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martedì 18 febbraio 2014

Energie rinnovabili e tasse - Il fisco si attacca anche al fotovoltaico sul tetto...


Paradossi del mondo in cui viviamo!

Scrive A. N.: "Ulteriori novità fiscali arrivate  a ridosso dello scorso Natale. L'impianto fotovoltaico  installato sul tetto di casa, se ha una potenza superiore a 3 kiloWatt, potrebbe far aumentare la rendita catastale, e quindi l'Imu, la Tasi e tutte le altre imposte che hanno come base il valore catastale  dell'immobile ( compresa l'imposta di registro in caso di compravendita)." 
Installati per abbattere i costi in bolletta e per incassare gli incentivi pubblici sull'energia prodotta – secondo la tesi del Fisco – i moduli fotovoltaici vanno considerati come una "appendice" dell'abitazione che aumenta il suo valore. A chiarirlo è una circolare dell'agenzia delle Entrate (n. 36/E del 19 dicembre 2013) che ha esentato dall'obbligo gli impianti "minori" e definito nel dettaglio le circostanze in cui i pannelli di Cristiano Dell'Oste e Michela Finizio - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/caF6b




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centrali termiche

Energie Rinnovabili: l’ennesimo tentativo di frenarne la produzione!

Siamo invero un Paese strano… ci piace apparire anacronistici e si tende sempre a cercare di difendere le pratiche che altre nazioni stanno finalmente superando.
Nel nuovo Maxi Emendamento alla Legge di Stabilità si introduce già dal 2014 e non già dal 2017 come inizialmente previsto, un meccanismo quasi arcano, chiamato Capacity Paymentche prevede l’elargizione di ulteriori fondi alle fonti da produzione fossile.
Siamo un po’ stufi di sentirci “di un altro mondo”. Appare ovvio ai più che ad essere penalizzate saranno di nuovo le Energie Rinnovabili, addirittura forse con forme di aggressione retroattive o sull’autoconsumo.
In una mossa sola quindi si rompe un patto etico con i cittadini che hanno investito nel loro futuro ed in quello del mondo e contemporaneamente si attacca la possibilità di prodursi e consumarsi la propria energia, quasi fosse mai una forma di anarchia.
In nome di che cosa si sta producendo questa ennesima meraviglia legislativa italiota? Perché, si dice testualmente, “le fonti da produzione fossile assicurano un futuro energetico più stabile all’Italia“.
Questo concetto è così smaccatamente inesatto, se non menzognero, da far andare su tutte le furie l’attuale Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Oltre a lui anche il Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato ha espresso fortissime perplessità in merito all’emendamento. Ambedue si sono ripromessi di cercare in tutti i modi di impedire l’approvazione definitiva che deve ancora passare dai banchi della Camera.
Appare innegabile comunque che sia in corso un nuovo assalto nei confronti delle Energie Rinnovabili da parte del solito estabilishment che sulle fonti di vecchia produzione prospera praticando bene e razzolando assai male: non è raro vedere partecipazioni e sponsorizzazioni che ammicchino ad un mondo pulito da parte di chi invece, anche in dichiarazioni pubbliche, si esprime in maniera assolutamente opposta.
Pensiamo che sia giusto compito di tutti gli operatori, come si legge per fortuna sulle maggiori pagine di tutti i più importanti quotidiani e blog ambientali, impegnarsi affinché i cittadini siano al corrente di come si possa inserire in un emendamento così vasto una particella che possa avere una ricaduta così devastante a livello nazionale.
A soffrirne infatti non sarebbe soltanto il comparto della Green Economy, proprio all’alba di una prevista nuova ripresa anche nel numero dei posti di lavoro creati, ma l’idea più complessiva di quale futuro voglia affrontare la nostra nazione.
Si preferisce una presunta stabilità ad una bontà dell’azione di produzione energetica.
Versione ufficiale: “Valorizzare le fonti che possano assicurare stabilità energetica al Paese (anche se inquinanti nda)”
Traduzione: “Non possiamo permettere che un’economia fortemente in crescita, benché pulita, vada a ledere i profitti delle multinazionali del fossile”.
Ecco perché vi chiediamo di tenere gli occhi ben aperti… di ascoltare quanto gli operatori come noi vanno dicendo. Stanno giocando con il nostro futuro nel volgere di una postilla. L’Europa, per non dire il Mondo intero, sta imboccando una strada completamente opposta alla nostra. Là dove si chiede a gran voce la tassazione sull’autoconsumo da altre parti (Germania?) si incentivano le forme di accumulo energetico nel solco di un’indipendenza sempre maggiore dalle vecchie reti di distribuzione.
Noi stiamo già attualmente pagando con le nostre bollette fonti di finanziamento verso il fossile nell’ordine dei 200 milioni di EuroCon questa modifica si andrebbero a foraggiare le casse dei soliti gruppi per ben 600 milioni di Euro, molto probabilmente contribuendo ad uccidere in culla il virtuoso mondo delle produzione rinnovabile.
E’ o non è il momento di dire BASTA?

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