Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

mercoledì 5 febbraio 2014

ADUC - Tuscia: l'emergenza acqua potabile continua



Nonostante la giornata fredda e piovosa si è tenuta in Capranica, presso la sala Nardini , una partecipata assemblea, indetta dal Comitato acqua potabile, per illustrare ai cittadini la sentenza del giudice di Pace di Viterbo che ha sancito il diritto all’acqua potabile.

Ha aperto i lavori Raimondo Chiricozzi che ha ricordato le vicende che hanno portato all’ultima decisione di presentare al giudice la richiesta di condannare gli enti gestori del  servizio idrico integrato al risarcimento di €. 1600 per inadempimenti contrattuali, inosservanza delle leggi nazionali ed europee e ad obbligarli alla emissione di  bollette idriche con la riduzione del 50 % del canone acqua finché non veramente potabile.

“Tutto è nato, appunto, ha detto Chiricozzi, dalla inosservanza delle leggi, da parte dei gestori del Servizio idrico integrato, che da anni  distribuiscono, grazie a deroghe richieste dei Sindaci che in accompagnamento di queste hanno dichiarato che erano in atto provvedimenti idonei alla eliminazione dei veleni dall’acqua distribuita, pericolosissimi  per la salute dei cittadini”.
 Il comitato dopo aver esperito, altri tentativi dall’esito negativo, fra cui la richiesta del  rimborso del 50% e le autoriduzioni delle bollette, vista la cocciutaggine di alcuni sindaci e degli enti gestori, che hanno contrastato e negato con ogni mezzo  il diritto all’acqua potabile, è dovuto ricorrere alla Magistratura ordinaria. Attualmente, sebbene alcuni  punti di prelievo siano stati dotati di dearsenificatori , l’acqua distribuita non può  ancora essere definita potabile e permangono ancora le ordinanze di non potabilità emesse dai Sindaci, che continuano così a servirsi di deroghe e auto deroghe. Permangono, inoltre, “le casette” con piccoli dearsenificatori  dalla necessità di cambio frequente dei filtri , per  evitare concentrazioni  di arsenico estremamente pericolose. 

Memmo Buttinelli, uno dei  fondatori  del coordinamento regionale acqua pubblica,  ha preso la parola per illustrare la proposta di legge regionale e di eventuale referendum popolare, corredata dalle firme dei sottoscrittori, presentata alla Regione,  perché venisse con chiarezza definita l’impossibilità della  privatizzazione dell’acqua. “La Regione Lazio entro marzo, ha detto Buttinelli, dovrà legiferare in proposito, o lasciare che i cittadini decidano con il  Referendum”.  

La Giunta regionale con propria delibera ha indicato le linee guida per la legge che dovrà essere fatta.

Queste contrastano fortemente con i principi della legge popolare per l’acqua pubblica. La delibera di indirizzo stravolge nelle fondamenta la proposta di legge popolare, presentata dal coordinamento in particolare rispetto la creazione della ATOU (ambito territoriale ottimale unico ) e per la sottrazione di potere ai Comuni oltre al fatto che determina una tariffa unica, voce per coprire i costi. 
Riteniamo che tali indicazioni, se portate fino in fondo, renderanno necessario il Referendum popolare. Chiediamo pertanto alla Giunta regionale la loro modifica e che in esse sia chiaro ed esplicito il principio che l’acqua è un bene di tutti e quindi pubblico.

Ha preso, poi, la parola l’avvocato Riccardo Catini che ha sottolineato l’importanza della vittoria ottenuta con  la condanna degli enti gestori al pagamento dei danni calcolati forfettariamente in €. 1000 per inadempimenti contrattuali e per la inosservanza delle leggi nazionali ed europee.  Stessa posizione è stata espressa dall’avvocato Massimo Pistilli, che ha ricordato che gli avvocati dello studio Pistilli non hanno  percepito nessun emolumento per l’iniziativa  che dal 2008 stanno portando avanti e ha fatto presente la volontà di tutti gli avvocati dello studio da lui diretto (Studio Legale Pistilli, Reho e associati)  di continuare a sostenere i cittadini e il comitato acqua potabile che li rappresenta ,  fino all’esito finale,  quindi nell’eventuale appello proposto dai gestori  e in caso di soccombenza in Cassazione, fino alla apposita magistratura europea. 

Ha poi proposto la indizione di ulteriori riunioni che non siano soltanto di rivendicazione dei diritti ma anche di formulazione di soluzioni idonee perché si porti veramente acqua potabile nelle abitazioni dei cittadini.

Infatti, le casette dell’acqua, i dearsenificatori applicati ai pozzi ,  pur potabilizzando l’acqua, non sono la soluzione del problema, in primo luogo perché il corpo umano non può bere acqua divenuta non più un alimento, poiché priva delle sostanze necessarie. Oltre ciò i costi di realizzazione di questi  impianti e di manutenzione sono altissimi  ( si parla di € 60.000,00 a dearsenificatore, soltanto per i filtri, che vanno cambiati ogni anno).

Le alternative esistono e da  anni che L’Università della Tuscia le propone ai politici. Grazie a studi e a indagini geologiche, l’ateneo ha individuato falde di acqua potabile, senza veleni, nel  sottosuolo viterbese.

Perché i politici viterbesi e la Regione Lazio della presidente Polverini,  abbiano preferito le vie molto più onerose e temporanee, quali le “casette” dell’acqua e i dearsenificatori ai pozzi, è una domanda legittima alla quale nessuno risponde. Su chi graveranno le ingenti spese sostenute e da sostenere per le manutenzioni ordinarie ?  Perché poi  è stato ignorato l’allarme per la salute ? Perché sono stati sottovalutati i dati sulla mortalità della popolazione e le indagini epidemiologiche ? Chi sono i colpevoli di tutto questo?  Chi ripagherà i cittadini ?

Nonostante tutto ciò, c’è ancora chi cerca di mettere a tacere la vicenda, anziché mettersi da parte e meditare sul male fatto ai cittadini. Per questo motivo il comitato acqua potabile ha richiesto agli avvocati di battersi ancora con la presentazione di cause per danni morali, materiali, per danni biologici e per la riduzione del 50 % del canone acqua. Per aderire all’iniziativa i cittadini possono richiedere informazioni al  comitato acqua potabile.
                                                                                             

COMITATO ACQUA POTABILE – ADUCSito web: www.comitatoacquapotabile.it  Email : comitato.acqua.potabile@gmail.comTel 3683065221 – 3894440387 Via Resistenza, 3 – 01037 Ronciglione VT

Nessun commento:

Posta un commento