Upanisad)
Questo supremo Brahman,
grande dimora dell’esistente,
più sottile di ogni cosa sottile, eterno:
in verità è te stesso,
perché Tu sei Quello. (Kaivalya- Upanisad)
Questa realtà assoluta è Pienezza.
Questo mondo manifesto è Pienezza.
La Pienezza nasce dalla sua Pienezza.
Tutto ciò che esiste è pienezza.

(Franco Libero Manco)

giovedì 25 aprile 2019

San Benedetto del Tronto - Bella ciao negata ma suonata in sordina


        San Benedetto del Tronto. Cronaca di un 25 Aprile (2019) annunciato.

        Di annunciato c’è che per il terzo anno consecutivo dell’era Piunti, per espresso diktat del sindaco la banda cittadina non ha suonato, nel celebrare la Liberazione dal nazifascismo, quello che ne è l’Inno intramontabile, ufficiale, universalmente conosciuto e riconosciuto.

        Così stamattina, durante la cerimonia presso il monumento in centro città, Bella ciao ce la siamo suonata e cantata solo noi: gruppetti auto-convocati separatamente e ritrovatisi insieme senza saperlo… Una clavietta e parecchie voci libere. Il corpo bandistico ha atteso che finissimo, poi via doverosamente con l’Inno Nazionale. Ma prima, sfilando per la città, aveva suonato di tutto (tranne Bella ciao): perfino La Canzone del Piave che come ognun sa con la Resistenza partigiana e con la Liberazione dal nazifascismo c’entra un sacco...

        Sfruculiando nel backstage della manifestazione, troviamo:
-           che Sindacopiunti (in armonia con le sue personali convinzioni) s’è volentieri adeguato alla “contrarietà” ufficialmente espressa dall’Associazione Bersaglieri, per bocca del suo presidente, “all’esecuzione di Bella ciao all’interno della Manifestazione del 25 Aprile” (cfr. stampa locale del 24/4); ma non è un segreto che anche altre Armi ed ex di qualcosa erano contrarie. 
-          che membri e Presidente della locale ANPI - coloro che più di altri dovrebbero sentirsene offesi - hanno fatto buon viso al diktat [ma nel pomeriggio, con altra manifestazione, “istruiranno” la città sul significato della Resistenza (sic)]; 
-          che la banda cittadina, come negli anni scorsi, non s’è opposta alla cancellazione di Bella ciao confermando – ebbi a scriverlo due anni fa – che è un triste paese quello in cui uno storico corpo bandistico permette che sindaco di turno e gerarchie militari impongano cosa suonare e cosa no: viene in mente un certo SudAmerica…

        “Verrà suonata nel pomeriggio alle 18” risponde Sindacopiunti da sotto la fascia tricolore, attento a non respirare per non guastare la piega dell’abito blu, quando gli chiedo “Perché ha voluto che non si suonasse Bella ciao?”; e aggiunge sprezzante - com’è giusto si faccia coi sudditi - un lapidario Si informi”.

         Ecco, ora lo so. Mi devo informare. L’ha detto il sindaco.

      Lo farò, Sindacopiunti, accoglierò il perentorio invito e mi informerò sull’esecuzione di Bella ciao nella sua città: dalle ore alle ore, le location, le eventuali repliche su richiesta; cronometrerò la durata degli applausi, conterò il numero delle uscite…. non trascurerò alcunchè.
        Facciamo però che l’impegno sia reciproco: mentre io mi informo su orari e palcoscenici di Bella ciao, lei si informerà sulla storia patria, con particolare riguardo ai fondamentali capitoli: Significato della Resistenza, Significato della Liberazione, Significato del 25 Aprile.              Le consiglierò qualche buon libro. Di facile comprensione, non s’allarmi.

          Vi è più d’una chiave di lettura in tutto questo, e nessuna confortante.

      Vi è un sindaco di destra a cui le celebrazioni del 25 Aprile vanno strette e prova a mescolarle, tipo brodetto sambenedettese, in una celebrazione ad ampio spettro di tutti “gli italiani caduti per la patria in epoche e circostanze diverse” (come da indimenticato suo comunicato ufficiale di tempo fa); che in questo trova alleate e sodali le locali gerarchie militari e diverse associazioni di ex-qualcosa: l’uno (il sindaco) e le altre fiutano il vento di reazione e di revisionismo storico di un’Italia in metastasi, e più disinvoltamente fanno la voce grossa…
(Ah Sudamerica, Sudamerica canta Paolo Conte, con altri intenti…)

         E vi è un territorio, quello sambenedettese, in cui queste metastasi non trovano anticorpi.

