Quanto
segue è la sintesi dei lavori condotti in assemblea aperta sabato 27
gennaio 2018 a Mondeggi e delle proposte che ne sono emerse, le quali,
andrebbero accolte e ridiscusse in libertà all'interno dei momenti
che ogni rete locale Gc ritiene più opportuni. Senz'altro,
considerata la partecipazione ed il contesto, quelle che seguono sono
da ritenersi le proposte più attuali che sono fin qui state
elaborate in merito alla difesa di Mondeggi bene comune come
articolazione della campagna lanciata anni fa da Gc “Terra Bene
Comune”.
Un'ultima
e necessaria premessa è quella sulle energie: il calendario delle
attività progettate da MBC è fitto e spazia in ambiti molto diversi
fra loro: dai momenti di autoformazione, alle occasioni di proposta
e aggregazione, senza dimenticare la programmazione del prossimo
incontro nazionale del 27-29 aprile, che il nodo fiorentino “Jerome
Laronze” si è proposto di ospitare. A ben vedere, fino a giugno è
un po' un casino. Questo per anticipare come nel territorio di
Firenze e provincia abbiamo già mosso nuovi e ulteriori passi, e che
siamo già da tempo attivi a sviluppare quei contenuti che ci
contraddistinguono partendo sempre dal basso. D'altronde è
innegabile che, al fine di una lotta che si preannuncia lunga, è per
noi più che mai necessario sentire una solidarietà concreta da
tutto il movimento, che si traduca nel fondere gli sforzi per creare
un precedente di valore inestimabile in questo paese. Noi presidianti
saremo ovviamente a disposizione al fine di riuscire a divulgare
notizie sulla situazione: ciononostante per noi è essenziale
continuare ad operare sul territorio. Questo significa che saremo
costretti nei mesi futuri a dosare le energie e gli spostamenti,
senza escludere a priori nessuna delle proposte di intervento o degli
inviti che eventualmente saranno girati.
Di per
sé, l'incontro è stato pensato innanzitutto per aggiornare quante
più persone possibile a proposito della situazione, che continua a
rimarcare la frattura e la completa assenza di dialogo fra la
custodia popolare e le istituzioni, più che mai intenzionate a veder
la faccenda chiusa con la dismissione a privati della tenuta, con o
senza il parere della popolazione, attraverso l'uso di ogni canale e
mezzo a disposizione.
Conseguentemente
abbiamo aperto l'incontro con una complessa e dettagliata rassegna
dei molti ambiti in cui presidianti e comitato Mondeggi Bene Comune
sono già da tempo impegnati: dallo stato delle lavorazioni agricole,
ai rapporti con le istituzioni locali; dalle iniziative di
divulgazione intraprese nel territorio, alla comunicazione verso
l'esterno; dagli sviluppi delle azioni legali, all'appello ai docenti
reperibile sul blog.
Una
volta sviluppati da parte nostra questi contenuti come premessa alla
giornata, già sul finire della mattinata è sorto un primo iniziale
dibattito che ha messo in luce delle strade per certi versi
affascinanti, anche se di difficile realizzazione, dal momento che
più che azioni, appaiono percorsi, intraprendibili solo con
continuità e dedizione. Ne sintetizziamo i contenuti:
- la
scrittura di racconti e la trasmissione di consapevolezze su come, al
cambiare dell'agricoltura, sono mutati anche i luoghi e i territori
da molteplici punti di vista: le lotte e le rivendicazioni
territoriali non sorgono unicamente dalla volontà di pochi di
ribellarsi, bensì da una visione e gestione della terra meramente
estrattivista
-
unire i diversi territori in un'unica causa per il Bene Comune
articolando in un nuovo contesto le battaglie e le rivendicazione
locali
-
concentrare tutta l'attenzione di Gc su Mondeggi e la sua difesa: ciò
sia dal punto di vista economico, sia da quello legale, senza
tralasciare la comunicazione e l'inchiesta. L'obiettivo dunque si
rivela essere la difesa di un'esperienza contro un sistema, a cui
evidentemente questo precedente grava e da fastidio. Secondo la
maggior parte dei presenti il valore dell'occupazione è tale da
interessare il coinvolgimento di tutte le reti nazionali in un'unica
campagna di difesa. Ciò dal momento che Mondeggi può essere
interpretato come un precedente appunto, un esempio ci si augura
anche per molti altri territori.
