Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

domenica 17 aprile 2016

Madre Natura, Padre Oceano di Beatrice Udai Nath


La Natura è il Sacro, la Natura è il luogo in cui si manifesta la Grazia, e non il suo opposto. Il più grave errore compiuto dalla tradizione cristiana è stato definire la Natura come cosa inerte e inanimata, a disposizione per lo sfruttamento indiscriminato, a beneficio dell’uomo soltanto, unico destinatario della salvezza. Una salvezza senza luogo, che non ha luogo, non accade. Alla Natura si contrapponeva la Grazia, e poi la Ragione, inaugurando una serie di dicotomie e di oppressioni che hanno inquinato il mondo e la mente per millenni, portando in un tempo brevissimo alla distruzione di ciò che era cresciuto, si era evoluto e consolidato in milioni di anni. Con la scomparsa della Natura sono scomparsi gli Dei. La Natura privata di anima è la Natura non più abitata dalla spiritualità immanente e disconosciuta nella sua – e nostra – condizione divina.
Nella Natura abitano tutti i mondi, quelli visibile e quelli invisibili, i mondi soprasensibili e sottili. Gli antichi vedevano il Mare come la dimora di Dei potenti e ultraterreni e infine come il luogo in cui le anime si tuffavano, quando lasciavano il corpo. Nell’Oceano vanno le anime dei trapassati, come illustra la pittura tombale greca detta “Del Tuffatore”, il cui balzo elegante conduce alla dimora perenne. Sotto il Mare abita Plutone, signore dell’Ade e di tutte le ricchezze terrene, insieme alla sua sposa Persefone, che riporta il grano a crescere nei campi ogni anno. Poiché le anime che scorrono oltre la vita del mondo sono come semi che cadono nel profondo, per germogliare la vita futura. Dal mare ritornava Dioniso, periodicamente, per sciogliere gli uomini e le donne dai legami e dagli obblighi che li associavano, regalando a tutti un periodo di vita divina, per il tempo delle sue feste sfrenate. Dall’Oceano proviene la vita e nell’Oceano è custodito il Nettare dell’Immortalità, dicono i Purana. All’Oceano portano i fiumi spirituali della tradizione Indiana, come altrettanti affluenti, mentre le ceneri dei mortali viaggiano nel Fiume Sacro, che è madre e tomba, fino a all’Oceano infinito dove troveranno l’unità indifferenziata con il Principio originario, universale. 


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