Presentazione
a Terni del libro contro la vivisezione di Gianluca Felicetti,
presidente Lav,
e
della biologa Michela Kuan
Venerdì
14 novembre, alle 16,30, al caffè letterario della Biblioteca
comunale di Terni, piazza della Repubblica, sarà presentato il libro
di Gianluca Felicetti e Michela Kuan "Oltre il filo spinato di
Green Hill", edito da Sonda con la prefazione di Susanna Penco,
biologa affetta da sclerosi laterale amiotrofica, e la postfazione
del filosofo Luigi Lombardi Vallauri.
Ne parleranno, insieme agli
autori, Francesco Patrizi, Francesco Pullia e Andrea Santoloci,
responsabile locale della Lav. Nonostante dopo una lunga e
appassionata battaglia si sia riusciti ad impedire per legge
allevamenti come Green Hill, gettando le basi per lo sviluppo dei
metodi sostitutivi e una ricerca innovativa nel nostro paese, sono
ancora 900mila gli animali sacrificati in Italia nel nome di un falso
modello sperimentazione scientifica mentre nell’intera Unione
Europea raggiungono i 12 milioni (cani, conigli, ratti, topi,
cavalli, maiali, pecore, gatti, furetti, rettili, pesci, uccelli,
provenienti da allevamenti o catturati in natura, come il 56% dei
primati). In "Oltre il filo spinato di Green Hill" Gianluca
Felicetti, giornalista, presidente nazionale della Lav, Lega
antivivisezione, uno dei leader più noti e autorevoli
dell’animalismo italiano, e Michela Kuan, biologa e ricercatrice,
insignita del premio DNA 2013 dall’Ordine nazionale dei biologi, si
rivolgono a tutti coloro che si pongono da diverse angolazioni la
questione della validità scientifica della sperimentazione sugli
animali, lo sfruttamento dei più deboli, la gestione della nostra
salute, l’impiego trasparente dei fondi per la ricerca. Viene
spiegato cosa è accaduto negli ultimi anni. Sono riportati i dati,
il dibattito, gli ambiti applicativi (ricerca di base, farmacologica,
chimica, didattica ecc.), i casi di cronaca più significativi, i
ricorsi alle cavie umane, i metodi sostitutivi. E ovviamente si parla
anche della clamorosa vicenda di Green Hill, culminata con la
liberazione nel 2012 di 3.000 beagle dal lager di Montichiari (BS)
dov'erano tenuti in cattività per essere "utilizzati in
laboratorio". Vengono considerate l’obiezione di coscienza
alla vivisezione (l’Italia è l’unico paese a garantire per legge
a studenti e ricercatori questo diritto, grazie al lungo impegno
antivivisezionista), la direttiva europea, l’iniziativa dei
cittadini per abrogarla, la nuova legge in vigore in Italia da pochi
mesi. Non sono pochi i metodi alternativi alla sperimentazione
animale e alla vivisezione, mai validate scientificamente eppure in
uso: modelli informatici, analisi chimiche, indagini statistiche,
organi bioartificiali, microchip al DNA, microcircuiti con cellule
umane, test in vitro. Il sostegno e lo sviluppo dei metodi di ricerca
senza uso di animali deve diventare una priorità.
Francesco Pullia
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