- è
stato anche immaginato un lavoro di mappatura trasversale di altri
luoghi di campagna, il cui abbandono condiziona lo sviluppo e la
desertificazione culturale, sociale e lavorativa di una fetta di
territorio. Queste potrebbero divenire occasioni appetibili a coloro
i quali volessero intraprendere esperienze analoghe di custodia
popolare. In tali situazioni, ogni rete locale di Gc dovrebbe esser
preparata a supportare un ogni modo un nascente gruppo, al fine di
espandere le occasioni e i luoghi di lotta.
-
infine è stata esplicitata la necessità di infittire la
comunicazione con chi del movimento non si sente parte o non lo
conosce: divulgare non significa necessariamente confrontarsi in
dibattiti con sostenitori di una causa piuttosto che un'altra. Avere
disponibili, stampare localmente e diffondere volantini e materiali
può essere alla portata di tutti coloro che lo desiderano: noi ci
muoveremo in tal senso.
*
A
partire dalla ripresa del dibattito nel pomeriggio, l'assemblea si è
impegnata a sviluppare alcune delle tematiche emerse, che è
possibile sintetizzare in 3 grandi filoni: la custodia popolare di
Mondeggi, la relazione fra i diversi territori e le lotte comuni, e
infine l'incontro nazionale GC di aprile.
1)
CUSTODIA POPOLARE
difesa:
La
domanda da cui si parte è: come supportare Mondeggi e difenderla
dalla tentata vendita e dal rischio di sgombero?
Le
proposte emerse sono molto numerose:
-
Appello alle reti locali Gc per far conoscere Mondeggi e quello che
sta succedendo il più diffusamente possibile;
-
muoversi per ampliare il coinvolgimento anche a livello nazionale
delle università e delle istituzioni. Si ricorda come il fatto che
ci siano esponenti del mondo accademico che hanno sostenuto Mondeggi
firmandone l'appello, abbia influito fortemente sulla credibilità e
la comunicabilità del progetto soprattutto al di fuori dei nostri
circuiti;
- si
immagina di allargare l'appello anche ai singoli individui (raccolta
firme) per esempio nei mercati delle reti locali;
- non
dimenticare che è in corso la campagna elettorale > sfruttare il
momento per fare pressioni e far emergere la critica alle scelte
politiche che si stanno portando avanti: se l’opinione pubblica si
esprime positivamente su quello che è Mondeggi e per la sua difesa,
può avere delle influenze (ricordiamo che su scala locale il
comitato Mondeggi Bene Comune sta girando per i circoli della zona a
illustrare il progetto e lo stato dei lavori);
- è
stato consultato il bilancio 2018 della città metropolitana di
Firenze dov’è prevista l’entrata di 15 milioni dalla vendita di
Mondeggi: viene proposto un ricorso alla Corte dei Conti ipotizzando
un danno erariale rispetto a un mancato introito dovuto alla
svalutazione esagerata di Mondeggi. Si nota inoltre che la Città
Metropolitana non riesce a spendere annualmente quello che ha a
disposizione, per cui che necessità c’è di alienare Mondeggi e
altri beni pubblici che stanno subendo lo stesso destino di
privatizzazione?
