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mercoledì 12 ottobre 2016

No al genocidio dei Masai

Siete tutti inviatati alla conferenza sul genocidio del popolo Masai, domenica 16 ottobre 2016, ore 18, presso la Sallustiana Art Today in via Sallustiana 27 - Roma. 
Sarà presente una delegazione del popolo Masai.

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I Masai (o Maasai) sono un popolo nilotico,  che vive sugli altopiani, intorno al confine fra Kenya e Tanzania, parlano il "ki- maa" e   sono oggi, divisi in dodici clan.
A causa della sottrazione sistematica delle  loro terre, per far spazio ad aziende agricole, allevamenti o parchi nazionali gestiti dal governo, i Masai sono oggi costretti a vivere,  nelle aree più sterili e aride.
I Masai sono tradizionalmente pastori e la loro sopravvivenza  e cultura, gravita attorno alla cura del bestiame, specie dei bovini.
I Masai detengono circa il 70% dei bovini della Tanzania, che sono,  secondo le ultime stime circa 24.000.000. I pastori sono quasi tutti Masai.
La malattia bovina EFC, quindi,  oltre a determinare il decesso di milioni di bovini,    è in grado di  mettere a repentaglio la vita di un intero popolo.
Infatti, dalla sopravvivenza dei bovini, dipende la sopravvivenza del popolo Masai,  poiché la loro morte e riduzione per malattia, potrebbe condurre  al  genocidio non cruento di tale popolazione, e tutto questo solo per privilegiare i discutibili   e talora illeciti interessi economici delle  lobby economico finanziarie locali e straniere, ispirati alla religione del capitalismo selvaggio.
Ciò che è certo quindi è che,  tutelando la salute dei bovini, viene apprestata una tutela forte e importante alla popolazione dei Masai, che non riguarda soltanto l’aspetto della sopravvivenza del popolo, ma anche  quello della sua cultura, delle sue caratteristiche  e della conservazione della identità nazionale.
Un esempio per tutti,  è quello legato ai riti di iniziazione e ai  conseguenti vari livelli riconosciuti all’interno del popolo Masai, che sono riconnessi alla presenza dei bovini.  I bovini sono al centro della vita economica sociale e familiare dei Masai,     ad esempio,  i matrimoni non si celebrano, laddove non vi siano i bovini, poiché il marito compra la moglie, attraverso gli stessi. E ancora, la povertà viene valutata in base al numero dei bovini posseduti e non dei soldi.
La  ritualità Masai quindi, è riconnessa alla disponibilità di bovini, che vengono macellati per l’occasione, allorchè gli anziani decidono di  iniziare un nuovo gruppo.    Tutti i passaggi di età, sono  scanditi da una preparazione segreta, da rituali specifici e  comunque sempre dalla presenza dei bovini.
I vari livelli previsti  all’interno dei Masai sono: Laioni  (bambini), Moran (guerriero,  circa 16 -17 anni - scandito dal rito della circoncisione), Giovane Anziano, Anziano.​

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