...ora ho sessanta anni, in una capanna urbana, al
quinto piano nel centro di Pescara. nella
periferia, curo il laboratorio giardinofficina, e
porto avanti da tempo un esperimento di
permacultura urbana. ho studiato storia dell
arte contemporanea, lettere moderne poi ho
approfondito gli studi di archeologia del
paesaggio, geografia antropica e processi
territoriali, ho avuto come maestro franco
farinelli, uno dei maggiori geografi italiani.
ho fatto parte per un quindicennio del
gruppo di ricerca sulla terra cruda, che fa
riferimento al ced terra di casalincontrada,
vicino chieti e ho svolto attività di educatore
a m b i e n t a l e o p e r a t o r e m u s e a l e e
bibliotecario. ho svolto una ricerca sul campo
sul paesaggio delle case di terra di quella
zona e sono diventato testimone vivente di
quella cultura, come auto-costruttore,
restaurando diverse case di terra tradizionali,
per una decina di anni. la mia ricerca, man
mano si è allargata a tutto il meridione,
paesaggio e architettura rurale, semi, paesi,
borghi, musiche e balli. ho sempre studiato
molto, ogni giorno, scrivo, leggo e ascolto.
negli ultimi anni ho fatto ricerca nel campo
dell archeo astronomia, frequentando e
studiando diversi siti neolitici di puglia e
calabria. in quanto agli ecovillaggi ho iniziato
a frequentarli grazie a un amica che mi ha
portato tanti anni fa all arcipelago sagarote a
diamante, dove poi facemmo un laboratorio
di costruzione la casa di jojo, dedicato a tutte
le diversità: arte terapia, onodidattica, teatro,
giocolieria, clowneria, mimo. poi sono
arrivato al giardino della gioia dove abbiamo
fatto, negli anni, diversi laboratori di auto-
costruzione, un grande forno, una casa con le
balle di paglia, un tempio. i laboratori si sono
intrecciati sempre con yoga, permacultura,
forest garden, teatro, poesia, musica e balli.
ho frequentato molte altre piccole situazioni
comunitarie, mater felicia a bovalino e
terragi a verbicaro in calabria, terra di ea in
abruzzo, cosmo centrale a copertino, ecole
citrullo a cisternino in valle d’itria, dove ho
frequentato pure un ashram dedicato a
babagi. la terra cruda è stato il filo che mi ha
guidato aprendomi le porte di diverse
situazioni dall esoterismo alla spiritualità,
alla bioenergetica, alla musica tradizionale,
allo scambio dei semi, al teatro, allo yoga,
alla meditazione, la didattica scolastica e la
ricerca scientifica. per molti anni ho coltivato
un terreno di tre ettari dove c’era una casa di
legno, con un oliveto e un frutteto, seguendo
l ’ a g r i c o l t u r a n a t u r a l e d i f u k u o k a ,
trasformandolo in un esperimento di forest
garden. il posto lo avevo chiamato natural
om, la o con un puntino al centro, simbolo
dell uomo connesso con se stesso, con la
natura e il cosmo, simbolo del sole e della
fotosintesi clorofilliana. om suona come casa
in inglese uomo in dialetto e om come
respiro. il racconto di queste esperienze è già
un altra storia, per ora mi fermo qui, a presto
e grazie dell ascolto.
mediterrando
mentre passeggiavo lungo le sponde del
mediterraneo meditando e lavorando con la
terra pensavo alle gipsy brass band macedoni
alle fisarmoniche scassate dei ragazzi e alle
trombe nei mercati rionali ai tamburi africani
sulle spiagge estive a balkan beat box e
electric gipsy land alla musica turca e al
cinema di fatih akin in crossing the bridge;
all’architettura dell’egiziano hassan fathy e
del napoletano fabrizio carola; pensavo ai
tuareg, ai tinariwen al blues del deserto di
bombino alla musica gnawa di asnha el
becharia al flamenco gitano a creuza de mar
di fabrizio de andre alle trasmigrazioni
sonore di paolo fresu a zina di cesare dell
anna, giro di banda opa cupa e al ragno
mpoveritu nella doppia valenza del ragno
impoverito della tradizione e all uranio
impoverito, a gitanistan dei mascarimiri;
pensavo al canzoniere del lazio a luigi cinque
e alla tarantula iper text orchestra a
capossela e al suo paese dei coppoloni.
continuo a studiare alan lomax che mi da una
profondita di temi sconcertante. si riparla poi
di familismo amorale nella tradizione
meridionale di banfield, de martino di sud e
magia e le varie interpretazioni di psicomagia
di antonio infantino. la bella inchiesta di
scotellaro in contadini del sud. mediterraneo
grande focolare, pianeta plurale dove i
confini non stanno mai esattamente dove
crediamo che essi siano.
terramatta
vincenzo rabito contadino siciliano
analfabeta verso la meta degli anni
cinquanta; venuto in possesso di una
macchina da scrivere olivetti si è rinchiuso
nella sua stanza e ha scritto la storia della sua
vita; scrivendo per non sprecare lo spazio dei
fogli bianchi senza margini usando come
intergiunzione solo il punto e virgola; ne è
nato un libro divenuto nel tempo un
capolavoro letterario che ha dato vita a varie
interpretazioni letterarie e teatrali...
Ferdinando Renzetti - ferdinandorenzetti@libero.it
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