Per
quanto riguarda la difesa operativa del presidio:
-
raccolta di numeri di telefono e mail da mobilitare in fase di
emergenza sgombero;
-
pressioni sui possibili acquirenti (analisi e ricerca dati);
-
creare una cassa denunce (il 10 aprile inizia il processo con 17
imputati tra occupanti ed ex occupanti): si propone di chiedere un
contributo alla cassa nazionale Gc;
-
trovare contatti/competenze per riuscire a far passare Mondeggi
sulle reti mainsteam;
-
trovare un modo perché il supporto a Mondeggi sia visibile sia a
livello locale che nazionale (bandiere/striscioni da appendere ai
balconi, flash mob, cortei contemporanei a livello nazionale,
moltiplicazione delle esperienze di occupazione agricola…);
-
lavorare sulla comunicazione per trovare un modo per far emergere un
racconto positivo di quello che si sta facendo a Mondeggi > deve
diventare un modello facilmente comunicabile.
-
proposta di legge popolare. Adesso c’è solo la legge per gli usi
civici che non è applicabile al caso di Mondeggi. Su questa
proposta si crea un po' di dibattito, viene riportata l’esperienza
di Gc che ha lavorato a lungo su una proposta di legge popolare
sull’agricoltura contadina che è poi stata cestinata da 4 governi
diversi, senza contare che spesso finisce che la legge viene
approvata ma non si fanno mai i decreti attuativi, lasciandola solo
sulla carta. Si ricorda poi com’è andata a finire la lotta per
l’acqua bene comune. La considerazione che emerge è che sono
percorsi che sono comunque possibili solo con la forza dei numeri e
la conseguente pressione che può fare.
Continuità:
Sono emerse da parte dei presidianti di Mondeggi alcune necessità
in cui sono carenti:
-
trovare moderatori per gestire assemblee anche grandi e partecipate;
-
viene chiesto supporto a chiunque abbia competenze in merito per
infoltire il team legale che si è formato a supporto di Mondeggi;
-
viene chiesto supporto a chiunque abbia conoscenze/competenze per
allargare anche il gruppo comunicazione, che al momento conta poche
persone. In particolare cercano aiuto per il lavoro grafico, per i
contatti con giornalisti e altre figure che lavorino nell’ambito
della comunicazione, per la distribuzione dei materiali, etc...
Riproducibilità:
- da parte di Mondeggi si sottolinea come lo scopo non sia quello di
difendere unicamente l’occupazione della fattoria senza padroni,
anzi, si teme il fatto che tutto si riduca all’idolatria di una
singola situazione. Quello che si auspica, la vera vittoria che si
cerca, è che nascano altre esperienze simili in tutto il territorio
nazionale.
L’altra faccia della medaglia è che Mondeggi è una messa in
pratica di una serie di principi che vengono teorizzati da più
parti, Gc in primis e che la difesa collettiva di questa esperienza
è allo stesso tempo uno stimolo essenziale alla sua riproduzione:
Mondeggi al momento è un esempio per tutti, ed è la riuscita della
difesa stessa di questa esperienza che può diventare rilancio e
stimolo per tanti altri che vogliano intraprendere percorsi simili.
Ciò dimostrerebbe a tutti di avere alle spalle un sostegno forte e
la presenza di tante persone che ci aiutano a difendere i nostri
spazi, rendendo la prospettiva di occupare per riappropriarsi della
terra e dei mezzi per mettere in atto una scelta di vita legata a
principi agroecologici diventa un’alternativa possibile;
- una
possibile idea è il lavoro di formazione per occupare le terre e
difendere la riappropriazione.
2)
PROBLEMATICHE LOCALI E LOTTE GENERALI
All’incontro
c’erano diverse persone dalla Valle degli Elfi, la loro domanda
principale è stata se c’è la voglia di creare un movimento che
vada oltre Mondeggi e Gc: è stato proposto di creare un manifesto
cercando i punti comuni tra tutte le varie realtà rurali e decidere
dove vogliamo arrivare assieme. Abbattere le differenze e arrivare a
creare un movimento che racchiuda tutti i movimenti partendo dal
presupposto che è l’unione che fa la forza.
- Si è
proposto anche di creare una lista di realtà/associazioni che
possono essere interessate alla problematica della possibilità
pratica di una vita alternativa legata alla ruralità, nei vari modi
in cui questo può essere inteso;
- si è
proposto di realizzare un video di sensibilizzazione rivolto a chi è
fuori da certe realtà fatto con interviste a persone che hanno fatto
certe scelte di vita in cui ognuno di noi racconta il suo perché.
