La distruzione di Roma continua e nessuna voce si alza a protestare (tranne poche, coraggiose, controcorrente e molto informate... *)
Ma tant'è. Ormai abbiamo introiettato non solo la finanziarizzazione di tutti i nostri diritti costituzionali, come la scuola, la casa, la salute, il lavoro, accessibili a suon di indebitamenti, ma anche lo spazio in cui viviamo.
Milioni di euro buttati al vento per far contento l'egocentrismo intellettualoide di alcune archistar e dei loro fan.
C'è poco da dire. Anche questa architettura fa parte della lotta di classe dall'alto che viene condotta con ferocia da oltre 40 anni e ha omologato tutte le teste, di destra e di sinistra e ha aperto la forbice tra le èlite più ricche e il resto della popolazione come nemmeno ai tempi dei faraoni.
Negli anni Sessanta e Settanta si esaltava l'anticonformismo. Oggi sono proprio quelli che si dichiarano anticonformisti ad essere appiattiti su una dimensione unica, la dimensione della devastazione di comunità e di eredità culturali e naturali.
Poi tutti in motorino alle manifestazioni di Greta, che dal canto suo ha pensato bene di registrare il brand (ma non per soldi, ovviamente! perché è ovvio che i movimenti di protesta devono avere il copyright).
Come altro episodio di omologazione devastatrice concludo con la triste nota che riguarda i progetti di scempio in Dolomiti sponsorizzati dalla cricca cortinese dei Benetton. Tutti d'accordo, dalla Lega al PD. La tempesta Vaia ha fatto la prima parte del lavoro in Dolomiti. Questi lo termineranno.
Piotr
PS. Era Ferragosto e la famiglia Benetton non poteva rinunciare alla sua tradizionale grigliata cortinese coi suoi selezionatissimi ospiti.
Peccato che il giorno prima fosse crollato il ponte Morandi.
Così mentre a Genova si contavano i morti e si cercavano i dispersi a Cortina gli irresponsabili della manutenzione di quel ponte festeggiavano.
Aveva proprio ragione Karl Marx quando affermava che i capitalisti di questo tipo, moralmente sono feccia con i soldi.
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Commento di F.G.: "Un modello per tutti la “Nuvola” dell’archidevastatore Fuksas all’EUR. Dopo le orrende talpe e vongole di Renzo Piano all’Acqua Acetosa.
L’assurdità anti-ecologica ed anti-economica unita alla rozza estetica. Particolarmente insultante, se vista a fianco dei capolavori dell’architettura razionalista italiana dei grandissimi degli anni ’30-’40, copiata in tutto il mondo.
L’architettura mediterranea, ai tempi classici, rasi al suolo dal cristianesimo, era in perfetta e funzionale corrispondenza con le condizioni ambientali, economiche e climatiche. Edifici bianchi che riflettevano e respingevano l’eccessivo calore del sole, colonnati che ti inserivano in una sinfonia di chiari e scuri e movimentavano e alleggerivano ogni struttura, proteggevano dal sole e dalla pioggia.
Il cubo di vetro e acciaio di Fuksas è, come tutta l’ossessione del vetro e dell’acciaio, un’assurdità logica, estetica, climatica, economica. I costi della manutenzione e pulizia di quei vetri è abnorme e pesa sulla collettività; lo è altrettanto il costo della protezione elettrica – aria condizionata, riscaldamento - dal freddo che penetra d’inverno e dal caldo che, potenziato dal vetro, arroventa gli interni. Tutta roba che pietra, travertino, mattoni o marmo evitavano.
E’ architettura d’élite che non si cura né del benessere del popolo, nella della sua educazione alla bellezza, né dei costi da esso sostenuti." (Fulvio)
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