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domenica 15 settembre 2019

Giuseppe Di Bella e “La scelta antitumore”


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Egr. dr. Giuseppe Di Bella,  sto leggendo il Suo libro “La scelta antitumore” e, tra l’altro,  concordo con quanto è scritto a pag. 341, ovvero che il Metodo Di Bella “considera e cura il portatore del tumore, non il tumore come entità estrapolata da un’inscindibile unità biologica e spirituale”.
Sono anche pertanto d’accordo con quanto scrive in appendice don Paolo Spoladore circa l’importanza del pensiero perché  è del tutto simile alle  affermazioni dell’antropologo-teosofo prof.  Bernardino del Boca:  
Verso la fine  del ventesimo secolo la biologia dimostrerà l’importanza  del  pensiero e raggiungerà quel punto critico di immediata accelerazione che la fisica ha raggiunto una generazione fa e che ha dato inizio  all’era  atomica.  Sarà questa rivoluzione biologica quella che darà il colpo di grazia alla mentalità del passato e che porterà la scienza a riconoscere l’aspetto divino dell’uomo e  della  natura.  Alla fine del Ventesimo  secolo la biologia presenterà l’uomo come da secoli lo presenta la Teosofia
(BdB“ La Dimensione  Umana”  – ed. 1971 pag.  121; ed. 1986 -  pag. 91; ed. 2006 pag. 114  
http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/genetica-epigenetica/

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Ricordo che Lei era al convegno  di Milano del 2006  “La Scienza incontra lo Spirito”, organizzato dalla mia amica Barbara Boniardi, e che quel convegno  iniziò con la relazione dello psicologo Giorgio  Mambretti sulle scoperte del dr. Hamer. Era presente anche don Paolo Spoladore che all’inizio del suo intervento disse: “ Ero stanco di dire ad una persona “guarda è il destino, è la croce del Signore. Anche perché il primo comando dato da Gesù ai suoi apostoli e ai suoi preti, prima ancora di annunciare il Vangelo, è guarire i malati:”   Il prof. Vittorio Marchi, nella prefazione del libretto che ha lo stesso titolo del convegno,  scrisse che le scoperte del dr. Hamer  possono aiutare la guarigione perchè la loro comprensione può portare ad un cambiamento di coscienza.
Non sono medico né  terapeuta ma ho seguito per oltre vent’anni Bernardino del Boca il quale era anche  d’accordo con i teosofi di fine ottocento che avevano già compreso che non tutti i microbi sono nostri  nemici, come  invece  ritiene ancora attualmente  la medicina convenzionale. http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/vaccinazioni/
Ho  frequentato alcuni corsi relativi alle scoperte del dr. Hamer, alcuni tenuti direttamente da lui, e posso testimoniare che non è affatto vero che riteneva inutili  alcune terapie, anzi, e consigliava  anche in alcuni casi le  operazioni chirurgiche.  Nel 2004 settecento persone biellesi hanno richiesto al Ministero della Salute la verifica scientifica delle sue scoperte perché consapevoli che shock emozionali intensi e duraturi possono creare problemi oncologici o oncoequivalenti.
 Nel  corso della giornata nazionale di ricerca sul cancro tenutasi presso il Quirinale  il  6/11/2014, il prof. Umberto Veronesi  ha evidenziato l’importanza dell’ascolto del vissuto narrato dai pazienti. E il 23 aprile 2010 lo stesso prof. Veronesi rispondendo ad una domanda di un utente dello Sportello Cancro del Corriere della Sera che gli domandava se poteva essere utile una chemio preventiva rispondeva che non era utile perché la chemio doveva essere via via sempre più ridotta fino ad essere eliminata. Ma  queste notizie non sono state molto evidenziate dai media .
I giornali  biellesi del 2010 riportavano la notizia che a Biella vi sono  quattromila persone in cura psichiatrica. E’ evidente che la crisi economico/finanziaria ha generato un aumento di patologie. Afferma il prof. Mauro Scardovelli, psicoterapeuta, giurista e  presidente dell’Università Aleph, a 12,40 di questo suo intervento https://www.youtube.com/watch?v=3HFeMsKawiI : “Negli ultimi anni mi sono reso conto che la sofferenza delle persone con cui lavoro era cambiata,  non era più una sofferenza derivante dalle problematiche emotive familiari, certo c’è sempre, ma quella stessa sofferenza veniva ampliata cento volte dal campo esterno di paura dove noi viviamo”
Il prof. Scardovelli ritiene   che la cultura non può procedere in compartimenti stagni e auspica, come da tempo  il prof. del Boca, la cooperazione fra tutti i ricercatori di scienza-coscienza.
Grazie di tutto.  Con stima.  Cordiali saluti.   
Paola  Botta  Beltramo
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