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lunedì 20 luglio 2015

Kiwa hirsuta... anche i granchi possono essere pelosi


Lo “Yeti” degli abissi oceanici

Il Kiwa hirsuta (comunemente chiamato “granchio yeti”) è un particolarissimo crostaceo abissale che vive in prossimità delle sorgenti idrotermali. Fu scoperto da un gruppo di ricercati a bordo di un batiscafo nel marzo del 2005 nell’oceano Pacifico meridionale, al largo dell’isola di Pasqua a 2200 metri di profondità.

Questo animale è privo di occhi, ha una pigmentazione bianco/giallastra e lunghe chele ricoperte da vistose setole. Proprio Il colore e l’aspetto delle setole, simili a peli, gli hanno fatto guadagnare il nome popolare di “granchio yeti”.

Le setole (molto sviluppate sulle chele, ma comunque presenti su tutte le zampe) sono di primaria importanza, infatti sono usate come “sensori” per l’orientamento e sono la “casa” di colonie di batteri chemiosintetici (microrganismi capaci di sintetizzare sostanze organiche usando i gas emessi dalle fonti idrotermali), costituenti la principale dieta alimentare dell’animale.

Il nome del genere, “Kiwa”, è quello di una dea della mitologia polinesiana (sulla sua base si è scelto anche il nome della famiglia, “Kiwaidae”). Il nome della specie, “hirsuta”, fa riferimento alla presenza sulle chele delle vistose e folte setole.
Rispetto al “mitologico parente himalayano” le dimensioni del granchio yeti sono chiaramente più contenute, infatti la lunghezza complessiva (chele comprese) non supera i 15 cm.

Gabriele La Malfa

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