Perfino l’ANPI si piega: il sindaco è bravo, concede perfino spazi in città, e stasera alla celebrazione di serie B (o Z) - dove graziosamente concederà forse che si canti Bella ciao! - invierà addirittura qualche Consigliere di discendenza partigiana o con genitori antifascisti; e poi il rapporto è cordiale, il sindaco li ha anche pubblicamente ringraziati… “guardiamo ai fatti”, no? (e il valore immateriale di un simbolo diviene barattabile...)

         Dunque, signori, tutte ‘ste storie per una canzonetta?..

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25 aprile 2019 Sara Di Giuseppe                    

Camminando s'impara la resistenza


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Oggi mi sono svegliato presto e sono andato a correre. Ero solo, nessuno dei miei abituali compagni era con me. Tutti in giro a godersi la bella giornata.

Io dovevo e devo lavorare dopo la corsa. Ma non è una giornata triste tutt’altro.
Mi guardo intorno come se tutto fosse un miracolo. Appena fatti due chilometri , due cardellini hanno preso a seguirmi. Si facevano raggiungere appoggiandosi su uno dei numerosi ulivi che costeggiano il “nostro abituale percorso”; per un chilometro abbondante mi hanno sempre preceduto. Poi con calma sono ritornati ai loro nidi.

Ho pensato che la giornata fosse perfetta e fino a quel momento non pensato a nulla. Andavo relativamente piano e respiravo a pieni polmoni.

Una bicicletta mi supera, poi un’auto, poi ancora un furgoncino. Sembrava un traffico infernale per quel luogo silenzioso e protetto. Da lontano vedo un trattore che mi punta, non è un trattore normale ha lunghi bracci meccanici ripiegati e la cabina è protetta dall’esterno.

Lo seguiva un pickup con il cassone pieno di taniche di diserbante. Ne avrà avute una quindicina.

L’aver visto il trattore mi ha destabilizzato. Ho iniziato a guardare i campi e riconoscevo quelli irrorati di pesticidi da quelli “puliti” sapete da cosa?
Dalla vita che in quelli puliti si accalcava in essi.

Non credo che tanta gente sappia che in Italia dovrebbe essere vietato l’uso di pesticidi poiché i divieti già esistenti ne vietano di fatto già l’utilizzo. La distanza minima da pozzi, sorgenti…fonti, abitazioni ne rendono impossibile l’utilizzo.
Ma ciò non accade. In Italia gli uomini stanno diventando sterili (ed è il minore dei mali). La causa sono da attribuire anche ai pesticidi. L’Italia non è assolutamente il peggior paese in cui vivere, anzi purtroppo è uno dei migliori.

Mi sono ricordato di un episodio a cui ho assistito pochi mesi fa nel consorzio della mia città di adozione: una contadina con una voce squillante, lamentava in dialetto, che alcuni alberi da frutto le si fossero seccati. " Il vicino passava: lo diserbo”. Ma a 10 metri di distanza.!.

Il venditore, disse che era normale. E lei ribadisce che era distante anche più di dieci metri e gli chiede se fosse possibile. Ancora una volta risponde di si, con la voce un pochino più alta ma non a sufficienza per essere ascoltato dagli altri avventori.
Alla quarta, quinta volta che la contadina, gli chiedeva come mai le sue piante da frutto si fossero seccate, il commesso s’incazza e sbotta: Si cazzo arrivano fino ad un chilometro anche due se soffia il vento!!!

Per questo non si possono passare con il vento!! E poi voi raddoppiate le dosi!!!
Ma non adè pericolosi? non sono pericolosi? lo riprende la contadina.
Il venditore abbassa lo sguardo.

Vedete io oggi resisto!!! Resisto, per non essere preoccupato.
E sono felice di non odiare quell’uomo dentro a quell’attrezzo. Ho visto il suo sguardo e so che non pensa alle conseguenze di ciò che fa.

Sono consapevole che qualcuno gli ha venduto quella roba e che qualche politico ne ha permesso la vendita. Io resisto. Resisto alla politica.
Io esisto ed ho pregato che quel tizio non mi spruzzasse quella robaccia in faccia quando avrei preso la strada del ritorno. Ma sono ormai anche consapevole che quella roba vola per chilometri.

