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martedì 19 dicembre 2017

Yule, la festa del sole...


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Nelle tradizioni germanica e celtica precristiana, Yule era la festa del
solstizio d inverno. Nel paganesimo e nel neopaganesimo, soprattutto in quello
germanico, rappresenta uno degli otto giorni solari, o sabbat ; viene celebrata
intorno al 21 dicembre.
L'etimologia della parola "Yule" (Jól) non è chiara. È diffusa l'idea che derivi
dal norreno Hjól ("ruota"), con riferimento al fatto che, nel solstizio
d'inverno, la "ruota dell'anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a
risalire". I linguisti suggeriscono invece che Jól sia stata ereditata dalle
lingue germaniche da un substrato linguistico pre-indoeuropeo.
Nella Wicca Yule è una delle feste minori degli otto Sabbat
e viene festeggiata il 21 dicembre. In alcune tradizioni si commemora la morte
dello Holly King ("Re Agrifoglio") che simboleggia l'anno vecchio ed il sole al
declino, per mano del suo successore, Oak King ("Re Quercia"), che simboleggia
l'anno nuovo ed il sole che inizia la sua ascesa. In altre

tradizioni si celebra la nascita del nuovo dio sole bambino, (vedi anche
l'antica festività Romana del sol invictus).
Il rituale tradizionale è una veglia celebrata dal tramonto all'alba successiva
(la notte più lunga dell'anno) per assicurarsi che il sole sorga nuovamente.
Fra i sabbat neopagani, Yule è preceduto da Samhain e seguito da Imbolc.
Mentre l'anno volge al termine, le notti si allungano e le ore di luce sono
sempre più brevi, fino al giorno del Solstizio invernale, il 21 dicembre. II
respiro della natura è sospeso, nell'attesa di una trasformazione, e il tempo
stesso pare fermarsi. E' uno dei momenti di passaggio dell'anno, forse il piu’
drammatico e paradossale: l'oscuritá regna sovrana, ma nel momento del suo
trionfo cede alla luce che, lentamente, inizia a prevalere sulle brume
invernali.
Dopo il Solstizio, la notte più lunga dell'anno, le giornate ricominciano poco
alla volta ad allungarsi.
Come tutti i momenti di passaggio, Yule è un periodo carico di valenze
simboliche e magiche, dominato da miti e simboli provenienti da un passato
lontanissimo.
Il Natale e' la versione cristiana della rinascita del sole, fissato secondo la
tradizione al 25 dicembre dal papa Giulio I (337 -352) per il duplice scopo di
celebrare Gesö Cristo come "Sole di giustizia" e creare una celebrazione
alternativa alla piu popolare festa pagana.
Le genti dell'antichitá, che si consideravano parte del grande cerchio della
vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la piu piccola, potesse
influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare
la rigenerazione del sole e si accendevano falo’ per sostenerne la forza e per
incoraggiarne, tramite la cosiddetta "magia simpatica" la rinascita e la
ripresa della sua marcia trionfale.
La natura in questo tempo si riposa per prepararsi a vivere
piu piccola, potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così
si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano
falo’ per sostenerne la forza e per incoraggiarne, tramite la cosiddetta "magia
simpatica" la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.
La natura in questo tempo si riposa per prepararsi a vivere un nuovo ciclo e
anche per noi sarebbe fisicamente opportuna una pausa, per dedicarci alla
lettura, alla meditazione, a esercizi di rilassamento.
se ricordiamo che questo tempo è quello in cui siamo piu lontani dal sole e
contemporaneamente anche consapevoli della sua rinascita, possiamo provare a
trattenere questa piccola luce in noi. Il Solstizio può essere per noi un
momento molto calmo e importante, in cui nella silenziosa e oscura profonditá
del nostro essere, noi contattiamo la scintilla del nuovo sole. Questa è anche
una opportunitá per gioire e abbandonarci a sentimenti di ottimismo e di
speranza: come il sole risorge, anche noi possiamo uscire dalle tenebre
invernali rigenerati.
Ci sono tanti modi per celebrare a livello spirituale questa festa: alzarci
all'alba e salutare il nuovo sole.
e meditiamo sulla rinascita della luce e sulla nostra rinascita interiore.
Accogliamo le nostre speranze, i nostri sogni per il futuro e salutiamo questa
luce dicendo: "Benvenuta, luce del nuovo sole!".


(Ricevuto da Ferdinando Renzetti)

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