Affresco di Carlo Monopoli
Sostenibilità ambientale determinante per la qualità della vita dei
cittadini
Cali
di oltre il 20% dei livelli di ottimismo e felicità sono riportati in alcuni
paesi dell'Unione europea, e oltre un terzo delle persone indicano un
peggioramento della loro situazione finanziaria nel corso degli ultimi cinque
anni. Questi sono solo alcuni dei risultati raccolti nell'European
quality of life survey 2012. Quality of life in Europe: impacts of the
crisis, risultati che riflettono in larga misura - ma con qualche
eccezione - la situazione economica europea, con i più alti livelli di
ottimismo riportati in Danimarca e Svezia, e livelli più bassi in Grecia, Italia
e Portogallo.
Condotto dall'organismo europeo Eurofond - Fondazione per il
miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro - l'indagine mette a fuoco
un'amara realtà. L'Unione europea è ancora un paradiso dove vivere rispetto ad
altre fette del pianeta.
Ma molti europei sono sempre meno felici, afflitti
da una crisi che diventa un eterno presente, dal quale talvolta sembra
impossibile fuggire.
La dimostrazione pratica di questo futuro all'empasse
si può toccare contando i giovani che in Europa non lavorano, non studiano, non
si stanno formando. I Neet (questo l'acronimo col quale vengono definiti) sono
il 15,4% dei giovani tra i 15 e i 29 anni: 14 milioni di ragazze e ragazzi. Con
un costo per gli stati membri stimati in 153 miliardi di euro nel 2011, e un
costo sociale e morale molto più grande.
La
lettura dello studio Eurofond risulta particolarmente interessante all'interno
di un contesto in cui l'attenzione per indicatori alternativi al Pil
conquistano progressivamente una maggiore attenzione. Un passo fondamentale
per individuare nuove e più sostenibili forme di sviluppo. Al di là delle
difficoltà di stima, aspetti come la soddisfazione per la propria vita o la
felicità (complementari tra loro: la prima riguarda aspetti cognitivi, mentre la
felicità è emotiva e si rivolge prevalentemente aspetti personali della vita)
diventano fondamentali da osservare (vedi grafico, fonte Eurofond), e
risultano solo in parte spiegati dagli indicatori economici come il Pil pro
capite.
La qualità della
vita di un cittadino risulta così determinata non solo dalle condizioni di vita
individuali, ma anche dalla qualità sociale e ambientale, compresa la
disponibilità e la qualità dei servizi pubblici, delle istituzioni, delle
relazioni. «La qualità
dell'ambiente e la sostenibilità ambientale - si osserva nel rapporto -
rappresentano approcci fondamentali per misurare i progressi di una
società».
I
vertici politici si trovano troppo spesso estranei ad un tale
approccio, concentrati a rispettare esigenti vincoli di bilancio, ma
dimenticando qual è il ruolo dell'economia (e di tali bilanci)
all'interno della società e dell'ambiente. Ed è proprio sul declino della
fiducia nelle istituzioni governative nazionali che Eurofond si concentra
tirando le somme del rapporto, affermando come questo «metta in evidenza la
sfida per i responsabili politici di accrescere la fiducia nel futuro progresso
economico e sociale», e sottolineando la necessità di «mettere in primo piano la
nostra conoscenza circa il benessere nelle sviluppo delle
politiche».
Sul
piano strettamente economico, l'ultimo sblocco degli aiuti concessi alla Grecia
- di per sé insufficiente e, nuovamente, di dubbia solidarietà - potrebbe
nascondere qualche passo avanti in tal senso. Il presidente della Commissione
europea, José Manuel Barroso (Nella foto), ha infatti presentato a
Bruxelles un piano per «una profonda e autentica unione economica e monetaria»,
che - come riporta il Sole24Ore - prevede «l'istituzione di un bilancio per la
zona euro e in una prospettiva più lontana la messa in comune del debito tra
gli Stati membri».
In
sostanza, un'iniezione di fiducia. Ancora troppo poco, si dirà, ed è vero. Ma
è proprio la fiducia il valore che adesso scarseggia di più in Europa, più della
moneta: ed è da una sua ricostruzione che dipende il presente e futuro di tutta
l'Unione.
Luca Aterini
(Fonte: http://www.greenreport.it/_new)
Nessun commento:
Posta un commento