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martedì 27 giugno 2023

"Il dio delle piccole cose" di Arundhati Roy - Recensione



Beh, pensateci bene, se non avete ancora iniziato, a prenderlo in mano. A me ha catturato, l'ho letto in pochi giorni, considerando che leggo solo alla sera prima di dormire e neanche per molto tempo. Ero appena tornata da due settimane dall'India del sud, il primo libro che attira la mia attenzione in una scaffalatura di scambio-libri... potevo non prenderlo? 

Scritto in una maniera molto particolare, più che evocativa, che si sofferma sui particolari, sulle piccole cose con continui rimandi in avanti e indietro nel tempo. Una storia tragica, di amore e di sofferenza, di sangue, lacrime, morte e di vita. Quanto c'è di vero in questa storia in cui non sembra esserci la libertà di amare chi si vuole e quanto si vuole? L'India è un paese affascinante e misterioso, dove la spiritualità va a fianco della materialità, la vita va a fianco della sofferenza tra l'indifferenza e l'attenzione del resto del mondo. 

Consiglio la lettura ai cuori forti, non a quelli indifferenti o troppo superficiali, quelli che vogliono solo passare qualche ora. Io ce l'ho fatta, nonostante il periodo di grande stanchezza, ma mi ha lasciato una tristezza per le ingiustizie lette e la brutalità, l'infanzia negata e l'amore negato, in mezzo a una natura che grida "amore". E cosa può fare una donna non più giovane come me, quando è testimone anche se solo letteraria di tanta miseria e quando in realtà sono stata testimone anche reale, nella santa madre India, di tanta miseria? 

E' il destino? Il karma che va espiato? O non ci sarà anche la ignoranza dell'uomo, la sua cattiveria, il suo egoismo? Ecco, spero che almeno questo sfogo con voi che spero un po' mi capiate, possa far girare la mia bandiera verso la passione e la ribellione e la consapevolezza che siamo tutti Uno su questa Terra, giovani e vecchi, ricchi e poveri, intoccabili e toccabili, uomini e donne, e che le ingiustizie devono essere messe al bando e che ognuno deve fare a suo modo la sua parte.

 Grazie per la lettura...  


Caterina Regazzi



 

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