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mercoledì 2 novembre 2016

Sardegna - Marcia della Pace da Laconi a Gesturi, 6 novembre 2016


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L’impegno per costruire le condizioni di una esistenza comune, universale, da “tempo di pace” è un impegno costante, permanente, non può essere considerato solo come un impegno che scatta quando leggiamo sui giornali o ascoltiamo le notizie di un nuovo pericolo di guerre. 

Siamo preoccupati per il destino dei tanti civili inermi che costituiscono le vere vittime dei conflitti, il dramma di Aleppo o di Mosul è anche la constatazione che ancora oggi l’opinione pubblica internazionale è in grado di tollerare massacri e bombardamenti di massa in alcuni luoghi e non in altri. 

I principali casi di conflitti non risolti o di processi di destabilizzazione confermano le corresponsabilità della comunità internazionale che, violando il diritto internazionale e disattendendo la diplomazia, non restituisce alla politica e alla cooperazione tra comunità il ruolo di strumento alternativo alla violenza e all’uso delle armi.

La Sardegna conosce da troppo tempo l'odore della guerra: le ininterrotte esercitazioni nelle basi e poligoni militari dell'Isola continuano a seminare veleni nel terreno e nel mare, sottraendo all'economia civile intere aree di territorio; l'aspirazione a un lavoro dignitoso e rispettoso dell'uomo e dell'ambiente viene barattata con l'apertura di fabbriche di morte, contrapponendo la povertà occupazionale sarda con la tragedia della guerra nello Yemen.

Basta! Continuiamo incessantemente a chiedere la chiusura delle basi e dei poligoni in Sardegna, la ripresa di un progetto di sviluppo per il territorio che non mortifichi la dignità dei lavoratori e sia rispettoso dell'ambiente, la bonifica dei territori devastati dai giochi di guerra.

Non vogliamo fare le “anime belle” della società, vogliamo dimostrare – con documenti e proposte - che la guerra non solo non è efficace nel risolvere le controversie ma non è neanche conveniente, costituendo un grave danno umano ed economico. 

Le ingenti risorse destinate agli armamenti potrebbero essere impiegate altrimenti nella messa in sicurezza del nostro territorio, nella difesa del welfare e della spesa pubblica a favore dei più deboli, nella rivitalizzazione di un'economia civile che porta vero sviluppo, quello di civiltà.

Per questo marceremo tra Laconi e Gesturi domenica 6 novembre 2016
Il programma prevede il raduno dei partecipanti alle 9.30 nel cineteatro di Laconi e il saluto delle autorità. A partire dalle 10.10 il dibattito e a seguire, alle 13, il pranzo al sacco nel parco Aymerich di Laconi. Alle 16 la partenza della marcia da Nuragus. Alle 17 l’arrivo a Gesturi, dove il sindaco saluterà i presenti e seguiranno alcuni interventi. La giornata concluderò alle 17. 30 con il concerto finale.

La locandina - Clicca per ingrandire



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