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mercoledì 26 ottobre 2011

Padova, 29 ottobre 2011 - "Idee per un piano energetico" Nella sala congressi di Banca Etica



Ecoistituto del Veneto - Zero Energy - Federconsumatori Comitati riuniti Riciclo Totale - Rifiuti Zero

Convegno di studi IDEE PER UN PIANO ENERGETICO REGIONALE Risparmio Efficienza, Rinnovabili

Sabato 29 ottobre 2011 - Padova - Sala Convegni Banca Etica - via Tommaseo 16 (100 m da stazione FS)

Programma:

ore 10 Saluti di Comune e Provincia di Padova
Coordina Michele Boato per le associazioni promotrici

10.20 Massimo Mazzer primo ricercatore CNR-IMEM - Parma
Potenzialità attuali e a breve periodo delle fonti rinnovabili in Italia
10.40 Mario Agostinelli esperto Enea - Milano
Per una uscita dolce dalle fonti energetiche fossili
11.00 Gianni Tamino docente biologia Università di Padova
Potenzialità e limiti delle biomasse energetiche
11.20 Luca Fattambrini coordinatore di ZeroEnergy
Dati essenziali per la formulazione di un Piano energetico Veneto
Sintesi dei Piani energ. di Lombardia, Emilia Romagna e Friuli V.G.
11.40 Stefano Lorenzini, responsabile Terna
Pianificazione dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione
12.00 Michele Boato direttore Ecoistituto del Veneto
Per un Piano en. reg. basato su risparmio, efficienza e rinnovabili
Dibattito
13.30 Pausa pranzo 15.00

15.00 Riccardo Milano Banca Etica - Come sostenere risparmio e rinnovabili
15.10 Giuseppe Rocco - Il potenziale idroelettrico del Veneto
15.20 Gianluigi Salvador, resp.Energia WWF Veneto - Altre rinnovabili
15.30 M.Rosa Vittadini e Carlo Giacomini, docenti Trasporti Univ. Venezia
15.50 Andrea Grigoletto, direttore tecnico Fondazione Fenice onlus Padova
16.00 Carlo Cotogni, amministratore Delegato X Group Monselice
16.10 Nicola Baggio, product manager Solon Padova
16.20 Andrea Sacchetto, Uff. Energia Provincia di Padova
16.30 Corrado Poli, docente Università di Bergamo
16.40 Mauro Zanini, vice presidente naz. FederConsumatori
17.00 Dibattito e Conclusioni Massimo Giorgetti Assessore Regione Veneto


Nel 1987, ad un anno da Cernobyl, il popolo italiano con tre Referendum ha detto molto chiaramente che non voleva più saperne del nucleare: furono chiuse sia le tre malandate centrali “sperimentali” sia la grande e recente centrale di
Caorso (già “fuori servizio” dal 1986). Fu anche sospesa la costruzione dell'enorme centrale di Montalto di Castro, poi
riconvertita a metano. Ma non fu perseguita l'altra via alternativa ai combustibili fossili, le fonti rinnovabili.

L'Italia aveva già una grande produzione idroelettrica, con grandi dighe a forte impatto ambientale.
La penisola, inoltre, è un'area a grandissima potenzialità geotermica, : a Larderello, in Toscana, lo sfruttamento secolare di questa fonte ha fatto scuola a tutto il mondo, dall'Islanda al Nicaragua.
Ma non si è investito in tutti gli altri settori delle rinnovabili: dal solare termico a quello elettrico, dall'energia marina (di correnti, onde, maree e gradiente salino) a quella del vento e degli scarti vegetali, nei giusti limiti del rispetto ambientale.
C'era (e c'è) ancora moltissimo da studiare e sperimentare; ma dobbiamo ricordare che già negli anni '60 l'Italia era all'avanguardia mondiale nella tecnologia solare: basta ricordare le realizzazioni solari a concentrazione assolutamente all'avanguardia realizzate a S. Ilario, sulle colline di Genova, dal prof. Giovanni Francia, lasciate poi in abbandono.
Come eravamo all'avanguardia nell'edilizia bioclimatica e nell’efficienza energetica.
Molte occasioni sono state sprecate e troppo siamo rimasti in attesa di una
pianificazione urbanistica orientata in senso energetico e ambientale, mentre
all’estero, si moltiplicavano gli esempi di comunità energetiche autosufficienti.
Per non parlare del solare termodinamico (centrali a specchi che concentrano luce e calore per far girare una turbina da parecchi MW), studiato già negli anni '80 dal premio Nobel Carlo Rubbia, ma realizzato (e solo parzialmente) a Priolo solo nel 2010, dopo che Rubbia se ne era andato a realizzarne una decina in Spagna.
Dopo il Referendum del 12 giugno 2011 ci sono tutte le premesse per non ricadere nelle spire fossili.
I ripetuti tentativi del governo di azzerare la filiera del solare con improvvisi cambi e tagli degli incentivi, hanno già creato pesanti contraccolpi al “miracolo solare” in corso in Italia dal 2009: solo nel 2010 sono stati installati e messi in produzione in Italia 4.000 MW di solare fotovoltaico, corrispondenti alla potenza di due centrali nucleari EPR che il governo voleva costruire con una spesa enorme e tra 10-15 anni... La reazione di produttori (decine di migliaia di nuovi occupati), utenti e opinione pubblica è stata fortissima e il quorum al Referendum ne è, in parte, un effetto.
Ora è il momento di fare proposte di ampio respiro, a livello regionale e realizzazioni serie nei Comuni.
Perciò è fondamentale il Convegno di Studio “Idee per un piano energetico regionale”
che ZeroEnergy-Ecoistituto del Veneto, Federconsumatori e Comitati Riciclo totale-Rifiuti zero di Tv e Ve organizzano sabato 29 ottobre a Padova presso la sala congressi di Banca Etica.

L'incontro è aperto a tutti, fino ad esaurimento dei posti, con precedenza a chi si prenota con fax all'Ecoistituto 041.935666 o mail micheleboato@tin.it

Michele Boato
presidente Ecoistituto del Veneto

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