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mercoledì 7 febbraio 2018

Bombe e NATO - programmi elettorali

Risultati immagini per Bombe e NATO - programmi elettorali

Quel che pensano alcuni partiti in lizza per le elezioni del 4 marzo 2018 in merito alla bomba ed alla NATO


+Europa 

Siamo perciò favorevoli al ritiro delle armi nucleari tattiche (bombe 
per aereo) statunitensi schierate in Belgio, Germania, Italia e Paesi 
Bassi, in parte assegnate per un eventuale uso alle aeronautiche 
nazionali di questi quattro paesi. Va posta, secondo +Europa, la 
questione di un’iniziativa diplomatica italiana per arrivare a un ritiro 
concordato con gli alleati della NATO di queste armi dal territorio 
europeo, mentre va ribadita l’importanza per la sicurezza europea e 
globale del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari e del 
Trattato che ha eliminato le forze nucleari a raggio intermedio (INF). 
https://piueuropa.eu/programma/ 

M5S 

Tutto oggi ruota attorno al Libro Bianco della Difesa, voluto 
dall’attuale Ministro e agli atti di Governo discendenti già varati o in 
fase di predisposizione che meritano tutta la nostra 
attenzione. È per questo che intendiamo svolgere un lavoro di 
integrazione di tale documento programmatico che meglio incida sulle 
aree già individuate e che saranno soggette ad interventi di riduzione o 
ottimizzazione dei costi di pertinenza ministeriale , in particolare 
alla gestione dei costi del per sonale, favorendo quanto previsto dalla 
legge 244/12 in merito al rapporto sulle risorse economiche disponibili 
50/25/25, (50% per il personale, 25% per gli armamenti, 25% per la 
gestione ordinaria del dicastero) Bisognerà migliorare questi dati a 
vantaggio di ruoli operativi e di nuovi arruolamenti, anche alla luce 
delle continue minacce che nel breve e medio periodo ci dovranno trovare 
pronti con uomini e mezzi ben dislocati a difesa degli interessi 
nazionali in Italia e nelle sedi diplomatiche nel mondo 
https://www.dropbox.com/sh/u1sqr916nztbosn/AACb-SpdkL__N3BBQFHzAZP1a?dl=0&preview=M5S_Programma_Difesa_2017.pdf 

Forza Italia 

Lotta al terrorismo 
Ripresa del controllo dei confini 
Blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipula di trattati e 
accordi con i Paesi di origine dei migranti economici 
Piano Marshall per l’Africa 
Rimpatrio di tutti i clandestini 
Abolizione dell’anomalia solo italiana della concessione indiscriminata 
della sedicente protezione umanitaria mantenendo soltanto gli status di 
rifugiato e di eventuale protezione sussidiaria 
Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima 
Adeguamento ai parametri medi occidentali degli stanziamenti per la Difesa 
Carabinieri e poliziotti di quartiere e estensione dell’esperimento 
“strade sicure” con impiego delle Forze Armate per la sicurezza delle città 
Tutela della dignità delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate con 
stipendi dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie 
adeguati al contrasto del crimine e del 
terrorismo 
Inasprimento delle pene per violenza contro un pubblico ufficiale 
Revisione della legge sulla tortura 
http://www.liberoquotidiano.it/userUpload/Programma_centrodestra_condiviso__10_PUNTI__FORZA_ITALIA.pdf 

Potere al popolo 
Il rischio che la “guerra a pezzi” che affligge il pianeta diventi 
organica e trascini il mondo in un devastante conflitto generale segna 
il nostro tempo. Non a caso riprende la corsa al riarmo con un ruolo 
particolarmente aggressivo dell’amministrazione Trump, che chiede a 
tutti i paesi della Nato di portare le proprie spese militari al 2% del 
PIL. Il nostro paese si è trovato e rischia di trovarsi sempre più 
coinvolto in guerre di aggressione a causa degli automatismi 
dell’adesione alla Nato e per la responsabilità piena e complice dei 
governi che si sono succeduti negli ultimi 30 anni; per il medesimo 
vincolo di subalternità sul nostro territorio proliferano basi militari 
vecchie e nuove (Sicilia, Campania, Sardegna), si installano nuove bombe 
nucleari a Ghedi ed Aviano, aumentano la produzione, le spese e gli 
impegni militari all’estero, sia nel quadro della Nato che del nascente 
esercito europeo: una spesa media di 800 milioni di euro l’anno per le 
“missioni” militari all’estero e per il riarmo, circa 500 milioni di 
euro all’anno per la diaria dei 50 mila soldati di stanza nelle basi 
militari Usa e Nato, 80 milioni di euro al giorno per le spese militari 
generali. La fuoriuscita dai trattati militari è la condizione per 
impedire il coinvolgimento del nostro paese nelle guerre imperialiste 
del XXI secolo, per una sostanziale riduzione delle spese militari, lo 
smantellamento delle armi nucleari e delle basi militari, per una 
politica di disarmo, neutralità e cooperazione internazionale. Per 
questo lottiamo per: 

