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venerdì 11 luglio 2014

Spilamberto, viale delle Rimembranze ed il Ginkgo Biloba... l'albero più forte della bomba atomica....


Visualizzazione di ginko biloba nel '51.jpg
Spilamberto, Viale delle Rimembranze con i Ginkgo - Foto storica

Viale Rimembranze.... forse non è il viale più bello di Spilamberto e i suoi alberi non sono i più belli del mondo, ma il tutto a me piace e cerco di raccontarlo.Finita la 1^ guerra mondiale,per ampliare l'area urbana furono abbattute le mura,nel corso di pochi anni,1930 circa, fu edificato la "casa del fascio", ora caserma dei carabinieri, il municipio, il campo di via Tacchini.

Chiuso il fossato presso la torre, viale Rimembranze divenne circonvallazione, con tanto di sfilata del regime venne una figura importante ma non ricordo chi, nel libro"l'an n'era mènga giòsta"di F.Borghi c'è una foto con Umberto di Savoia, ma è del '38, si vedono gli alberi di 4/5 metri quindi è posteriore.La via fu intitolata a un fratello del duce con tanto di targa, ma il giorno dopo,con spirito e coraggio vi fu aggiunto a vernice:..E VIA ANK SOO FRADEL.IL viale, partendo dal Torrione,è alberato solo a sinistra, perché sull'altro lato scorreva il canale Diamante,interrato attorno al 60 con l'apertura del cantiere della scuola Marconi, il canale poi riappariva fra il campo e il frigo di Graziosi dove fu interrato anni dopo.

La messa a dimora delle piante dovrebbe essere in contemporanea all'apertura del viale perchè, come detto,nella foto del 38 sono ben visibili.  Il Ginkgo (o gingko-ginko-ginco)  ha una storia tutta sua, albero unico e straordinario,presente su larga parte del pianeta oltre 200 milioni di anni fa,si pensava estinto,conosciuto fin dall'antichità per i numerosi resti fossili. Ritrovato intorno al 1730 presso templi buddisti in Giappone e Cina, coltivato insieme ai piccoli arbusti della pianta del thè (carmona macrophilla), considerato sacro per le proprietà terapeutiche,sia dalla medicina tradizionale cinese che da quella ayurvedica (sono state trovate ricette in antichi manoscritti), è inoltre venerato come simbolo di lunga vita, un po' come l'ulivo nella cultura occidentale.

Anche il suo aspetto è una cosa unica, il tronco è liscio e marrone in età giovanile, poi forma una corteccia fessurata e d'argento da adulto,non ha rami simmetrici,a volte il primo spunta abbastanza vicino al suolo,altre a 5 e più metri,alcuni sono inclinati rispetto al tronco di 80/90 gradi altri di 50 e anche meno, col tempo viene accentuata quest'ultima caratteristica,cosi che, spesso,gli esemplari più vecchi hanno una forma a "fiamma"con rami paralleli al tronco.Le foglie sono a forma di ventaglio,con 2 lobi più o meno accentuati e una striatura a "pettine"finissima,non produce fiori né frutti,quelli che appaiono fra i 30 e 40 anni e solo sui soggetti "femmina"sono i semi avvolti in un guscio a sua volta protetto da un involucro carnoso,il tutto in autunno assume un colore giallo-oro per poi cadere repentinamente a formare un tappeto.

Ma la cosa più originale del ginkgo, a mio avviso, è il "carattere", prendiamo altri alberi presenti a Spilamberto: tigli,aceri,abeti ecc.a parità di età e locazione sono molto simili,ora guardiamo i Nostri,da viale Rim. a, (dopo la curva), via Quartieri, sembrano progettati da un architetto impazzito,sono diversissimi!IL nome, si entra nella leggenda e può far sorridere: dall'antichità (Aristotele) a Roma più antica (Teofrasio) si è pensato a come classificare e semplificare le conoscenze sul regno animale e vegetale senza ricorrere a laboriose descrizioni e traduzioni,fino al rinascimento compendio di riferimento per la botanica è la "naturalis historia" di Plinio il vecchio, naturalmente in latino, con oltre 2000 soggetti trattati,il grande scienziato morto nel 79 D.C.a Pompei,mentre dal mare osservava l'eruzione del Vesuvio.Diventata materia occulta ,fatta di intrugli e pozioni,la botanica rinasce nel 1500,con le università e gli "orti", ma è nel 1700 che decolla assieme a tutte le altre discipline scientifiche.  Insieme alle esplorazioni geografiche e alla scoperta di nuove specie animali e vegetali è un altro grande scienziato,Linneo,che mette a punto la sistematica ancora oggi usata,compreso l'uso del latino.IL suo "Systema Naturae",dalle 11 pagine del 1735,in 13 edizioni,arriva a catalogare oltre 3000 specie nel 1771. Viene definito sistema binomiale, in pratica nome e cognome per ogni specie,da Homo Sapiens ai simboli di genere, quelli con cerchietto e croce in basso o freccia in alto, che non sono altro che la rappresentazione di Venere e Marte.

