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In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

lunedì 19 gennaio 2015

Pescara - "genesicoinstantliveremix" (parafrasando D'Annunzio)



come dici tu anche questa  e' fatta!

me ne vado al mare sotto la pioggerelina,
prendo un caffetto al barretto
mi avvio verso la pineta,
parafrasando dannunzio
la pioggia nel pineto
taci!
sulle soglie del bosco
ce' un chilo di merda...
perche c ha cacato una mucca.
ascolta il tanfo... sale
dalla solitaria verdura
con un colera che dura
e che varia a seconda
del vento che fera..,
ah...ah...ah...ah...

............

"genesicoinstantliveremix"

turno battuta terra, senza lei
senz arte ne parte, sulla strada  
sei tu stesso la strada, punto G
poeta dell indistinto e dell abbondanza
sopra ttutto poeta dellessere
senza soldi in tasca verso casa torno
davanti la sua casa lei che l'aspettava
e come gocce dacqua
dalle foglie dopo la pioggia
se lo lessero negli  occhi
amoriraristantisparsiesmarriti
condivisero una sola casa
sulla via della luce
nellarcipelago terraferma
il sesto senso genesico
il settimo sigillo sinergico
lottavo nano trombolo
il nono luigil decimo?
boh!

instantliveremix
dedicato a paolo e caterina

ciao, 

Ferdinando Renzetti, poeta

2 commenti:

  1. Scrive Sebastian:

    ancora sulla pineta di pescara nord, riserva naturale dello stato santa
    filomena. la pineta e' di una bellezza assoluta, sono diversi comparti
    componenti una striscia lunga circa un centinaio di metri e lunga diversi
    chilometri. un tempo la zona era completamente acquitrinosa poi nella seconda
    meta dell800 con la costruzione della ferrovia si inizio l'opera di bonifica
    che si concluse durante il fascismo quando venne impiantata pure la pineta come
    cortina frangivento delle coltivazioni dedicate alloorticoltura. una striscia
    pianificata di orti da pescara a montesilvano . nella seconda meta del 900 fu
    costruita la strada litoranea e poi la sequenza di stabilimenti balneari sulla
    duna mobile. purtroppo la nevicata di qualche anno fa ha fatto gravi danni e
    schiantato quasi la meta dei pini spogliando totalmente i comparti più belli
    e fitti. negli ultimi tempi comunità di origine balcanica le gipsy brass band
    che girano suonando lungo le spiagge nuclei anche di 30 40 persone si
    stabiliscono sotto la pineta lasciando a fine stagione montagne di rifiuti che
    nessuno poi toglie e o smaltisce. da una decina di anni non so chi ha reimmesso
    gli scoiattoli che si sono diffusi velocemente divenendo la specie dominante
    anche pericolosi per le atre specie perché sono onnivori e mangiano di tutto
    anche le uova nei nidi degli uccelli delle poche specie rimaste, questo per
    dire che a volte si fanno cose inconsapevolmente pensando di far bene invece
    poi risultano dannose, l'importante e' essere consapevoli di quello che si fa

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  2. commento di sebastian:
    la vera cacata non e' quella di una innocua e simpatica mucca, magari ce ne
    fossero veramente, ma la gestione degli amministratori pubblici locali della
    riserva naturale pineta di santa filomena. tempo fa nella zona degli stagni
    retrodunalii con gli endemismi più rari e delicati e' stata collocata una rete
    di plastica e trasformata in area parcheggio per automobili.
    ora non e più un parcheggio e all inizio dell estate purtroppo tutto viene
    trinciato indistintamente da trattori creando un nuovo tipo di pacciamatura,
    composto da plastica e altra spazzatura, distruggendo altresi nidi e tane dell
    avifauna presente. quindi si sta formando un nuovo tipo di macchia mediterranea:
    materassi cartoni asparagi valige scatoloni verbaschi telai di motorini
    orchidee, liquirizie spazzatura varia lentischi biancospini. anche questa e'
    sperimentazione! le casette rimaste, ultimi esempi di architettura rurale degli
    ortolani che un tempo coltivavano queste terre abbandonate e ricoperte di
    vegetazione. come dice un mio amico: non e' che ci vuole uno scienziato per
    capire tutto questo e gestire il luogo in modo razionale per farci percorsi
    didattici, riattivare le casette rurali e farne centri per orti urbani,
    incontro mostre e laboratori...

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