Commento
di Paola Pagnanelli del Resto del Carlino di Macerata alla mia
lettera sul servizio militare di leva*: “Gentile Lettore, i concetti che lei usa tipo “esercito fedele
al popolo” fanno riferimento ad un mondo che non esiste più, nel
bene e nel male. Comunque se per una ipotesi fantascientifica
venissimo attaccati da qualcuno lei vorrebbe che a difenderci fossero
ragazzini appena arruolati, inesperti, come quelli della Grande
Guerra, o soldato professionisti? Abbiamo tante cose belle in cui
riconoscerci come figli dello stesso paese.”
Mia rispostina: “Gentile
Paola Pagnanelli, la ringrazio per aver pubblicato e risposto alla
mia lettera “Quale festa per le forze armate”. Beh, la lettera è
in se stessa un sunto di vari altri interventi, magari troppo lunghi,
che avevo comunque inoltrato al Resto del Carlino (vedere:
http://paolodarpini.blogspot.it/2013/11/saremo-morti-invano-il-4-novembre-2013.html
-
http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/11/4-novembre-2013-festa-dei-mercenari-e.html
- e soprattutto:
http://paolodarpini.blogspot.it/2013/11/4-novembre-2013-giornata-delle-forze.html).
Da tutti questi articoli e da altri più specificatamente pacifisti,
che qui non segnalo per evitare appesantimenti, ho pensato di
ricavarne un breve intervento sulla festa del 4 novembre. Ed è
quello da lei ripreso. Un ulteriore commento mi sia consentito. Io
personalmente sono contrario a tutte le guerre ma a suo tempo “fui
obbligato” per una serie di circostanze di vario genere a prestare
servizio militare. A quel tempo la durata era di 15 mesi. Arrivai che
non sapevo nemmeno cosa fosse un'arma ed al termine (pur avendo
svolto un servizio tecnologico, come centralinista) avevo imparato
abbastanza e forse più di quanto attualmente i cosiddetti “militari
professionisti” sappiano fare. L'esercito di leva è espressione
del popolo mentre quello mercenario è espressione dei “potenti”.
Lei ed io, essendo ben informati sui fatti del mondo, sappiamo che
l'esercito italiano è oggi esclusivamente al servizio guerresco
della Nato e non ha nulla a che vedere con la difesa del suolo
patrio, bensì è dedito all'aggressione di altri popoli e di
ipotetici “peace keeping” in altre nazioni. Dio non voglia che
l'Italia sia coinvolta direttamente in una guerra, altrimenti la
debacle per noi sarebbe inevitabile. Perciò l'ideale sarebbe il
disarmo mondiale, come anche da me espresso più volte in diverse
occasioni... Ma finché il sistema continua ad essere quello che è,
meglio sarebbe per l'Italia che ritornasse la coscrizione di leva,
come avviene ancora in Svizzera, paese neutrale che ripone però la
sua difesa nel popolo (L’articolo 59 della Costituzione federale
stabilisce che «gli uomini svizzeri sono obbligati al servizio
militare». L’articolo specifica inoltre che per le donne il
servizio militare è volontario). Grazie per l'attenzione e cordiali
saluti”
.......................
Commento di Caterina
Regazzi: “...ora capisco....... il problema secondo me è che sono
in molti (anche io fino a quando "qualcuno" non me l'ha
fatto notare) a pensare che l'essere "pacifista" volesse
dire rifiutare il servizio militare di leva. Non pensando che così
quel che resta a difenderci è questo esercito di professionisti, che
al momento viene utilizzato per andare a far guerre a destra e a
manca e di cui il popolo italiano farebbe volentieri a meno (credo).
Altro problema è che l'italiano medio pensa a sé stesso, non ha uno
spirito patriottico (sarà colpa anche di quel brutto inno nazionale
che abbiamo?) e che nelle scuole ma anche in famiglia questo spirito
non viene stimolato, se non , falsamente con tutte queste cerimonie
tipo 4 novembre e parate militari del 2 giugno che anzi, provocano un
po' disgusto, per non parlare dell'insegnamento della Storia nelle
scuole. Meno male che quel Sindaco ha fatto quella dimostrazione, è
una notizia quella si, da diffondere e commentare e soprattutto,
sarebbe da chiedere a TUTTI i nostri Sindaci, di fare altrettanto!!”
...............................
* Lettera Aperta
menzionata: Comunicati Stampa: …il 4 novembre ricorre il giorno
dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate…. ma oggi tali
forze sono usate a scopi repressivi ed antinazionali.
L’Italia oggi è alla
mercé delle truppe “d’occupazione” della Nato e in caso di
necessità non c’è più un esercito fedele al popolo. Solo
“stipendiati” al servizio dei politici di turno.
Insomma se in Italia ci
fosse bisogno di difendere il popolo un esercito di leva potrebbe
aiutare mentre quello vigente dei mercenari serve solo a combattere
le guerre della Nato in varie parti del mondo (sempre a spese dei
cittadini) mentre il popolo può essere oppresso e vilipeso sia dai
burocrati e tassatori che dai delinquenti comuni e mafiosi (in santa
alleanza).
Non solo questo... è di
oggi la notizia che il governo ha destinato alla tutela del
cantiere TAV quattrocento soldati. I militari hanno acquisito le
funzioni della polizia giudiziaria, con la possibilità di fermare
persone che abbiano tenuto un comportamento "illegale".
Dal che si deduce che i
soldati "volontari" avranno funzioni repressive nei
confronti del popolo e non a favore del popolo.
I No Tav sottolineano che
in Afghanistan, nella provincia di Herat, il rapporto è di 1 soldato
ogni 517 abitanti. A Chiomonte su 931 residenti ci saranno ben
415 soldati.
Perciò affermo ancora una
volta che non sono d’accordo con il sistema corrente in cui il
servizio militare è riservato a forze prezzolate credo che
l’onere della difesa (dico “difesa”…) della nostra terra o
dei legittimi interessi dei suoi abitanti non possa essere delegata
ai “volontari” di professione che ubbidiscono chi li paga.
La coscrizione
obbligatoria può sembrare una sopraffazione, se serve ad una causa
ingiusta, ma è l’unico modo per riconoscersi tutti figli dello
stesso paese.
Paolo D'Arpini - (Lettera pubblicata sul Resto del Carlino, edizione di Macerata, del 6 novembre 2013, escludendo la menzione alla Valsusa e NoTav)
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