Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

lunedì 23 gennaio 2023

Tra presente e passato



Tra presente e passato, tra il giusto e lo sbagliato c'è un punto in cui la mente e il cuore si alleano e la vita si spiega come mai prima.

In questo mese, per chi desidera, il "maggiordomo " ci accompagna alla presenza.
Osservate ciò che vi è accaduto o che sta accadendo, ciò che avete sperimentato o state sperimentando, accogliete e lasciate andare ....
continuate il viaggio,
appoggiate la mente al respiro e lasciate che si rinnovi,
siamo solo all'inizio del 2023...
Vivere è godere di ciò che c'è per donare il meglio che si ha.
Udine
-riequilibrio energetico profondo e allineamento dei corpi
-pulizia mentale
-numerologia
-lavori di gruppo

Per cosa è utile il riequilibrio energetico profondo e allineamento dei corpi?
-Per togliere le tensioni fisiche -mentali-emotive e ritrovare una nuova serenità nel vivere quotidiano.
-In caso di esaurimento, pensieri ossessivi, depressione.
-Dolori che non trovano una causa ( es. mal di denti ma il dentista vi dice che non c'è nulla )
-Dolori che derivano da tensioni (es. mal di stomaco ).
-Mal di schiena (per un lavoro completo è bene abbinare un osteopata)
-Per agevolare , fortificare e velocizzare il lavoro di altri professionisti.
In alcuni casi, per raggiungere il miglior risultato è indispensabile affiancare un altro professionista (esempi: forte esaurimento, forte depressione , schizofrenia psichiatra* - problemi alimentari psicoterapeuta ,nutrizionista- mal di schiena osteopata ecc) .
* nei casi gravi senza uno psichiatra che segue la persona non ricevo ,semplicemente perchè ,purtroppo, senza medicinali non riesco a fissare il lavoro e riportare la persona in equilibrio con sè e la propria vita velocemente.
In caso di artrite reumatoide posso lavorare bene sulla stabilità e serenità mentale , sulla voglia di vivere ma per rallentare il decorso della malattia è necessario intervenire 360°.
Grazie per l'attenzione - 
Per appuntamento: 340.0098572.
Sara Laurencigh


Ps
Lavoro sui campi morfogenetici, non eseguo nessun tipo di massaggio.

giovedì 19 gennaio 2023

"Vittime di violenza: storie di ordinaria quotidianità" di Elisa Caponetti

 


La televisione anche nei programmi di intrattenimento, non deve mai perdere quell’importante ruolo dato anche dal riuscire a facilitare l’acquisizione di consapevolezze ed evitare il rischio di agire un’eccessiva spettacolarizzazione.

Quanto accaduto sabato 7 gennaio u.s. alla trasmissione “C’è posta per te” non è certamente un caso isolato. Assistiamo continuamente ad un’esposizione eccessiva di storie di violenza. E’ pericolosissimo normalizzare comportamenti che in realtà sono disfunzionali, patologici e violenti. E’ estremamente utile e importante farli emergere ma per facilitare un’azione di distacco e allontanamento dal partner che li agisce e non favorire una riconciliazione.

Accade spesso che chi vive certi legami non ne ha la consapevolezza della loro dannosità e spesso, pur di mantenere in essere la relazione, tende a giustificare quei comportamenti non sani e patologici. Accendere i riflettori può essere un modo, comunque, per parlarne e porre all’evidenza le disfunzionalità di alcuni rapporti ma occorre farlo con le giuste competenze e mandando messaggi corretti. Sono inaccettabili mortificazioni e offese di una simile natura quali quelli sentiti (“impara a fare subito quello che ti dico… ma che madre sei, sei un’incapace…sei una persona inutile, stupida e cogliona”).

Occorre comprendere che seppur con difficoltà, spesso, i legami patologici tendono a sopravvive in quanto si ritiene meno doloroso accettare oltraggi e umiliazioni, piuttosto che vivere nell’assenza dell’altro, assenza che richiama un vuoto interiore. Stiamo parlando di relazioni malate e questo è bene sottolinearlo. Nei rapporti sani, alla prima offesa o mancanza di rispetto, occorrerebbe fermarsi a riflettere e prenderne le dovute distanze. Se tali agiti si lasciano passare, tenderanno ad essere reiterati.

