SFRONTATA GENEROSA INCOSCIENTE IMPULSIVA,
l’acqua è fondamentale per fare il caffè e anche il tè, il noi, il voi, gli essi e tutti gli esseri, per non parlare poi dell’aperitè o dell'acqua di polipo e quanto altro di ciò che è e di ciò che era. Dicevo l'acqua è un elemento vitale, senza non si può fare il caffè, sto bene anche senza, mi piace molto il tè verde, alla scoperta del tè liquido interiore profondo profumato trasparente. preferisco leggere e rileggere un libro studiarlo e approfondirlo bene piuttosto che leggerne tanti in modo superficiale, come diceva Silone avrei amato passare la vita a scrivere e riscrivere sempre la stessa storia nella speranza se non altro di finire col capirla e farla capire, leggo di tutto e le cose più interessanti a volte le trovo casualmente. sono molto lento a passare oltre e mi abbraccio pure da solo e se come diceva Socrate la conoscenza inizia con la meraviglia, se esiste, mi sfugge sempre tra le mani come la sabbia del deserto, in compenso la lentezza mi permette di sedimentare le esperienze elaborarle ripassarle ruminarle e quindi leggo e rileggo gli stessi libri, intanto medito sulle parole sulle frasi sulla luce che colpisce la pagina, sulla grana della carta e sulla porosità della materia, sulla qualità dell’inchiostro e tanto altro ancora, così spesso dimentico pure di quel che sto leggendo o quel che significano quei simboletti neri, i caratteri grafici, sospesi nel vuoto della pagina tutti assieme, a volte li seguo nell’aria e mi si riempie la stanza come tante note musicali e io che li guardo a bocca aperta e poi sono costretto a riacchiapparli col retino delle farfalle e rimetterli uno per uno a posto nei fogli del libro. un discorso da puro sofista
ACCOCCO DI LIBRI E QUANTO ALTRO
Qualche giorno fa, un amica di FaceBook ha pubblicato un post con una foto del suo grande letto, per meta occupato da libri; ho commentato: sul mio letto al posto dei libri c’è la chitarra! Leggo tantissimo, in verità, più che leggere studio, tre ore al giorno da trent'anni,anche se ho iniziato tardi, poi non ho più smesso, nel senso che prima studiavo ugualmente solo che lo facevo con superficialità senza approfondire gli argomenti, detto questo che è l'introduzione a quello che voglio veramente fare: parlare di libri! I libri che ho letto negli ultimi tempi: ho riletto dopo tanti anni “L’avventura di un povero cristiano” di Silone, tre volte di seguito, capolavoro nella forma di dramma storico teatrale, famoso l’allestimento teatrale a L’Aquila con scene e costumi realizzati da Alberto Burri, poi “Fontanara”, “La tempesta” di Shakespeare, più di un mese, con lettura di vari saggi critici, compreso uno di Giorgio Strelher e il bellissimo “Shakespeare nostro contemporaneo” di Kott. Poi i bellissimi libri scientifici di Giorgio De Santillana “Il mulino di Amleto” e “Fato antico fato moderno” sul concetto della mitogenesi e di Pietro Laureano “La piramide rovesciata” e “Atlante d'acqua” evoluzione dell’idrogenesi nello sviluppo delle civilta, quattro libri fondamentali. Ho riletto due volte e fra un po voglio rileggerlo di nuovo, illuminante poetico ancestrale “Cristo si è fermato a Eboli” come diceva Levi le parole sono pietre. “L’ecoalfabeto” di Fritjoy Capra fondamentale per i principi dell’ecoletteratura e la nuova didattica scolastica, è un libricino di Stampa Alternativa, costa solo un euro, bellissimo. Poi alcuni manuali fotocopiati di “Introduzione alla permacultura” e “La rivoluzione del filo di paglia” di Masanobu Fukuoka, la bibbia di tutte le nuove tematiche ambientali, legate alla cura dell’uomo e alla cura dell’ambiente, al bioregionalismo alla spitualità laica e all’ecologia profonda.
Poi due tre volte “L’anabasi” di Senofonte, altro capolavoro, sorta di viaggio avventuroso nel mondo antico, la violenza e l’aggressività nei confronti degli animali della natura e dell’uomo stesso, delle popolazioni del quarto secolo avanti cristo e poi ho iniziato la scalata del “Timeo” di Platone più volte, anche se l'impresa è ancora ardua. Ho riletto “La scomparsa di Maiorana” di Leonardo Sciascia, “Il mago dei numeri” di Hans M. Enzensbergher, “Il pensiero meridiano” di Franco Cassano, poetico e intenso, di Rocco Scotellaro “L’uva puttanella” e “Contadini del sud”, “La citta vivente” di Frank Lloyd Wright, “Mito e pensiero presso i greci” di Vernant, testo fondamentale per la comprensione del pensiero antico, solo che è pieno di termini in greco antico che non ho studiato e faccio un po difficoltà. Un libro che porto con me da una vita “La citta del sole” di Tommaso Campanella che rileggo saltuariamente e che non riesco mai a capire fino in fondo, perché esige una profonda conoscenza dell’astronomia dell’astrologia e del moto dei pianeti tutti. Un altro libro che porto sempre con me è “Sulla fiaba” di Calvino perché appunto sulla fiaba svolgo uno studio tutto particolare da tempo: leggo e rileggo “Le fiabe italiane” sempre di Calvino anche se il riferimento principale è “Lu cuntu de li cunti” o “Il pentamerone” di Giovan Battista Basile, lo shakespeare napoletano, discorso a parte per Calvino perché ho avuto la fortuna di leggere tutta la sua opera. “Collezione di sabbia” è un altro libro che ho portato a lungo con me. Calvino mi ha introdotto all’opera di Raimond Quenau “Fiori blu” “Zazie nel metro” “Esercizi di stile”. Calvino è stato fondamentale nella mia evoluzione culturale, da ragazzo ho letto “Marcovaldo” tenero e poetico, vidi pure l’adattamento in tv dei Nanni Loy. ah dimenticavo “Il piccolo principe”.
Annibale di Paolo Rumiz l’ho letto cinque sei volte e più, uno dei miei personaggi preferiti e nel libro di rumiz ci trovo sempre spunti interessanti, preferisco leggere e rileggere lo stesso libro studiarlo e approfondirlo come scriveva silone: avrei amato passare la vita a scrivere e riscrivere sempre la stessa storia nella speranza se non altro di finire col capirla e farla capire.
Da gran parte dei libri che ho letto ultimamente, ho tratto una frase, un brano, una pagina, un riassunto, un estratto, un remix, quindi una specie di saggio critico, anche interessante, che potrei condividere, nel senso che è tutto pubblicato sulle pagine del mio profilo fb, che è una specie di grande libro, dove pubblico tutto quel che scrivo. Ho pure scritto, ultimamente, un saggio sul cinema e uno speciale su Pescara e poi un altro di arte dal titolo: “Transurbanza” transumanza urbana e un trattato di “Psicogeografia” e altri brani di antropologia del contemporaneo. Per concludere, tornando alla chitarra, dopo questo vortice di libri, lungo come un viaggio, voglio dire che in tutti questi anni, la cosa che ho studiato di più è la musica e che quindi mi sento un musicista!
Ferdinando Renzetti
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