Sulle ultime propaggini a sud dei
pianori dell’Agro romano un pomeriggio autunnale per ritrovare
radici, riconsiderarsi persone, accendere speranze, creare futuro.
I forti temporali della notte e le
alterni piogge intercalate dalla comparsa del Sole durante la
mattinata avevano intriso i campi dei giardini del vetiver, la
temperatura era incominciata a scendere.
Un orario difficile, un luogo scomodo
da raggiungere e un giorno lavorativo: nessun agio per il 75°
anniversario del giorno dell’inaugurazione della Città di Aprilia,
città della Terra.
Lo spirito comunitario del ritrovarsi non ha
fatto desistere quanti hanno voluto esserci oggi per esserci anche
domani.
È l’impegno solstiziale di Giugno
che ci ha riportato sui pianori per accendere il fuoco nel forno e
cuocere e dividere in comunione l’Aprilpizza risultato del grano,
del miele e dell’acqua di Aprilia.
Spiga sacra in dono agli uomini dalla
cura di Cerere che accompagna l’uomo alla conoscenza del suo
crescere attraverso la fatica del lavoro e la conoscenza dei ritmi
del cielo. Chicco di grano simbolo di rinascita e segno di speranza
futura, seme inerme al confine della morte, potenza vegetale che
genera la vita alloggiato nella fecondata Terra madre riscaldata dal
Sole.
Dall’ape, antica messaggera divina
che viaggia sui sentieri di luce, il miele dorato e l’esempio di
comunità operosa e organizzata per il bene comune, lezione di natura
e di storia romana sacra a Cerere.
Dalle fonti vulcaniche l’acqua
frizzante a legare l’impasto con il lievito madre e la farina
integrale. Con i tempi del forno la cottura trasforma in pane caldo,
colore e profumo.
Aria, acqua, terra e fuoco a
sintetizzare gli elementi di Madre Natura per sacralizzare la
generosità della Terra e il lavoro dell’uomo che si fa cibo da
dividere, da distribuire e da con-dividere.
L’orgoglio di appartenere all’Urbe
del solco tracciato a cornice del cardo e decumano a regola della sua
comunitas, che ora rinnova l’impegno per il consorzio futuro a
riscatto, a difesa, a ricerca per riaffermare il valore della Terra,
del lavoro e della dignità.
Aprila, 29 ottobre 2012
Lorella De Meis
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