Tenuto conto della numerosità elevata dei rapporti di coppia caratterizzati da agiti manipolativi e violenti, è sicuramente necessario diffondere corrette informazioni e aiutare a riconoscere un amore sano da uno patologico e dipendente. Questo si può fare in tanti modi. I media possono avere un ruolo grandissimo ed importante. Certamente però, non può essere lasciata solo alla tv, la responsabilità di far passare certe informazioni. Occorre fare un enorme lavoro di diffusione e prevenzione culturale, sociale ed affettiva.


Elisa Caponetti


mercoledì 11 gennaio 2023

Trieste. Iniziative Pro Palestina



Venerdì 13 gennaio 2023 dalle ore 16:00 - Trieste: PRESIDIO IN PIAZZA UNITÁ D’ITALIA

Nel 2022 la gioventù palestinese ha assunto un ruolo di primo piano nella resistenza contro l’oppressione e l’apartheid  israeliana.

Il governo di Tel Aviv ha quindi dato mano libera all’esercito di sparare ai minori palestinesi.

Nel corso dell’anno 2022 i soldati israeliani hanno ucciso 42 tra ragazze e ragazzi di età pari o inferiore ai diciotto anni.

ODV Salaam Ragazzi dell’Olivo Comitato di Trieste ha indetto un presidio di denuncia in Piazza Unità d’Italia.

I convenuti esporranno cartelli con i nomi delle ragazze e dei ragazzi uccisisi dagli israeliani.

Invitiamo a partecipare ed esibire uno dei 42 cartelli

(cartoncino formato A3) recante il nome della o dell’ucciso.

Nel corso del presidio verrà consegnata al Signor Prefetto una petizione che invita il Governo della Repubblica Italiana ad assumere verso Israele gli stessi provvedimenti di condanna già assunti verso il Governo iraniano per quanto accade in quel Paese.  

 

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Sabato 21 gennaio - ore 17.30

Libreria LOVAT - Trieste
LIBRI, CULTURA E IDENTITA’ PALESTINESE
Incontro organizzato dal gruppo IBRIQ


"Quando si crea oppressione politica e sociale, le persone si tengono ben strette la propria cultura, che diventa l'ultima, indistruttibile barriera difensiva".
A partire da questa intensa considerazione di Mahmoud Muna, gestore dell'Educational Bookshop di Gerusalemme Est e instancabile promotore culturale, cercheremo di capire cosa significhi essere librai in un contesto di occupazione e come sia possibile creare spazi di espressione della cultura palestinese.

Ascolteremo direttamente la voce del libraio Mahmoud Muna e l'esperienza di Silvia De Marco che in Palestina ha lavorato a percorsi educativi con bambini e ragazzi e che, a partire proprio da un'intervista a Mahmoud Muna, ha sviluppato un interessante contributo ad ARABPOP, rivista di arti e letterature arabe contemporanee, pubblicata da TAMU edizioni.

martedì 10 gennaio 2023

Nella bottega delle risposte inutili...

 

Nella bottega delle risposte inutili si regalano princìpi.