Il
popolo degli elfi sta inoltre organizzando un incontro di
socializzazione a luglio a cui siamo tutti caldamente invitati.
3) 27
– 28 – 29 APRILE: INCONTRO NAZIONALE GC
Gli
interventi ruotano attorno all'idea di porre prima dell’incontro
nazionale un quesito, che poi si discuta in plenaria dopo il lavoro
delle singole reti. Che quesiti vogliamo porre per il prossimo
nazionale?
Anche
alla luce della mancata partecipazione di molte reti locali Gc, da
più parti si è risollevato il dubbio del senso stesso di
partecipare a Genuino Clandestino e di impegnarsi per organizzare e
partecipare a un nazionale ogni 6 mesi. Di conseguenza il punto
forte che è emerso durante questo incontro è: vogliamo essere
movimento o raccoglitore di reti locali? Che pratiche vogliamo
mettere in atto? Vogliamo che Gc rimanga caratterizzato solo dai
mercati contadini o vogliamo andare più in là? Vogliamo o non
vogliamo fare un movimento? E di conseguenza, cos’è/cosa
intendiamo per movimento? Ci si è chiesti cosa vuol dire
allargarsi, si è ricordato che Gc è un fatto di reti, non è
centralizzato e nessuno può parlare a suo nome. Si è ribadito che
il valore principale rimane sempre quello territoriale, da cui
emerge poi quello nazionale. Restando all’interno di questi
presupposti c’è l’esigenza di interrogarsi sugli strumenti ci
diamo per intervenire sui problemi che abbiamo, riconoscendo che
oggi le reti non aggregano più come qualche anno fa. Una proposta è
stata quella di provare a concentrare il lavoro delle singole reti
su 1 o 2 temi e pratiche, nello specifico cercare di creare in ogni
rete esperienze come Mondeggi per diffondere la pratica di
riappropriazione e l’agricoltura contadina.
Come
nodo fiorentino si è deciso, viste alcune perplessità emerse per
com’è andata l'assemblea plenaria negli ultimi incontri, di
provare una nuova modalità e organizzare la plenaria all’inizio
della tre giorni e non alla fine, in modo che da essa possano
venire le linee di indirizzo su cui poi i tavoli lavoreranno. Si
è inoltre proposto di dividere la plenaria in 3 momenti: uno in cui
prendano la parola i tavoli, uno in cui prendano la parola le reti e
uno in cui prendano la parola i singoli individui.
È nata una discussione rispetto alle priorità che ci si deve dare
al nazionale e al metodo organizzativo. Si osserva che da più parti
si è vissuta un’insofferenza per il fatto che il lavoro dei
tavoli tematici e tecnici prendono troppo tempo rispetto alla
plenaria, si sente che c’è bisogno di più tempo per discutere
temi più politici. La proposta declinata quest'oggi è di trovare
un momento in cui parlare di terra bene comune/accesso alla
terra/creazione di comunità/pratiche mutualistiche, magari aprendo
un tavolo dedicato e decidendo di sospendere tavoli che al momento
sono arenati e improduttivi per dare la possibilità a più persone
di partecipare a questa discussione.
Un’altra proposta, su cui
subito sono emersi forti dubbi, è stata quella di eliminare del
tutto i tavoli a questo nazionale e dedicare tutto il tempo a questi
temi in un assemblea unica. Si ricorda che c’è un documento che
si è iniziato a rielaborare in passato sull’accesso alla terra.
Si sollevano dei dubbi in quanto è importante che ci sia almeno un
momento di restituzione del lavoro svolto nell’ultimo semestre dai
tavoli che avevano dei lavori in sospeso. Si sottolinea poi che è
anche importante riconoscere che in diversi territori c’è bisogno
di affrontare temi diversi in momenti diversi.
