L'Italia è uno strano paese, dove, regioni e governi promulgano leggi per la tutela dell'ambiente, poi si concentrano solo sulle deroghe e quando non esistono, le creano ex novo o le riscoprono nei meandri delle leggi. Ecco alcuni degli ultimi esempi:- prodotti fitosanitari per l'agricoltura gestiti dal Ministero della Salute, con autorizzazioni in deroga art.53 reg.1107/2009/CE, prima si proibiscono ufficialmente, poi vengono riammessi in deroga- poi è diventato imperativo bruciare gli scarti agricoli, richiesto a gran voce dalla maggioranza della popolazione (sic!), ma proibito nel DLgs. 152/2006 (anche se poco rispettato).Ha cominciato la Regione Veneto con la legge regionale 2 aprile 2014, n. 11 (BUR n. 36/2014), ma non era sufficiente ed allora è intervenuto il Governo centrale, che ne ha fatto una questione nazionale con la LEGGE 11 agosto 2014, n.116, dove in mezzo a centinaia di altri provvedimenti, finalmente abbiamo anche il benestare statale per produrre diossine e polveri sottili.
(anche le malattie conseguenti, ma questo non è scritto nella deroga)Il resto delle leggi ambientali, non fa breccia nella mente dei nostri governanti, piuttosto che applicarle, trovano motivati, per loro, argomenti per appellarsi a ritardi o attese pluriennali di altre fantomatiche disposizioni regionali e nazionali, come sta accadendo per il DLgs. 150/2012 e relativo PAN. Nel frattempo la tutela della salute e dell'ambiente aspettano!
Dobbiamo infine ricordare che, a tutte le nostre autorità politiche ed amministrative, è praticamente sconosciuto il "Principio di Precauzione" confermato dalla sentenza del Consiglio di Stato n.01281/2013 e quindi legge italiana a tutti gli effetti, ma sembra irrilevante per Sindaci, Regione Veneto e Ministeri.Per una pubblica discussione, sono disponibili ulteriori dettagliWWF VILLORBA - gruppo AltaMarcaGilberto Carlotto
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In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).
martedì 18 novembre 2014
Veleni agricoli consentiti (in deroga) - Fatta la legge trovato l'inganno
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