Inizi.
Il commesso e proprietario è un uomo sulla cinquantina; come me.
Ha la barba bianca ed i capelli sbagliati; sempre come me. Occhiali che non indossa quasi mai, poiché intento a lavorare ad oggetti non in vendita.
Nella bottega delle risposte inutili, si vivono racconti.
Si trovano soluzioni a problemi ancora non evidenti; mezzi e motivi per amare il mondo.
-A cosa servono i sogni?-
-A cosa serve l’arte?-
-I sogni servono a capire… …ma se raccontati, forniscono mattoni che divengono costruzioni. Ciò a cui servono è relativo a ciò che si è edificato. Da noi a noi. Da noi al mondo.
Se un sogno viene recitato ad alta voce, mentre magari si passeggia per un viottolo in campagna, serve all’usignolo per sapere come non cantare. Ad una quercia, in autunno, l'aiuta a far cadere le ghiande e a seminare nuove opportunità.
Ad un falco è utile per stanare un topo…
…ma se usato come un attrezzo per scolpire, crea qualcosa che è una possibilità...
…i sogni sono sogni poiché un giorno ci si sveglia; in altro luogo.-
Gli uomini che stanno chiacchierando, amabilmente, sono rispettati da tutto il paese.
La bottega del primo è considerata da tutti come un luogo di fondamentale importanza per l’armonizzazione dell'energia del paese.
Il secondo, il professore, è un severo insegnante ormai in pensione, che ha la passione del “vestire alla maniera”. Nessuno sa che cosa voglia dire. Un giorno ad una donna, Franca, disse distrattamente d’essere vestito "alla maniera di..”.
La donna, che da giovane aveva visto la sua galanteria sfiorarla in un modo inequivocabile, non aveva compreso il resto della frase, per l’emozione di quel ricordo.
Per il paese il professore divenne "La Maniera”, il Modo.
S’attribuiscono a lui maniere gentili ed educate, seppur severe. Il fatto che aiuti chiunque e sia disponibile per la risoluzioni dei complicati intrichi burocratici che ammorbano gli umani semplici, ma che dilettano chi dell’orologio amministra la carica, lo rendono agli occhi del paese qualcuno di cui parlare bene. "Alla maniera di…” è divenuto un modo per educare i figli.
-Comportati come…
...alla maniera di…
…Lo hai mai visto Lui… fare una cosa così del genere.?!.
Immagina che vergogna se …lui ti vedesse.!!.-
E’ Lui che ha le maniere. Le chiavi per fare la giusta cosa che porta i giusti frutti. E’ lui che assieme all’artigiano offre risposte inutili per i pochi pazienti ma fondamentali per tutti gli altri, gli impazienti.
Nella loro bottega troverai sempre ciò che non sai d'essere per te fondamentale.
Tutte quelle cose inutili che, per la sola semplice esistenza, curano un malanno ancor prima che s’abbia la percezione di averlo.
Per questo la bottega è stata sgravata dal pagar le tasse. Un luogo franco.
Lì, non si paga luce e ne gas per il riscaldamento.
L’acqua scorre veloce da una fontana che è dentro la bottega. File di uomini a pulirsi e scarpe sull’uscio per bere, ed entrando, sorbire anche un oracolo; risposte inutili così fondamentali.
Buio è l’ingresso. Un lungo corridoio scolpito nella roccia... odor di legna e nonostante siano passati decenni, ancora aroma di cantina e vino come un tempo quando lì si faceva lo spirito in altro modo.
E’ chiaro a tutti nel paese, che occorrerebbe in ogni luogo un posto che armonizzi il caos ed il disordine del mondo.
Ma tacciono quegli uomini e se lo tengono stretto. Come un segreto che a svelarlo farebbe accorrere frotte di lebbrosi, malati irrispettosi e laceri, per drammi mai compresi.
Mi capita spesso negli altri paesi di ascoltare incredibili pettegolezzi, discorsi di una crudeltà infinità e non posso che provare pena!
Vedo me stesso, triste ed arrabbiato che, adolescente, disprezza un mondo che non capisce fino in fondo e che subisce.
Un mondo pervaso di una violenza senza pari; un mondo così forte da intimidire e da far perdere la fede.
Non hanno una bottega dove lo spirito possa scorrazzare.
Un luogo santo dove ognuno si possa ristorare.
Un tempo la bellezza aveva mille luoghi per nascondersi.
Mentre passavo a salutarli ieri…il professore m’ha congedato dicendo:
-E’ la mancanza ...che induce gli uomini di valore ad ingegnarsi.. E’ la fame e la sete… che fa portare a compimento. Con calma… in ogni luogo…

Andrea Santini



sabato 7 gennaio 2023

Morto un Papa… non se ne fa un altro!

 


"Quando si compie qualcosa si deve riassumere, fare sintesi; operare scelte, nette, per restituire “immagini” e narrare una storia.

