Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

sabato 16 marzo 2013

A favore dei pescatori indiani e della giustizia!



Tu puoi, se vuoi, firmarla e farla firmare. 



Non in nome mio
Lettera aperta

Siamo un gruppo di cittadini facenti parte di una più ampia lista di discussione denominata DEPORTAZIONEMAIPIU [ R-esistiamo].

Vorremmo rendere pubblico il nostro dissenso nei confronti della decisione del governo italiano di non rispettare gli accordi intercorsi con il governo indiano, bloccando il rientro in India di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Senza voler entrare nel merito della questione per il rispetto dovuto alla magistratura di un grande paese come l’India, vogliamo esprimere il nostro profondo disagio per la superficialità, grossolanità e autoreferenzialità con cui la stampa ma soprattutto le istituzioni italiane stanno affrontando la questione. Troviamo ingiustificabile che un ministro della nostra Repubblica abbia violato la parola data, anticipando di fatto una sentenza che, a fronte di due omicidi e di due persone fortemente indiziate di colpevolezza, potrebbe non prevedere l’immediata totale messa in libertà degli imputati come invece si sta verificando. Le ultime notizie di stampa ventilano di accordi segreti tra i due stati, rivendichiamo il diritto alla chiarezza, perché la gravità dei fatti dovrebbe suggerire maggiore prudenza e rispetto per le vittime.
La vita di ogni persona vale come l’umanità intera, ma questa vicenda rivela ben altro, e noi ce ne vergogniamo.

In subordine vorremmo avanzare il dubbio se tale sciagurata decisione spregiativa di accordi internazionali sia appropriata in un momento in cui il governo non è nel pieno delle sue funzioni costituzionali, oltre a sollecitare un chiarimento riguardo a quali accordi e per decisione di chi dei militari italiani svolgano i loro compiti su imbarcazioni mercantili private.
Il nostro discutere, il nostro operare quotidiano, è teso a coltivare con caparbietà la cultura della “normalità” del vivere civile, del rispetto, dell’empatia, dell’equilibrio, dell’onestà materiale ed intellettuale, della legalità e dell’onore, convinti che questi sono i valori fondanti e non negoziabili della nostra Repubblica, che vorremmo lasciare ai nostri figli e nipoti integra e se possibile migliore.

Ringraziando per l’attenzione

Paolo D'Arpini

Seguono numerose altre firme

1 commento:

  1. chi volesse aderire può farlo qui
    http://www.activism.com/it_IT/petizione/io-sto-dalla-parte-dei-pescatori-indiani-non-in-nome-mio/42785

    grazie, primarosa pia moderatrice

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