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In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

domenica 17 marzo 2019

Bioregionalismo ed ecologia del lavoro

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Uno dei modi migliori, perché il più efficace, di affrontare il tema ambientale è  quello di riorganizzare il sistema lavoro, visto che proprio questo ha pesato e pesa sull'ambiente. E l'errore che si è fatto finora è stato quello di far partire questa riorganizzazione dal settore privato, dalla periferia della cellula sociale, mentre doveva, deve partire proprio dal nucleo della cellula, dal settore pubblico. Se ci guardiamo in giro sulla rete vedremo un mare di iniziative ad opera di PROFESSORI i quali ci lanciano CONTRO il CAPITALISMO, mai rivelando che questo si è sviluppato in conseguenza di un settore pubblico rimasto arretrato ed immutabile.

Il capitalismo, il settore privato son cresciuti oltre misura perché i carrieristi pubblici hanno preferito orientarsi vieppiù verso un comodo controllo ed una soddisfattoria repressione e sempre meno verso una faticosa produzione. Inoltre le continue ingerenze dei carrieristi pubblici, la continua loro oppressione operata sulla popolazione, ha spinto questa a dire: mah! proviamo a cambiare, proviamo coi privati, di questa brutta gente che fa di noi quello che vuole non ne possiamo più! Ecco perché il capitalismo ha trionfato! Perché non c'è stato un vero settore pubblico condotto dai cittadini e focalizzato sulla produzione piuttosto che sulle vessazioni.

Ecco perché leggere un intervento come  quello di Caterina Regazzi, unitamente a quello di Paolo D'Arpini (http://www.terranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/La-vita-e-un-continuo-fluire). Chi ama la natura, chi ama la giustizia sociale, chi ama il bene deve denunciare i PROFESSORI, gli assunti a vita nei nostri impieghi, i noti BARONI che, infiorettandosi con parole come ambiente, clima, bene comune, hanno lanciato e continuano a lanciare, non solo in Italia ma nel mondo intero, miliardi di persone CONTRO un CAPITALISMO ch'è solo CONSEGUENZA e FRUTTO di un settore finto pubblico, di un Potere Esecutivo e Giudiziario rimasti tiranni, esattamente come duci e re ce li lasciarono. Mai rivelando la loro fondamentale responsabilità nel pessimo andamento di ogni aspetto della vita. Il nostro futuro dipende esattamente da questo SWITCH culturale.
Auguro alla Rete  Bioregionale Italiana, che si riunisce il 23 e 24 giugno 2019 a Treia ogni più buona cosa. Sperando che si moltiplichino prese di coscienza innovative e risolutive.

Danilo D'Antonio

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