Scrive Giorgio Nebbia: "Mi permetto suggerirne la lettura"
La
Fondazione Luigi Micheletti di Brescia annuncia la pubblicazione del volume: “Il
caso italiano: Industria, chimica e ambiente”, curato dai due storici Pier Paolo
Poggio e Marino Ruzzenenti e pubblicato dall’editore JacaBook di Milano, 522
pagine con allegato un cd. Il rapporto fra industria, chimica e ambiente è uno
dei più discussi e controversi nell’ambito dell’ecologia politica e dei
movimenti ambientalisti: molte attività industriali e chimiche hanno effetti
negativi sull’ambiente, eppure non possiamo fare a meno dei loro prodotti che
vanno dalle conserve di pomodoro ai concimi, dall’acciaio alle schede dei
telefoni cellulari, dal vetro delle finestre agli inchiostri, dai saponi alla
benzina, a tutto quello che, volenti o nolenti, entra nella nostra
vita.
Il
libro esamina numerosi casi di violenza ambientale derivati dalle attività
industriali: dall’incidente di Severo, in Lombardia, che richiamò l’attenzione
del mondo sull’esistenza delle diossine, alla fabbrica di coloranti dell’ACNA di
Cengio, in Liguria, che ha inquinato per decenni le acque del fiume Bormida, a
quella del piombo tetraetile di Trento, a quella del DDT della Rumianca di Pieve
Vergonte, in Piemonte, a quelle di esplosivi della Valle del Sacco vicino Roma,
e apre la discussione su come è possibile soddisfare le necessità umane, quelle
dei paesi ricchi e quelle dei paesi poveri, con beni materiali meno violenti nei
confronti delle popolazioni e della natura..
Una
serie di articoli è dedicato a Laura Conti, la studiosa che è stata per decenni
in prima linea nel denunciare che è necessario esercitare controlli pubblici su
quanto avviene in un territorio per assicurare agli esseri umani cibo sicuro,
acqua pulita, diritti di mobilità e di salute, trasmettendo alle generazioni
future un ambiente abitabile.
Il
cd che viene allegato al libro invita ad una camminata nella “chimica”. Il 2011 è stato
dichiarato “Anno mondiale della chimica”: è stata una occasione per chiedersi se
davvero “chimica” è parolaccia ? Se ne conoscono effetti negativi sotto forma di
pesticidi tossici, di veleni industriali, di armi che hanno reso ancora più
dolorosa la guerra, di plastiche indistruttibili e inquinanti, ma una conoscenza
spregiudicata della chimica e della sua storia consente anche di incontrare
numerosi personaggi che si sono sforzati di migliorare il mondo scoprendo
sostanze utili alla vita e processi per diminuire l’inquinamento del
pianeta.
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