E il Gingko? si tratterebbe di un errore di trascrizione fatto da un botanico tedesco dal giapponese,che a sua volta prende dal cinese e sarebbe:"albicocco d'oro" o "albicocco d'argento",o anche "piede d'anatra"(?).Linneo conferma questo errore e completa con "bis-lobus",(2 lobi),fatto:Gingko Biloba! Altri botanici aggiungono sinonimi:Salisburia Adiantifolia, (Smith,1797), come riportato da Federico B., e Pterophyllus Salisburiensis (Nelson,1866), in Europa viene definito volgarmente anche "albero di Capelvenere".Si rischia il mal di testa,ma è cosi,questa è una scienza "in divenire",si trova una nuova specie?Si riclassifica la famiglia,ogni 4 anni c'è un congresso in cui stuoli di eruditi,dopo dotte disquisizioni,fanno questo (in latino).Io l'ho vissuto,da 30 anni ho un acquario tropicale,il mio riferimento è "pesci e acquario,edizioni Paoline,1979",di recente ho scoperto un cambio di nome perché un tale,in un ruscello in Amazzonia ha fatto un ritrovamento e scritto una nuova storia.

Torniamo al Gingko:il primo esemplare importato in Europa dagli inglesi verso la metà del 1700 se lo è aggiudicato Parigi, l'università,e doveva essere una bella cifra per quei tempi se è diventato un nuovo nome per il nostro:albero dei 40 scudi.Le università italiane sono in prima fila con esemplari documentati e tuttora esistenti:Padova(1750), Milano (Brera,1775), Pisa(1787),Parma(1791),Pavia.Padova e il suo orto botanico meritano una citazione particolare,primo al mondo insieme a Pisa (1544/1545),nel 1997 è certificato UNESCO come patrimonio dell'umanità, la motivazione è talmente bella e nobile che voglio riportarla: "....all'origine di tutti gli orti botanici al mondo,rappresenta la culla della scienza,degli scambi scientifici,della comprensione e relazione tra natura e cultura.Ha contribuito al progresso della scienza moderna:botanica,medicina,chimica, ecologia e farmacia".

 Alcune curiosità e peculiarità:albero a lenta crescita e robustissimo,si dice che sopporti temperature da -35 a +40,immune a funghi, parassiti, insetti, l'esemplare di Pavia 15 anni fa è stato colpito da un fulmine, si è ripreso, su quello di Padova (maschio) nel corso del 1800 e stato innestato un ramo femmina a scopo didattico, a Hiroshima (1945) e Cernobyl (1984), alberi di Ginkgo vicino all'epicentro, ridotti a moncherino a livello del suolo, sono stati gli unici a germogliare la successiva primavera e sono tuttora in vita.

Sembra non soffrire l'inquinamento urbano, infatti è presente in molte città, a Firenze (Cascine),si trova un bellissimo viale,qui da noi ne ho visti in villette di Castelnuovo, ebbene si, anche gli alberi possono seguire una "moda", come le magnolie e gli abeti in Fondo Bosco negli anni 60/70. Un certo numero si trova in via Belvedere, dall'Inalca verso Castelvetro, sono molto giovani e in autunno fanno uno splendido mix di colore con i filari di vite alle spalle.Sulla longevità non si sa molto, a Tokyo, (il cui simbolo è una foglia....indovinato, Ginkgo!), presso un tempio esiste un esemplare che si sa del 1231,9 m.di circonferenza, altro tempio e altro esemplare, 14 m. avrebbe circa 1000 anni, in alcuni testi sono segnalati esemplari che avrebbero 3000 anni.

Ora che interessa l'industria chimico-farmaceutica il Ginkgo non è a rischio estinzione, vi sono vivai in Giappone, Cina,Corea e U.S.A., pochi decenni fa, in un angolo remoto della Cina nord orientale sarebbe stato ritrovato allo stato selvatico, ma un'altra corrente di pensiero li ritiene frutto del lavoro dei monaci buddisti da millenni, a un prossimo congresso dei botanici la sentenza.Tutto sto romanzo (chiedo scusa), spero serva, poco poco, perché impariamo a guardare con occhio diverso cose che ci sono da tanto e a cui passiamo di fianco senza notarle

 .............hasta Ginkgo Biloba, siempre!

Paolo Parmeggiani

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