Il 6 maggio è stata la Giornata europea della Sicurezza stradale, promossa dalla Comunità Europea per sostenere la cultura della Sicurezza Stradale tra i giovani, proponendo comportamenti corretti e responsabili. Purtroppo, l'evento è unico ma le differenze nazionali sono tante. Non dimentichiamo che la cultura italiana della città è a misura del veicolo.
Ecco una differenza.
I cittadini europei – esclusi gli italiani - hanno il semaforo pedonale umano (rosso-verde) e quello veicolare (rosso-giallo-verde). Solo gli italiani, in Europa, hanno un solo semaforo, rosso-giallo-verde, cioè il semaforo veicolare usato come pedonale.
Una seconda differenza.
Nella Comunità Europea - esclusi gli italiani - dal 1988-1989 conoscono la Carta europea dei diritti del pedone nella quale si legge:
"VIII. Ogni Stato deve garantire la capillare informazione sui diritti del pedone e sulle possibilità di trasporto alternative rispettose dell'uomo e dell'ambiente attraverso i canali più idonei e sin dai primi livelli di istruzione scolastica>>" http://www.regione.lazio.it/
Il 6 maggio, in molte Scuole italiane, si è ricordata la Sicurezza Stradale tacendo sui diritti del pedone.
Anche il linguaggio usato in Italia nel Codice della Strada-CdS rispecchia la cultura della egemonia veicolare.
In Europa abbiamo l’ "Attraversamento pedonale ": cioè delle strisce segnate sulla carreggiata sulle quali, il pedone, scendendo dal marciapiede, ha il diritto di precedenza.
Non c’è nel CdS, è ignorato, l'"Attraversamento veicolare" - ovvero il veicolo che "invade" il marciapiede e "investe-impaurisce" il pedone.- perché non ci sono i “marciapiedi ortogonali” da attraversare.
E' così? No, è una enorme falsità.
Come è noto, nelle città italiane esistono gli "attraversamenti pedonali rialzati" (in quantità irrisoria) che consentono un beneficio in termini di sicurezza ed accessibilità.
Operazione che non facciamo per paura e perché ignoriamo la Libertà dalla paura: siamo più sudditi che sovrani.
Cordialmente.
Vito Nicola De Russis
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