Non gli auguro il male. Io resisto all’odio.

La mia pausa del dopo pranzo dal lavoro è finita.
Dedico questo post alla resilienza ed anche alla resistenza.
Resilienza: Resistenza alla rottura, capacità di affrontare e superare le avversità
dal latino: resilire rimbalzare, saltare indietro

Resistenza  (opposizione, contrasto) dal latino: resistentia, da resistere, composto di re indietro e sistere fermare

Ogni epoca ha la sua resistenza.


Ogni ceto sociale, ogni uomo è chiamato a resistere alle ingiustizie e mi consola sapere che forse molti come me resistono all’odio. 

Resistono a ciò che ci vendono o spacciano per vero, resistono a ciò che ci tranquillizza ma ci ammala. Esistono e per questo sentono che non c’è altra possibilità se non cercare se stessi e le motivazioni delle nostre azioni per scegliere una via che profumi di natura e bellezza.

E il sacrificio dei tanti giusti che hanno resistito quando non era conveniente ci sia d'ispirazione!

Da San Marco. Buon San Marco e Buona Resilienza!

Andrea Santini

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giovedì 18 aprile 2019

Este, 6 maggio 2019 - Paternità consapevole


Cari Amici,  con immensa gioia vi invitiamo a questa serata speciale il 6 maggio 2019 a Este (PD).

"I 7 SEGRETI SENZA TEMPO DELLA PATERNITA' CONSAPEVOLE".

Il ruolo di un genitore è quello di preservare e nutrire le 5 intelligenze dei bambini.

Il padre ha un ruolo cruciale nel facilitare queste intelligenze ma la maggior parte dei padri sono mal preparati nel dare il giusto contributo come genitore, che serva a supportare la crescita del bambino. I più modellano ciecamente il ruolo genitoriale del proprio padre, o seguono esempi che li circondano o seguono imposizioni sociali errate. Il risultato è che molti padri non hanno un impatto nella vita dei propri figli. 

Durante questa serata Sujith descriverà le 5 intelligenze che ogni bambino possiede e rivelerà alcuni segreti senza tempo che aiuteranno ciascun uomo a diventare un padre consapevole.

Questi segreti provengono dai Saggi indiani e sono diventati importanti ora più che mai.

La maggior parte di queste verità sono fondamentali anche per madri consapevoli e in particolari per educatori, insegnanti, aspiranti genitori e tutti coloro che sono guardiani dei bambini.

REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA: clicca qui.

martedì 16 aprile 2019

La questione dell’alternatività…

alternatività ecologica

La questione  dell’alternatività, si chiami “bioregionalismo”, “vegetarismo” o si chiami “essere di sinistra” è che tale attributo dà spesso alla persona che lo incarna un senso di superiorità.
*
A volte questa supposta superiorità si può obiettivamente riconoscere come legata ad un fattore di consapevolezza della propria natura da cui scaturiscono “scelte” che sono in sintonia con se stessi e possibilmente con il resto della vita, visto che facciamo parte di un tutt’unico che si influenza vicendevolmente.
*
E’ ovvio che se il vegetariano, l’ecologista, o chiunque impersoni questo senso di superiorità desidera diffondere il proprio “credo” non può pensare di essere accettato e ascoltato o meno ancora seguito se butta in faccia agli altri questa supposta superiorità. Se pensiamo di essere nel giusto nel nostro percorso, e lo siamo spassionatamente (anche se con passione, da questo il fastidio per l’animosità con cui certe persone presentano le proprie idee) ad esempio, nel seguire un’alimentazione che per noi “è buona” possiamo coinvolgere gli altri solo con l’esempio del nostro stare bene e con spiegazioni razionali su quello che è il bene del pianeta, spiegazioni che ormai sono alla portata di tutti e che si leggono in tutti i giornali.
*
Insomma ripeto quel che ho già detto: non possiamo pensare di avere tutti la stessa sensibilità. Il nostro sentire dipende dal nostro corredo genetico ma anche dall’ambiente in cui viviamo. E’ vero che noi viviamo in un ambiente dove è difficile morire di fame, ma se gli animali non vanno mangiati per questioni “etiche” cosa possiamo dire agli abitanti dell’Alaska o delle steppe della Mongolia?
*
Che devono traslocare nella foresta equatoriale o a casa nostra?
Qualcuno potrà obiettare che i vegetali oggi possono essere spediti.. e la campagna ecologista per Km. Zero?

