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mercoledì 8 ottobre 2014

Senatore Cappelli... un grano duro (a morire)




Il frumento Senatore Cappelli (Triticum durum) è una varietà antica di
grano duro moderno. Il nome è in onore del senatore abruzzese Raffaele
Cappelli, sulle cui terre il genetista agrario Nazareno Strampelli,
nei primi anni del ‘900, effettuò delle semine sperimentali,
incrociando per selezione genealogica diversi grani duri, al fine di
ottenere varietà più produttive e resistenti alle malattie.
Definito “razza eletta” negli anni ’30 - ’40, il grano duro Senatore
Cappelli è stato per decenni la coltivazione più diffusa del
meridione, soprattutto in Basilicata e Puglia; successivamente, però,
data la sua scarsa resa quantitativa, il grano Cappelli è stato a sua
volta sostituito da piantagioni più produttive. A partire dagli anni
‘80, infatti, un gruppo di ricercatori iniziò ad irradiare il Grano
Cappelli con raggi gamma, provocando inevitabili mutazioni genetiche:
in particolare il grano è stato “nanizzato” in modo che le spighe non
crescessero tanto in altezza, ottenendo così la varietà “Creso”, che
ancora oggi , assieme alle sue discendenze, costituisce la maggior
parte della produzione di grano mondiale
Il grano Senatore Cappelli è ormai coltivato da poche aziende agricole
esclusivamente secondo il metodo biologico, in zone collinari e
incontaminate di Marche, Puglia e Basilicata.
E’ considerata una varietà antica pregiata, in quanto non ha subito le
alterazioni delle moderne tecniche di manipolazione genetica,
preservandosi inalterata nel tempo, a tutto vantaggio del sapore e del
contenuto nutrizionale: anche per questo gli esperti attribuiscono al
#SenatoreCappelli una elevata tollerabilità.

Emporio Primovere - Pescara

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