Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

giovedì 26 maggio 2022

MobilitArs 2022 - Diritto e Libertà alla mobilità...

Il pedone ha Diritto alla legittima difesa della sua Vita

 



 Domande e Risposte

 

A MobilitArs e Bikenomist

Al Sindaco di Reggio Emilia, Assessori ed Esperti.

Al Ministro Infrastrutture e Trasporti, Vice Ministro, Sottosegretari.

Al Prefetto di Reggio Emilia.

Alla Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla.

Al Comitato Scientifico.

Alle Relatrici e ai Relatori.

Altre Destinatarie e Destinatari.

 

Nel 2021, MobilitArs iniziò, con successo, la marcia per l’obiettivo della “Città senz’auto”;  cioè la sfida per la liberazione dei centri urbani dalla “mobilità delle auto private”, ponendo fine agli omicidi stradali, agli inquinamenti (aria e rumori), alla convivenza incivile.(1)

Quel primo evento si svolse completamente online a causa delle restrizioni sanitarie imposte per la nostra liberazione dal Covid.

Le parole espresse erano consone a quella situazione.


L’odierna situazione  maggio 2022, seconda edizione di MobilitArs  è totalmente differente: da tre mesi è in atto una cruenta guerra e siamo sommersi dalle parole sfida, liberazione, pace e guerra, ecc. che ci dividono e seminano vento.


La scrivente Associazione, fermo restando quell’obiettivo e quel programma per raggiungerlo, propone di adeguarne la rappresentazione iniziando giovedì 26 maggio, poco prima delle stabilite ore 11:30.

Obiettivo.  Da “Città senz’auto” a “Umanizzare la mobilità urbana”; dallo scontro-sfida alla collaborazione; operando tutti insieme si raggiungerà presto l’obiettivo.

 

Azioni. a) Immediate. b) Breve Periodo. c) Medio Periodo. d) Lungo Periodo.

 

a)        Azioni Immediate. Entro i noti tempi parlamentari stabiliti quando c’è la “volontà politica”.

1.      Semaforo pedonale” usato da 388 milioni di Cittadini europei (su 447 milioni). Mancano i 59 milioni di pedoni italiani (ai quali viene imposto il “semaforo veicolare” europeo chiamandolo “pedonale”);

2.      Attraversamento pedonale rialzato”(2) da installare in tempi rapidi dove viene registrato l’incidente.

3.      Attraversamento pedonale”: dimezzare l’attuale distanza (punto 2, Art. 190 CdS: da 100 a 50 metri);

4.      V Mobilità Piedibus”: “Strada Scolastica”(2) (NO transito monopattini e bici) / “Area Scolastica” (NO veicoli) (All. con link Carta UE diritti pedoni)

5.      Intermodalità. Infrastruttura efficace ed efficiente per la sicurezza stradale. (3)

6.         Rispetto delle Regole. Infrastruttura efficace ed efficiente per la sicurezza stradale. (3)

7.       Carta europea dei diritti del pedone. (4) E’ del 1988: la conosce qualcuno dei presenti?

 

Buona salute e buon lavoro.

 

Distinti saluti.

 

Vito Nicola De Russis

n.q. Presidente

 

(1)        http://www.assopedoni.it/home/depliant-e-volantini/depliant_copenhagen.pdf  

(2)        https://www.carteinregola.it/?s=marciapiede%20ortogonale&x=10&y=2&fbclid=IwAR23KWUqXcyl_MWfdNvvmPI6qWljJ2FM0kVrdRSMyEGrw_EhgL-DWuR9IQ8

(3)  file:///C:/Users/de%20russis/Downloads/multe%20a%20pagliuzza,%20ignorate%20travi%201999%202.jpg

(4)    https://associazionepedoni.com/wp-content/uploads/Carta-europea-dei-diritti-del-pedone.pdf 

 

Rispondiamo ad alcune domande poste da alcune Destinatarie, alcuni Destinatari della soprastante email. 

 

D: Perchè la email è arrivata alla vigilia dell'inizio evento?

ADP. Siamo membri di diversi raggruppamenti di associazioni. Uno di questi raggruppamenti è stata promotrice della Manifestazione nazionale del 21 maggio sulla drammatica incidentalità stradale italiana con Roma in testa. Abbiamo ritenuto opportuno non disturbare quell'evento. Il 23 abbiamo inviata la email. 

 

D: Sui tempi parlamentari si richiama la "volontà politica”: può fare qualche esempio? 

