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lunedì 26 gennaio 2015

La storia della mia pasta madre e del mio pane....



Vi  racconto come  va con la mia pasta madre. Ce l'ho da settembre 2013, me ha data una "spacciatrice" di Bazzano che avevo trovata su un qualche sito internet, ed ho avuto sempre delle soddisfazioni.

E' semiliquida, per intenderci più liquida di una crema pasticcera e ne tengo in frigo sempre circa 3 etti. La tengo in frigo anche 1 settimana senza rinfrescarla. Il giorno prima di fare il pane faccio il rinfresco ed io faccio così: la tiro fuori dal frigo, nel suo contenitore, un contenitore di vetro col coperchio di plastica, basso e largo. 

Di solito in superficie si separa dell'acquetta che   tende un po' all'acido. Semplicemente la scolo via. Ci aggiungo un paio di cucchiai di farina e tanta acqua tiepida da riportarla alla consistenza precedente. Aggiungo anche 1 cucchiaino scarso di miele di acacia. "Impasto" bene col cucchiaio e con la mano per far sciogliere bene la farina e amalgamare il tutto. Copro col suo coperchio ma senza sigillare e lascio fuori dal frigo per circa 3 ore. Poi o rimetto in frigo fino all'indomani o se devo fare subito il pane ne tolgo la parte che mi serve. Di solito ne uso circa 120 gr.

Se non faccio il pane per più di una settimana faccio un altro rinfresco (che male non fa) anche senza dover fare il pane. Se sono in vacanza e non me la sono portata dietro lo faccio fare a mia figlia.Io non ho mai esuberi, non ho mai capito cosa che leggo in vari gruppi e blog, il problema dell'esubero e di come utilizzarlo. 
Per fare il pane prendo circa 120 g. di P.M., 600 gr. di farina, di solito metà 0 metà integrale, ma a volte ne metto anche un po' di castagne, di mais, o in proporzioni diverse, 250 ml di acqua tiepida e il solito cucchiaino di miele e un giro d'olio extra vergine di oliva.

Impasto aggiungendo se necessario un po' di farina (se appiccica) e lascio riposare per un paio d'ore. Poi reimpasto tutto, aggiungo semi di girasole, di lino, di zucca ecc. ecc. faccio la pagnotta e lascio lievitare almeno 3 ore, ma anche tutta la notte. In questo caso appena mi alzo, accendo il forno a 200 gradi e quando è in temperatura inforno, dopo un quarto d'ora abbasso a 170 gradi. La cottura in totale mi dura 45 minuti circa. Spengo il forno, sforno e giro la pagnotta o la metto su una grata per far asciugare il fondo. 

Che vi devo dire: non sono una gran cuoca né una brava impastatrice, ma non ho mai sbagliato un pane e trovo questo rito veramente piacevole! 

Caterina Regazzi

2 commenti:

  1. Brava Caterina! Mi hai insegnato un nuovo modo di fare il pane... il mio procedimento è diverso, come diversa l'origine, come lontana la mia istruzione. Tempi remoti, bambina giocavo alla pagnotta con la nonna, con la zia ho imparato l'arte... e poi via... col marito, coi figli, per i figli... altri sistemi che, se vorrete, vi racconterò... per ora ho un nuovo esperimento da fare, grazie a te!

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  2. Ci farà piacere se ce ne racconterai! Caterina

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