Quanto prevedevo già una ventina di anni fa (e gli scritti lo testimoniano) si sta sempre più verificando: che ci sarebbe stata competizione tra luoghi, città , borghi, località, nazioni e micronazioni, ecc., per attrarre abitanti e talenti e indurli a risiedere permanentemente in loco. Gli esempi ormai sono centinaia, sotto gli occhi di tutti coloro che sanno vedere e informarsi. L'esempio sotto riportato è solo l'ennesimo, diverso dal solito e più innovativo (ed anche complesso), e non rientra certamente tra le iniziative per ripopolare luoghi dal forte declino demografico, perché Tulsa coi suoi quasi 400mila abitanti è la più grande città dell'Oklahoma dopo la capitale: Direi che è più un segnale di lungimiranza e rinnovamento, capacità di prevenire i problemi. Al contrario di Tulsa, è invece una caratteristica tipicamente e prevalentemente italiana quella di correre ai ripari quando è troppo tardi, quando ormai il trend negativo è irreversibile, gli incentivi a quel punto semmai attirano i parassiti e gli approfittatori ma non possono certo porre rimedio al deleterio fenomeno in corso. Per capirci, se una città perde abitanti, deve correre ai ripari facendo qualcosa di analogo a Tulsa, quando ha perso il 5% dei suoi abitanti, non quando ne ha persi il 30% o il 40%. Anzi in alcuni casi anche a questo punto gli amministratori non intervengono ancora, per assoluta mancanza di consapevolezza e soprattutto perché privi di idee e lungimiranza. E' ovvio che nessuna città o borgo perde il 40% dei suoi abitanti in pochi anni, come avveniva a metà del XIV secolo a causa della Peste Nera, ma semmai li perde in alcuni decenni per fenomeni economici, finanziari, di costume, sociali, razziali, criminali, ecc., che inducono all'emigrazione, e quindi ci sarebbe tutto il tempo per elaborare qualche strategia di contenimento del fenomeno e poi di recupero ... Il caso più emblematico in proposito è costituito da Detroit, la più popolosa città del Michigan (USA) che nel dopoguerra sfiorava i due milioni di abitanti, ora è ridotta a meno di 700mila, il cui degrado urbano e sociale è ormai inarrestabile, e nel 2013 ha dovuto dichiarare fallimento con debiti per oltre 20 miliardi di dollari.
Claudio Martinotti Doria
Stati Uniti: 10mila dollari a chi si trasferisce a Tulsa per un anno |
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In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).
domenica 2 dicembre 2018
Città "fantasma" si rubano gli abitanti... ed il caso di Tulsa
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