E’ naturale che scegliere qualcosa appaia agli occhi della folla come un atto arbitrario."
-Non c’è più religione.!.-
-Infatti… morto un Papa… non se ne fa un altro!-
Due vecchietti su una panchina. Lo sguardo è assente. Sembrano zombies.
Il secondo mette il sigillo al discorso che trascinano da un pò. Una frase ogni tanto che a chi passa di lì appare slegata.
Senza apparente logica per chi cammina. Per comprendere chi ragiona e segue i ritmi e le regole della natura, devi andare piano. Devi prenderti del tempo per far bene le cose. In ogni cosa deve esserci presenza.
Devi essere lì e fare l’amore con la vita; il che appare assai arduo oggi. Oggi tutti vogliono più vapore.!.
Quei vecchi, oggi, sono una merce rara. Intanto siedono perfettamente in asse sulla panchina e sembrano in forma; nessun problema articolare.
La loro mente è agile, per contrastare ad un corpo che in gioventù doveva essere certamente ancora più scattante.
Guardano davanti a loro e non comprendono cosa stia accadendo.
Quando ero giovane, i vecchi, vedevano le strade ma erano ignorati; avevano maturato allora delle rughe.
Le rughe del : -Te l’avevo detto.!.-
Sorrisi e ghigni che indicavano che il giovane, che si faceva carico del peso del lavoro, avrebbe avuto molte lezioni dalla vita.
Molti profitti ma anche molti insegnamenti.
Il ghigno del "te lo avevo detto", era sempre lì pronto a sigillare ogni evento nefasto che si sarebbe compiuto.
Per ogni sciocchezza il peccato non sarebbe stato pagato solo in denaro…ma anche in dolore. Dolori sparsi qua e là. Il vecchio, seppur ammonendo, non sarebbe stato però in grado di far deviare dall’ostacolo nessuno dei suoi familiari.
Quando la convinzione di aver ragione è così forte si vedono le sofferenze come sventure e non come messaggi. Quindi si continua nell'errare. Errore.
Una malattia in famiglia, un incidente; messaggi.
Se si avesse avuta meno fretta e si fosse ascoltato “il vecchio”, forse, forse, si sarebbe capito come non farsi raggiungere dalla punizione. Ci si sarebbe potuti scusare e prendere la giusta via.
Un tempo c’era più tempo. Un tempo c’erano i vecchi che si erano specializzati negli errori. Due guerre, a breve distanza, avevano insegnato ai combattenti; insegnato a tutti coloro stavano in qualche trincea e resi ignoranti gli altri.
Se si aveva voglia e forza, l’abbondanza regnava. Un tempo.
Quando c’è abbondanza però, manca la voglia di osservare le regole…e ci sono anche molti giovani manipolabili e servitori della propaganda.
In questo periodo c’è nebbia. Viene dal mare. Uno scontro di correnti, vapore, calore, freddo; pressione atmosferica. Ciò crea la difficoltà nel vedere chiaramente ciò che accade ed accadrà.
In mezzo c’è la possibilità di capire.
Quando si compie qualcosa si deve riassumere, fare sintesi; operare scelte, nette, per restituire immagini e narrare una storia.
E’ naturale che scegliere appaia agli occhi della folla come un atto arbitrario. Ma se risuona con il tuo animo…
...puoi essere anche salvato.
-Meglio avere tutto e cambiarlo spesso.!.-
Due giovani a pochi metri dalla panchina si baciano. Sono due ragazze. Più in là…a dieci metri un ragazzo è vestito per metà da uomo ma sotto ha la gonna e i tacchi.
Parlano, le ragazze, di ricariche telefoniche e di come ottenerle grazie alle "attenzioni concesse ad alcuni vecchi”.
Ci sono vecchi e vecchi. Per un giovane, tutti, superati i trenta, sono vecchi.
Sulla panchina ci sono altri vecchi, quelli che non ricaricano i cellulari in cambio di attenzioni e gioventù. Quelli che lo fanno sono vampiri.
Il mondo ne è pieno oggi.
Indossano varie maschere e s’aggirano di giorno. Merito della scienza e della tecnologia.
Senza spiritualità, non hanno neanche più il timore dell’acqua santa.
Possono entrare quasi in ogni chiesa, tanto non è rimasto che poche tracce di qualcosa.
Per chi crede ch’io sia triste…devo ammonirvi che è il contrario.!.
Oggi i vampiri sono sempre più allo scoperto e possono traviare solo chi da loro il consenso. Sono abbastanza calmi poiché hanno tutto il cibo che necessita loro; solo che ubriachi di potere ed in fondo anche spaventati, cercano di far tracimare i loro costumi con imbarazzante supponenza.
Vermi, larve e coleotteri, sono cibo per un corpo che mal s'addice allo spirito degli uomini.
Invero più queste cose crescono e più gli uomini brilleranno. Un mondo di malati immortali vorrebbero creare.!.
Buon giorno del Sole! Omnia vincit amor.
Così mi dice il Sole. L'amore, quando splende, fa molto male a chi non ne ha.
Ci sono molte scale da salire. Per alcuni andranno edificate e non è facile impastare la malta per chi crede d'essere muratore... o architetto della propria vita.

Andrea Santini