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martedì 17 giugno 2014

Bhaktivedanta Swami Prabhupada ottiene un riconoscimento....



Nel 1974, da poco tornato dall'India in Italia,  ebbi diversi incontri con  vari yogi e maestri. Avvenne in quel di Roma. In quegli anni gloriosi ero infatti tornato a vivere  a Roma, la città in cui ero nato,   la madre patria mi aveva richiamato al dovere della presenza, ed io zitto zitto me ne stavo in trincea, nella vecchia casa dello  zio Giordano (un fratello di mia madre), da poco defunto, in Via Emanuele Filiberto 29. 



Da lì imparai a conoscere bene Roma,  percorrendo le sue strade giornalmente a piedi e visitando ogni possibile angolo in cui si manifestasse qualche forma di “spiritualità”, dalla vicinissima Porta Alchemica di Piazza Vittorio, alla basilica di Santa Maria Maggiore, al Museo per il Medio ed Estremo Oriente, alle grotte del Colle Oppio,  ai vicoli e vicoletti, chiese e chiesuole del Borgo.

Nella mia ricerca sincretica non trascuravo i vari centri di yoga che, come funghi autunnali, erano sorti un po’ ovunque. Il più caratteristico, indianeggiante al 100%, era sicuramente il Tempio degli Hare Krishna. Ricordo i canti continuati, l’atmosfera festosa, le vesti sgargianti delle ragazze, i musi lunghi dei ragazzi sempre attenti a non cadere in tentazione.  Visitavo spesso quel  gruppo seguendolo nei vari spostamenti che subì in varie zone di Roma. Purtroppo non potevo fermarmi molto a lungo nelle mie permanenze poiché venivo preso d’assalto dai “missionari” sempre pronti a convertire nuovi adepti ed io –come sapete- non sono convertibile a nessuna religione. Però gli Hare Krishna mi stavano simpatici e li trovavo persino divertenti, così quando venni a sapere che il loro maestro Swami Baktivedanta  Prabhupada  sarebbe venuto in città non rifiutai l’invito di incontrarlo. 



La riunione coloratissima avvenne  all’Hotel de La Ville (vicino al Giardino Zoologico) e praticamente c’era tutto il popolo esotico di Roma. Nella grande hall l’aspettativa era immensa, le persone eccitatissime come alla venuta di una grande star,  finalmente sul palco apparve il maestro…. In quel momento sentii l’impatto fisico di migliaia di cuori concentrati su di lui, un grande “upsurge” devozionale,  tant’è che sentii anch’io l’impulso di unire le mani in gesto di saluto inchinando il capo.  Ero consapevole però che tutta quella concentrazione amorosa dipendeva dalla devozione provata da tutti i suoi seguaci innamorati. Swami Baktivedanta Prabhupada in se stesso pareva alquanto legnoso e distaccato, un po’ come  tutti gli altri maschi Hare Krishna, timorosi di Dio.  Beh, il prasad cucinato dalle donne era comunque celestiale e ne mangiai a piene mani… Stranamente però da quella volta non sentii più l’impulso di visitare il Tempio e così salutai lo Swami come un messaggero di verità…

Paolo D'Arpini


Ed ora leggete il comunicato stampa  che un'amica Hare Krishna mi ha fatto pervenire, al riguardo della "beatificazione" dello Swami: 




A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada - il fondatore del Movimento Hare Krishna in Occidente ha ottenuto un prestigioso riconoscimento per i suoi straordinari successi conseguiti dopo avere superato i sessant'anni.

Srila Prabhupada è stato nominato tra i primi dieci personaggi che si sono distinti nel mondo per il contributo che hanno reso in età matura, eccellendo in settori come la religione, le arti, la letteratura. Egli ha ottenuto il riconoscimento dalla rivista specializzata Business 2 Community, una delle pubblicazioni americane online più importanti nel settore del business. A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada – classe 1896 – ha fondato la Società Internazionale per la Coscienza di Krishna (ISKCON) nel 1966, all'età di sessantanove anni. Qualche anno fa, anche la rivista Newsweek (forse la pubblicazione di settore più prestigiosa del mondo) aveva dato risalto ai traguardi raggiunti da Srila Prabhupada, con un pezzo dal titolo "Incredibili Fioriture Tardive" del novembre del 2010, che celebrava coloro che hanno raggiunto l'apice della carriera proprio negli anni in cui, convenzionalmente, si pensa che le migliori opportunità siano ormai sfumate. 


Srila Prabhupada non è stato solo un leader spirituale, ma anche uno studioso e un filosofo. In poco meno di dodici anni, egli ha scritto e tradotto più di quaranta testi, ha fondato oltre cento templi e comunità agricole e portato l'antico insegnamento del bhakti-yoga a milioni di persone in tutto il mondo. Tutto senza mai utilizzare a fini personali nulla di quanto realizzato. 


Oggi esistono oltre cinquecento templi ISKCON (anche in Italia, dove il Movimento prende il nome di Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna), sparsi in ogni continente. Gli scritti di Prabhupada, che sono stati tradotti in ottantacinque lingue, vengono studiati in università e scuole in molte parti del mondo. 
Sebbene il suo cammino spirituale sia iniziato molto presto, è stato solo nel 1965, all'età di sessantanove anni, che Srila Prabhupada ha intrapreso il viaggio che dall'India lo ha portato in America, a bordo di una nave da carico e con in tasca appena sette dollari. Durante quel viaggio, egli subì due attacchi di cuore, ma con perseveranza ha continuato a servire la sua missione. Nel 1977, Prabhupada aveva già compiuto il giro del mondo ben quattordici volte.


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