Il
corteo/fiaccolata serale del 28 è una delle proposte emersa già
qualche tempo fa: potrebbe essere un momento in più a disposizione
per impattare le consapevolezze in città. Su quali temi costruire
la manifestazione del 28?
- Si
parte dalla necessità di creare un corteo largamente partecipato,
di portare in piazza molte persone, ricordando che una
manifestazione, in una città come Firenze, potrebbe essere un
momento centrale. A questo proposito le prospettive che si sono
confrontate sono due: incentrare il corteo prioritariamente alla
difesa di Mondeggi (perché in risposta alle emergenze si riesce a
catalizzare molte più persone); oppure incentrarlo su una
piattaforma più ampia, al fine di coinvolgere il maggior numero di
persone e gruppi possibili senza correre il rischio di chiamare solo
compagni per difendere una singola esperienza di occupazione.
Al di
là di queste due differenti prospettive (alla fine si tratta solo
di incentrare il lancio principalmente
su una o l’altra cosa) i temi su cui dovrebbe essere costruito il
corteo sono condivisi: le parole d’ordine principali sono la
difesa dei beni comuni,
l’autodeterminazione
territoriale e la
difesa di forme di vita contadine
come mezzi pratici e immediati per opporsi al modello di sviluppo
capitalista che crea la catastrofe ecologica dentro cui viviamo e le
nocività che si abbattono su tutti noi, come mezzi per
l’autodeterminazione alimentare e l’accesso popolare a un cibo
genuino. Pratiche che passano attraverso la creazione di comunità,
le lotte territoriali e le scelte di vita ispirate a principi
agroecologici e della ruralità; l’opposizione alla svendita di
quello che è definito patrimonio pubblico, ma che è in realtà
Bene Comune da gestire appunto in modo comunitario partendo
dall’autodeterminazione dei territori e dalla difesa della
diversità contro un omologazione centralizzata, totalitaria e
imposta dall’alto. La sfida è conservare e supportare le
diversità creando al contempo un unione trasversale per la loro
difesa, secondo la visione per cui ogni specifica lotta con i suoi
mezzi e le sue declinazioni è una parte del tutto che va
rivoluzionato.
Si
solleva la perplessità della scelta dell’orario, se il corteo
è
serale ci potrebbero
essere problemi
logistici.
Viene proposto di
spostarlo a domenica
mattina (ma in
programma ci sarebbe il mercato contadino della tre giorni), ma
viene anche sottolineato che non sarebbe il primo corteo serale a
chiamata nazionale e che se uno vuole partecipare e sente il tema
importante, questi non dovrebbero essere impedimenti. Può
essere vero ma bisogna pensare meglio all’eventuale organizzazione
del pernottamento.
Si
sottolinea come al di là della scelta se incentrarlo su Mondeggi o
su una piattaforma più allargata, l’importante è il lavoro di
coinvolgimento e di costruzione del corteo che ci aspetta nei
prossimi mesi. Si propone di girare più realtà possibili
sul territorio nazionale per lanciare il corteo > si chiede a
tutti di coinvolgere le realtà di cui si fa parte/con cui si è in
contatto per organizzare un calendario di incontri.
- Si
invitano tutte le reti di Gc e tutte le realtà interessate a far
girare l’appuntamento (appena pronto il manifesto) e a parlarne e
pubblicizzarlo in ogni assemblea/iniziativa/mercato possibile
- Si
invita tutti quelli che hanno contatti a cercare di coinvolgere
anche altre reti interessate ai medesimi temi (Rive, decrescita,
ecc.)
Si è proposto di
contattare zerocalcare
per la grafica
(ovviamente appena decise le parole d’ordine e il testo del
manifesto).
Ringraziamo
nuovamente tutti i partecipanti all'incontro,
quanti
hanno letto fin qui,
chi
diffonderà il significato,
chi
si metterà al lavoro insieme a noi
chi
già lo ha fatto,
magari
scrivendo queste righe,
magari
altro che ancora non
sappiamo.
a
presto nuove
i
Presidianti per Mondeggi Bene Comune