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venerdì 27 febbraio 2015

La cultura nel mondo parla "italiano"



I Governi italiani, le Autorità, tutte, i Membri del Parlamento Europeo, dovrebbero prendere coscienza del fatto che nell’esercizio delle loro funzioni non agiscono a titolo personale ma in rappresentanza del Popolo italiano, in nome e luogo di tutti i cittadini italiani i quali sono pesantemente discriminati dalle politiche linguistiche della Commissione Europea e delle altre istituzioni.

Nel corso del semestre di Presidenza italiana quasi tutte le manifestazioni sono state fatte in inglese, addirittura una riunione su Pinocchio, con rappresentanti di tutti gli Stati Membri, si è tenuta in inglese con rappresentanti italiani che si esprimevano in inglese, il più sovente un inglese « petit nègre », che li ridicolizzava e insieme a loro sviliva il nostro povero Paese la cui cultura di respiro universale  è sistematicamente disconosciuta in sede europea.


Quello che le Autorità italiane non hanno ancora compreso, o che non vogliono comprendere, sotto il tacco di forti interessi stranieri, è che l’italiano è una lingua molto più conosciuta di quanto si vuole ammettere e, per di più, amata nel mondo intero. Posso affermarlo per esperienza vissuta, in quanto funzionaria della Commissione Europea, in missione nei più disparati Paesi del mondo.
C’è un solo modo per diffondere e far rispettare una lingua ed è quello di imporla, inglese docet, e l’italiano, in sede europea, ha tutte le qualifiche culturali, demografiche e di diritto per farlo.

Anna Maria Campogrande


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