Caterina Regazzi

Guiglia, 21 aprile 2019 - Pasquetta cercando erbe a Val di Sasso


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VI PROPONGO LA RACCOLTA DI ERBE SPONTANEE NEL PARCO DEI SASSI DI ROCCAMALATINA

Pasqua,   21 aprile 2019, dalle ore 10 alle 18 circa
Casa Val di Sasso via Castellino 381 Guiglia MO

ore 10.00      breve camminata nei pressi di casa,
                     raccolta di erbe spontanee, che verranno
                     unite al pranzo che ognuno porterà da casa
ore 12.30     pranzo condiviso
ore 14.30    “Caccia al tesoro” percorso facile di 1 km circa andata e ritorno.
ore 16.00    “Cerchio della condivisione” chi lo desidera può portare……..
                       Qualche suggerimento: la lettura di una poesia, raccontare un evento
                       che ha lasciato nella gioia, una breve meditazione…….

L’evento si svolgerà anche in caso di maltempo. (Variante a sorpresa al coperto, alla Caccia al tesoro)

Per altri dettagli chiedete Tel 059 795841 mail casavaldisasso@alice.it.

TUTTI BENVENUTI!     😊

Maria e Tiziano

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lunedì 15 aprile 2019

Cibo sano e biologico - La natura aiuta se stessa...

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Basterebbero circa 7 miliardi all’anno per sostenere la riconversione biologica di tutta l’agricoltura e la zootecnia italiana.
Ne abbiamo a disposizione circa 12, tra fondi PAC e Pani di Sviluppo Rurale, dal 2016 al 2020.
Mentre spendiamo oltre 100 miliardi all’anno di terapie per malattie degenerative collegabili in “Concausa aggravante a sinergia negativa moltiplicativa” ai numerosi residui chimici agricoli presenti negli alimenti e nelle acque potabili…
E almeno altri 10 miliardi all’anno a causa dei danni idrogeologici per alluvioni e dissesti, causati anche dall’uso di disseccanti “Agenti arancio”, concimi e pesticidi chimici che hanno distrutto l’humus dei terreni, i quali pertanto non trattengono più l’acqua a monte.
L’uso dei prodotti chimici di sintesi in agricoltura resta sempre e comunque pericoloso e i rischi derivanti dall’esposizione sussistono in ogni circostanza, per cui sempre e comunque prevale il diritto alla salute (Art 32 Cost.), all’ambiente salubre (Art. 9 Cost.) ed allo sfruttamento razionale dei suoli (Art. 44) e mai è possibile anteporre qualsiasi interesse economico, quando vi sia un danno arrecato all’interesse sociale (Art. 41, 42, 44 Cost.).
E dal momento che i più deboli rappresentano le principali vittime di patologie cronico degenerative, i Pesticidi che si accumulano nell’ambiente e nella catena alimentare violano anche l’Art. 3 della Costituzione, sul principio di uguaglianza e pari dignità.
Purtroppo, nonostante un referendum tenutosi nel 1992 sui residui di pesticidi, le norme di legge non prevedono il limite massimo ammesso della sommatoria dei diversi residui chimici di sintesi che si possono trovare negli alimenti, ma solo un limite per ogni singolo prodotto chimico.
Ciò espone i cittadini ad assorbire Cocktayls di residui chimici, la cui somma spesso supera di gran lunga quella dei limiti ammessi per ogni singola sostanza chimica pericolosa, i cui danni risultano molto più gravi per la “sinergia negativa di tipo moltiplicativo” scientificamente dimostrata, cui si somma l’interferenza endocrina anche a bassissime presenze.
Ciò ha indotto la comunità europea a definire, in leggi e Regolamenti i Pesticidi chimici impiegati in agricoltura “pericolosi per la salute”, chiedendone la sostituzione attraverso la coltivazione biologica a pagamento pubblico… per non continuare ad essere “avvelenati a norma di Legge”.
I dati statistici ARPA confermano che in un piatto misto mediamente ingeriamo da 8 a 13 residui chimici, ma talvolta si è arrivati a rilevarne oltre 30 …fino a 91!! (Lorenzin et al.)
Infine è assolutamente antiscientifica l’affermazione che le piante producono Pesticidi pericolosi come quelli chimici sintetici, a meno che non si tratti di OGM, organismi transgenici in cui sono stati inseriti pezzi del dna di batteri produttori di tossine, per fortuna in Italia vietati dalla coltivazione.
In realtà, la co-evoluzione di miliardi di anni dei vegetali con gli animali che se ne nutrono e con l’Uomo, molto ben selezionato ed adattato, ha fatto si che proprio le sostanze che le piante producono per difendersi dai parassiti siano preziosi antiossidanti e complessi enzimatici molto utili per la salute umana ed animale.

Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
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giovedì 11 aprile 2019

Tutto passa... tutto va via...


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C'era una volta un re che disse ai saggi di corte: "Sto facendo costruire un anello prezioso. Ho comprato uno dei diamanti più belli al mondo. Voglio nascondere nell'anello un messaggio che possa servire nei momenti di disperazione e sarà per i miei eredi per sempre. Deve essere una  frase breve, che possa entrare sotto il diamante dell'anello.


Tutti coloro che ascoltavano erano saggi e sapienti, potevano scrivere trattati, ma un messaggio con non più di due o tre parole che avrebbe potuto aiutare nei momenti difficili ...
Pensarono, ma non riuscirono a trovare nulla.


Il re era stato allevato da un vecchio servitore. La madre del re era morta presto, e questo servitore si era preso cura di lui, e quindi veniva trattato come se fosse uno di famiglia. Il re provava un immenso rispetto per il vecchio, così consultò anche lui. E il vecchio disse:


"Non sono saggio, né studioso, né accademico, ma conosco un messaggio. Durante la mia vita nel palazzo, ho incontrato tutti i tipi di persone e, in un'occasione, ho incontrato un mistico. Fu invitato da vostro padre e io fui a suo servizio. Per ringraziarmi mi diede questo messaggio." Il vecchio scrisse qualcosa in un foglietto, lo piegò e lo porse al re. "Ma non leggetelo." disse: "Tenetelo nascosto nell'anello e apritelo solo quando non ci sarà altra via d'uscita".


Questo non tardò a venire. Il suo regno fu invaso e il re perse la battaglia. Stava fuggendo sul suo cavallo e sui suoi nemici lo stavano inseguendo. Era solo e i nemici erano molti. Arrivò in un posto dove la strada era finita, completamente senza uscita. Davanti a lui un precipizio con una profonda valle,  cadere sarebbe stata la sua fine. Non poteva tornare indietro perché i nemici avevano sbarrato il cammino. Si sentiva già il rumore dei loro cavalli. Non c'era via d'uscita.


Pensando si ricordò dell'anello. Lo aprì, tirò fuori il pezzo di carta e lesse il messaggio breve ma prezioso, che semplicemente era: "Anche questo passerà."


Mentre leggeva il messaggio, sentì che stava calando un grande silenzio attorno a lui. I nemici che lo stavano inseguendo forse si erano persi nella foresta o avevano sbagliato strada. Di sicuro non si sentivano più i cavalli.
Il re era profondamente grato al servitore e al mistico sconosciuto. Quelle parole erano miracolose. Ripiegò il pezzo di carta e lo rimise sotto il diamante dell'anello. Riunì il suo esercito e riconquistò il regno.


Il giorno in cui rientrò vittorioso a palazzo,  fece una grande festa con canti e balli, e si sentiva molto bene.
Il vecchio servitore era in piedi accanto a lui nella carrozza e gli disse:


"Anche questo momento è appropriato, guarda di nuovo il messaggio.


"Perché? Ora sono vittorioso, la gente celebra il mio ritorno, non sono disperato, non sono in una situazione senza via d'uscita."


E il vecchio servitore disse: "Ascoltami, questo messaggio non serve solo quando sei sconfitto, ma anche quando sei  vittorioso. Non solo quando sei  l' ultimo, ma anche quando sei il primo ".


Il re aprì l'anello e lesse il messaggio:
"Anche questo passerà".


Di nuovo sentì la stessa cosa, un silenzio che lo avvolgeva nonostante fosse tra la folla che celebrava e danzava. Il suo orgoglio e il suo ego erano spariti. Il re comprese il messaggio. Si era illuminato.


Allora il vecchio disse:


"Ricordi tutto ciò che ti successo? Nessuna cosa o emozione è permanente. Come ci sono il giorno e la notte, così ci sono momenti di felicità e momenti di tristezza. Accettali come parte naturale delle cose, perché fanno parte della vita."

Malva Tahan

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