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mercoledì 6 febbraio 2019

"La Cattedrale di Asti", l'ultima iniziativa editoriale di Lorenzo Fornaca


L’amico Lorenzo Fornaca è uno degli ultimi rappresentanti dell’editoria pura e artigianale, quella che crea un vero e proprio libro, spesso di altissimo pregio e a tiratura limitata e numerata (destinato ad appassionati di storia locale e collezionisti), occupandosi di tutta la sua filiera, dalla concezione progettuale, comprensiva della scelta degli autori da incaricare, alla stampa di elevata qualità, presso le migliori tipografie del Piemonte. Senza trascurare la sua distribuzione agli ormai da decenni affezionati e fedeli clienti/lettori che l’hanno prenotato o che lo richiedono in seguito.

E’ indubbiamente un mestiere in via di estinzione, portato avanti con grande passione, fortissima motivazione, notevole impegno e dispendio di energie, correndo sempre non trascurabili rischi imprenditoriali, perché sappiamo benissimo quanto sia in forte declino la lettura nel nostro paese, già scarsa di per sé, lo è ancor più per le opere che trattano di storia, ritenuta pregiudizialmente dalla moltitudine materia ostica e noiosa.
Noi monferrini dovremmo ormai conoscere l’editore astigiano Lorenzo Fornaca per la sua passione per il Monferrato che l’ha indotto a pubblicare alcuni libri di storia, arte e patrimonio culturale del nostro marchesato.

Quest’ultima pubblicazione specialistica sulla Cattedrale di Asti non si discosta dalla solita linea editoriale prettamente orientata al Monferrato, perché Asti era destinata a divenire la capitale del marchesato per volontà del potente marchese Giovanni II (dei Paleologo di Monferrato, subentrati agli Aleramici), che per diversi anni a metà del XIV divenne governatore e “conte di Asti” e nella città voleva insediare in permanenza la sua vasta corte marchionale, poi le circostanze storiche lo impedirono e la capitale divenne Casale Monferrato circa un secolo dopo, per volontà del marchese Giangiacomo Paleologo.

Realisticamente e con un velo di tristezza devo riconoscere che queste iniziative difficilmente saranno proseguite da altri editori dopo di lui, quando Lorenzo Fornaca si stancherà per sopraggiunti limiti di età (questa è la formula di rito per il “pensionamento”, a volte forzato dalle circostanze), per cui le sue opere rimarranno preziose, a testimonianza di un passato illustre, che oltre ai libri di pietra (come appunto le cattedrali) potrà annoverare anche i libri di Fornaca.

Claudio Martinotti Doria

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