Azione performativa di Fulgor Silvi
Sovranità popolare e permanenza in Parlamento
La campagna condotta da Renzi per svecchiare il PD non dev’essere banalizzata.
Dietro ad essa v’è il malcostume di persone che restano in parlamento per decine d’anni, quando non per una vita intera;
v’è l’idea che i notabili di un partito debbano essere e restare in parlamento; così come le maggiori cariche di partito.
Questa permanenza protratta o perenne equivale ad una forma di dominio, ad una presa di possesso di quella che dev’essere solo una rappresentanza temporanea della sovranità popolare; quindi ad una elisione della stessa.
Ricordiamo che ad Atene, la prima e più esemplare forma di democrazia, le magistrature duravano un solo anno, e non potevano essere reiterate; che per evitare ogni captazione della volontà popolare venivano tirate a sorte.
La permanenza in parlamento dev’essere ridotta per tutti:
ad una sola legislatura; o al massimo a due (nel PD è ora a tre, il che vuol dire 15 anni) senza possibilità di deroga per i notabili.
Dopo di che si continuerà a lavorare nel partito, sia nell’elaborazione di programmi e progetti, nella preparazione di leggi, e soprattutto nel contatto con la gente, nel suo coinvolgimento politico, nel processo di superamento dell’attuale disinteresse.
Cui potranno conferire:
sia le elezioni primarie, in cui i cittadini scelgono i candidati;
sia il mandato imperativo (attualmente proibito dalla Costituzione) che fa l’eletto responsabile di fronte al Collegio, cui deve rendere conto almeno mensilmente della sua attività; in cui il Collegio viene coinvolto, nella discussione, nelle proposte, nella decisione;
sia con la possibilità che la ridotta permanenza in parlamento offre a molti cittadini di potervi esercitare la rappresentanza.
I notabili resteranno in parlamento tanto quanto gli altri membri del partito; il partito agirà come un corpo unico, in stretta coesione, senza privilegi; e il livello politico comune si eleverà.
Prof. Arrigo Colombo
Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce
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