    la rottura del vincolo di subalternità che ci lega alla NATO e la 
rescissione di tutti i trattati militari; 
    la ratifica da parte dell’Italia del “Trattato ONU di interdizione 
delle armi nucleari” del 7 luglio 2017, in coerenza con l’art. 11 della 
Costituzione; 
    il ritiro delle missioni militari all’estero; 
    la cancellazione del programma F35 e degli altri programmi militari 
e la riconversione civile dell’industria bellica; 
    la cancellazione del MUOS in Sicilia, lo smantellamento delle basi 
militari in tutto il paese,la rimozione delle bombe nucleari presenti 
sul territorio e la restituzione a fini civili dell’uso del territorio, 
problema particolarmente grave in realtà come la Sardegna. 
https://poterealpopolo.org/potere-al-popolo/programma/ 

Liberi e uguali 
Di fronte a quella che viene definita la “terza guerra mondiale 
diffusa”, all’espansione del terrorismo internazionale, ai profughi che 
scappano dai Paesi devastati, occorre riaffermare pienamente il 
principio costituzionale del “ripudio della guerra”. È tempo, ormai, di 
cambiare le coordinate, a partire dalla conoscenza dei dati reali, e 
impostare politiche attive di pace e disarmo. 
I dati reali (analizzati e diffusi dall’”Osservatorio italiano sulle 
spese militari italiane”) ci dicono che negli ultimi 10 anni di 
recessione e di tagli in tutti i comparti sociali, la spesa pubblica 
militare italiana è invece aumentata del +21% con una crescita costante, 
che continua tuttora arrivando, con la Legge di Bilancio per il 2018, 
all’1,42% del Pil (più della Germania, ferma all’1,2%). 
Serve una politica estera di pace. Dobbiamo rafforzare le politiche di 
cooperazione e solidarietà internazionale, di promozione dei diritti 
umani attraverso l’applicazione delle convenzioni internazionali e 
rifiutare l’interventismo militare al servizio di una logica di guerra. 
Un investimento è già stato fatto con i corpi civili di pace, da 
sviluppare con l’istituzione di un Dipartimento della difesa civile, 
quale mezzo alternativo per promuovere iniziative multilaterali di 
risoluzione pacifica dei conflitti. 
Crediamo inoltre non rinviabile una riduzione delle spese militari, con 
un risparmio per la finanza pubblica. Occorre far rispettare 
all’industria italiana degli armamenti – integralmente e strettamente – 
le norme internazionali, europee e sulle limitazioni all’export bellico, 
a partire dalla legge 185/90, in particolare sui paesi in guerra. 
All’interno di questa cornice occorre interrompere l’autorizzazione 
dell’export bellico nei confronti dell’Arabia Saudita, in guerra con lo 
Yemen. L’Italia deve inoltre impegnarsi a sottoscrivere e promuovere il 
Trattato per la proibizione delle armi nucleari. 
http://liberieuguali.it/programma/#pace 

Partito Democratico 
Cooperazione internazionale allo sviluppo e impegno per la pace 
Non si può certo tacere in questa prospettiva di un maggior e più 
efficiente controllo sulla circolazione delle armi e prevenire che esse 
si rendano disponibili a gruppi o stati che non diano adeguate garanzie 
democratiche, di rispetto dei diritti umani e di uso legittimo e 
responsabile della forza. 
Le guerre e i conflitti sono cause di immense sofferenze e piaghe e 
senza un’azione ferma a contrastarli e prevenirli ogni sforzo di 
cooperazione rischia di essere  vano. 
https://www.partitodemocratico.it/approfondimenti/cooperazione-internazionale-sviluppo/ 
http://ftp.partitodemocratico.it/programma2018/PD2018-programmaA4_5feb.pdf 

Lega Nord 
Quanto alle alleanze politiche in questi anni abbiamo costruito più 
ponti che in tutta la nostra storia recente di Movimento: dalla 
formazione del gruppo sovranista ENL al 
Parlamento Europeo, che ci ha fatto finalmente uscire dal limbo di 
alcune imbarazzanti apparentamenti del passato, fino alle intese con 
Russia Unita e le più recenti con il 
movimento di Donald Trump, senza dimenticare l'importanza del viaggio 
istituzionale in Israele, paese in prima linea da anni nella lotta al 
radicalismo mussulmano. 
http://www.leganord.org/component/content/article/217-notizie/16018-matteo-salvini-programma-e-lista-dei-candidati-al-consiglio-federale 


Lista Disarmo Peacelink

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