Opinione abbastanza diffusa è che non tutti possono mangiare la stessa cosa (che è come dire che non tutte le mucche possono mangiare la stessa erba). E quando si chiede all’espero quali siano gli alimenti che non devono mai mancare sulla tavola immancabilmente vengono elencate frutta, verdura, legumi e cerali integrali. Praticamente la “dieta vegan”. Ma si guarderebbero bene dal citarla esplicitamente, rischierebbero di avvalorare ciò che noi sosteniamo da decenni.
Ma quello che disturba noi vegani è che il nostro sistema di vita venga considerato una tra le tante diete nutrizionali in voga; un qualunque improvvisato movimento ossessionato della buona salute o gente sentimentale che, non avendo altro a cui pensare, lotta per la difesa degli animali e non quella che realmente è la nostra causa per sua essenza e natura, cioè la più grande rivoluzione socio-culturale-spirituale che l’umanità abbia mai vissuto. In essa vi sono i prodromi del rinnovamento della mente e della coscienza umana e di conseguenza consente il superamento dei più gravi problemi che da sempre prostrano l’umanità con la violenza, la malattia, e l’ignoranza. La violenza in senso lato viene superata dal fatto che una coscienza che rifiuta di nuocere ad un animale non nuocerà all’uomo.
La malattia perché chi si nutre secondo la nostra vera natura i esseri fruttariani resta immune almeno al 90% delle malattie. L’ignoranza viene superata perché la persona vegan, non più condizionata dalla cultura sintomatologica, acquisisce il senso critico costruttivo dei fatti, dei personaggi e della storia. (flm)
La vera rivoluzione non si fa erigendo barricate o votando un partito invece che un altro; si fa seduti a tavola, semplicemente cambiando il contenuto del piatto. Non violenta, silenziosa, etica, efficace ed incisiva.
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