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giovedì 7 febbraio 2013

Mtanios Haddad: "In Siria basta con le armi, abbiamo bisogno di riconciliazione..."



PADRE HADDAD: “È necessario far tacere le armi e imboccare la strada del dialogo e della riconciliazione"

S.I.R.

“Non c’è altro che la riconciliazione. Non è mai troppo tardi. Alziamo la voce per mandare un messaggio: basta con le armi, abbiamo bisogno della pace. Datevi un bacio di pace, come Pietro e Paolo”. 
Sono le parole pronunciate il 6 febbraio pomeriggio dall’archimandrita Mtanios Haddad, patriarca della Chiesa greco-cattolico melkita e rettore della basilica romana di Santa Maria in Cosmedin, nell’omelia di una liturgia bizantina per invocare la pace in Siria e in Medio Oriente.

“La Siria chiama e Roma risponde. Non armi, né terrorismo: alla Siria, orgogliosa culla dei cristiani in Medio Oriente - ha detto padre Haddad - dobbiamo mandare un messaggio di pace”. Il Paese “ha sempre vissuto nella pace, diventando un modello di convivenza e dialogo interreligioso. Vero, ci sono stati alti e bassi, come in ogni famiglia, ma sempre in pace. Non bisogna permettere che in questi alti e bassi si infiltrino razzismo, estremismo religioso, cristiano o musulmano che sia. In Siria, così come in Iraq, Palestina, Libano e tutto il Medio Oriente, non si può lasciare nel peccato colui che non ama suo fratello”.

“È necessario - ha proseguito il sacerdote melkita - far tacere le armi e imboccare la strada del dialogo e della riconciliazione, smettendo di sostenere gli aiuti economici che finanziano questa guerra. Armi e uomini che danneggiano la Siria - ha spiegato - vengono dall’esterno, dagli interessi dei paesi stranieri. Con l’arrivo dell’Islam non siamo mai stati perseguitati, la convivenza è stata possibile”. Ora governanti, militari e civili, ha auspicato, “devono agire”.

I mezzi di comunicazione di massa, poi, “ci dicono ogni giorno delle grandi bugie. Siamo lì da duemila anni, non vogliamo essere protetti ma vivere la nostra fede e la nostra dignità ognuno nel suo paese. Non dobbiamo più essere ingannati da questa politica internazionale che parla ma non sa niente”. L’amore e Dio “sono gli stessi” e noi tutti, ha concluso, “siamo nati per vivere e amare e anche di più: per la pace, la giustizia e la riconciliazione.



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