ADP. Nella preoccupante situazione finanziaria italiana del 1974, nel Parlamento, in qualche mese, nacque il finanziamento pubblico ai partiti. Quasi 20anni dopo, con un Referendum, venne abolito; dopo qualche mese dal Referendum, rinasceva il finanziamento ai partiti cambiando nome (Rimborso spese elettorali e uno speciale marchingegno operativo).

 

D: Non vedo il numero 30 km/h 

ADP.  Infatti, secondo noi, è estraneo sia alla “Città senz’auto”, sia a “Umanizzare la mobilità urbana”. La velocità massima di 30 km/h nei centri urbani è anche al disopra delle citate "Azioni" (Immediate / Breve Periodo / Medio Periodo / Lungo Periodo) perché è considerata  fondamentale e vitale alla SICUREZZA STRADALE  della VISION ZERO persone morte e ferite in incidenti stradali. I Cittadini europei berlinesi, il 14 nov. 2012 (24° anniversario della Carta europea dei diritti del pedone) depositarono alla Commissione Petizione CE la proposta dei 30 km/h massima nelle Città della Unione Europea. La necessaria raccolta firme popolare per 365 giorni consecutivi (scadenza 13 nov. 2013) è stata totalmente ignorata dai 59 milioni di Cittadini europei italiani. 

Rinnoviamo la Buona salute e un buon lavoro.

 

Distinti saluti.

 

Vito Nicola De Russis

n.q. Presidente 


ASSOCIAZIONE DIRITTI PEDONI DI ROMA E LAZIO – ADP 

 

UMANIZZARE LA MOBILITA' URBANA:

DALLA CITTA’ A MISURA DELL’AUTOMOBILE, 

ALLA CITTA’ A MISURA DELLA PERSONA UMANA

Via Monte Senario,127   00141 ROMA    3393484370

5 commenti:

  1. Già immaggino una citta e non solo senza auto in circolazione. Ma mi auguro non rimanga solo nelle fantasie degli esseri umani. Ma credo come in tutte le cose c'è un però che deve essere superato dagli esperti.

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    1. Se aspettiamo le cose non cambieranno tanto facilmente. Dovremmo, noi esseri umani, arrivare a fare a meno dei mezzi privati, riscoprire l'andare a piedi, in bici o coi mezzi pubblici. Grazie del commento.

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  2. Risposte
    1. Per esperti mi riferisco alle persone che governano la città, usare ambulanze a carica elettrica, tax idem, bus idem organizzare posti auto zone limitrofi alle città, affitta bici o auto elettriche. Questo è la base per un inizio, certo poi tocca al cittadino approfondire nel bene della propia città. E' stato un piacere.

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    2. Grazie assai e buona salute. La base per l'inizio è nella sicurezza delle fondamenta per la dignitosa vita della Persona e la convivenza civile delle persone: nelle Famiglie; nella Società (Scuola e attività varie); nella Strada pubblica. I Doveri attecchiscono naturalmente e sono regolamentati. Per i Diritti ci sono molte difficoltà; la più nota è quella dell'ignoranza. (L'apparizione della Dichiarazione dei Diritti del Cittadino del 1789 infiammò/incendiò la Rivoluzione francese.) Da secoli, chi governa (fatte salve le rare eccezioni) non riconosce i diritti dei Cittadini ed è elastico nell'applicare le sanzioni verso chi ignora i Doveri. Questa disuguaglianza è sorgente di violenza. Il movimento naturale è la vita (anche) dell'Universo. La vitale acqua è in eterno movimento. Noi umani nasciamo con un capolavoro - piede - che, se non usato, crea pesanti problemi fisici. Usarlo sulle odierne strade pubbliche si rischia la morte. Può apparire un macabro scherzo; per questo non riceve la dovuta attenzione e soluzione. Che fare? Conoscere e far conoscere la Carta europea dei Diritti del pedone e rivendicarli. Rendendo efficienti ed efficaci quei Diritti (del pedone), secondo la nostra associazione ADP, si imbocca la Strada pubblica, vitale bene comune. In pratica: a) massiccia campagna sulla conoscenza dei Diritti del Pedone (la citata Carta europea); b) marciapiedi civili, dignitosi e sicuri; c) sostituzione degli attuali attraversamenti pedonali (assassini) con i "marciapiedi ortogonali" /ex rialzati); d) dimezzare l'attuale distanza degli attraversamenti pedonali. Dovrebbe essere una seria e sicura fondamenta. Vito de Russis

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