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domenica 4 marzo 2012

Quesiti legali sulla funzione pubblica di Danilo D'Antonio




L'assegnazione di un bene collettivo a vita ad una persona, impedendo la fruizione del bene alle altre persone, fa decadere la qualifica stessa di "collettivo" e la sua riduzione a mera proprietà privata d'accesso ad altri.

Una tale cessione non può essere eseguita senza che tutti gli aventi diritto sul bene siano informati sul grave, definitivo danno che essi subiscono. In caso di mancato adempimento, l'atto può essere anche considerato nullo.

1° domanda: come mai i cittadini italiani non sono mai stati interpellati in merito alle conseguenze della cessione a vita, quindi praticamente definitiva, di quel fondamentale bene collettivo che sono i poteri della Funzione Pubblica?

2° domanda: visto il mancato adempimento d'informazione in merito alla perdita della più gran parte nientemeno che della Res Publica, può l'atto d'assegnazione essere considerato nullo?

3° domanda: considerato che a non adempiere ai doveri del caso sono stati proprio coloro i quali avrebbero dovuto far rispettare la legge, considerato che proprio in questo modo essi hanno anzi preso definitivo possesso del bene comune privando il resto della popolazione di un primario diritto, può il loro essere considerato un intento ed atto criminoso vero e proprio da perseguirsi a norme della stessa legge che non hanno applicato?

C'è un avvocato, un qualche esperto di legge, qui, che gradisca cimentarsi con i seguenti quesiti?

Ringrazio e saluto,

Danilo D'Antonio

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