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martedì 22 dicembre 2020

Meditazione in attesa dell'Era dell'Acquario



Da più parti avevo ricevuto l'invito a partecipare a una meditazione collettiva virtuale per il presunto ingresso nell'Era dell'Acquario, previsto il 21 dicembre 2020, giorno del Solstizio invernale. Certo che quest'anno, mancando il mio compagno, Paolo,  e mancando tutte le riunioni conviviali e/o spirituali che si creano attorno a questa data, avevo proprio pensato di parteciparvi. 

C'era un video messo in circolazione al proposito e quindi ieri sera, dopo cena, mi sono messa comoda nel lettone col portatile sulle gambe e ho cominciato a seguire questa meditazione. Ma a poco più di metà l'ho abbandonata. Non l'ho trovata stimolante. Molto lenta e le 2-3 cose le ho trovate .... non interessanti. Magari per qualcuno invece sarà stata bella.

Mi viene meglio da meditare seguendo la mia interiorità, a volte semplicemente standomene in silenzio ad ascoltare il mio respiro, a volte osservando il mondo che mi circonda o i miei gatti che dormono e fanno le fusa, a volte cucinando. A volte medito collettivamente con i canti di Mara o di Upa, ma in questo caso quello che mi piace è la connessione con gli altri esseri umani, se poi sono amici meglio ancora. A volte immagino di essere assieme al mio Paolo a leggere insieme le nostre preghiere della sera, a volte recito dei mantra o un'Ave Maria.

Mi sento meditativa anche quando io e un'amica passeggiamo chiacchierando; si crea una connessione che nutre e rilassa, mi fa pacificare col mondo (questo e tante altre cose).

E' incredibile di quante e quante cose si scoprono affascinandoci quando siamo connessi col mondo che ci circonda e pensare che è solo un'infinita parte di tutto quello che è, quello di cui noi ci accorgiamo. Da qualche tempo sono particolarmente affascinata dagli alberi. Andando lungo la via che costeggia i campi da casa mia in centro ci sono, nei piccoli giardini privati che probabilmente risalgono agli anni '70, degli alberi monumentali, sempreverdi di grande maestosità e potenza. Li amo e li vado a trovare sempre volentieri. Ma questa non è meditazione?

Per il giorno di Natale ho pensato che potrei andare a fare una passeggiata, se il tempo lo consente. Mente si passeggia si può intonare Om Mani Padme Hum, mantra della compassione (di cui c'è tanto bisogno). Oppure semplicemente ascoltare il rumore delle foglie al vento o dei piedi sull'asfalto e sulla terra.
 
Caterina Regazzi











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