Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

martedì 28 agosto 2018

La tragedia del Ponte Morandi e la privatizzazione delle autostrade


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Ormai è certo che il disastroso crollo di un tratto di 300 metri del Ponte Morandi di Genova è avvenuto per il cedimento di strutture usurate nel tempo; usura che era nota e a cui non si è sollecitamente provveduto. La stampa ha ricordato i responsabili, coloro che avrebbero dovuto intervenire sollecitamente, e cioè la società Autostrade anzitutto, gli enti locali cioè Comune e Regione, il Ministero competente cioè delle Infrastrutture e trasporti.
Ma il punto problematico che emerge, il grosso errore che lo Stato ha commesso e continua a commettere, è quello della privatizzazione dei servizi, cioè di strutture produttive create per il bene comune, e che non hanno una finalità profittuale, possono anche essere in perdita; ma hanno una finalità più alta ed umana, di servizio all’intera comunità che si raccoglie in uno Stato. A parte che possono essere anche altamente redditizie per il bene di tutti.
Così nel 1999 furono privatizzate le autostrade, che andarono anzitutto ai Benetton delle maglie di lana, i quali crearono via via un impero dell’autostrada di nome Atlantia; nel 1916 un profitto netto (l’ultimo noto) era di 624 milioni di euro. Ma già prima Motta, Alemagna e una decina di marchi dolciari erano andati alla svizzera Nestlé; mentre un colosso come l’ENI a Goldman Sachs; un fatto ancora più grave questa svendita all’estero d’imprese, possibilità di lavoro, profitti. Che impoverisce la nazione.
I Governi sembrano impazziti; a qualunque corrente appartengano; si vedrò ora come si comporterà la nuova compagine dei CinqueStelle.
Prof. Arrigo Colombo

domenica 26 agosto 2018

Toscana. Presenza di glifosate nelle acque superficiali


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Corpi idrici superficiali non conformi allo standard di qualità ambientale e fitofarmaci coinvolti - anno 2017
Fitofarmaci nelle acque superficiali


ARPAT esegue le analisi dei fitofarmaci nei campioni di acque superficiali, ricercando vari principi attivi, nell’ambito del programma di monitoraggio sui corpi idrici della Toscana, per verificare il raggiungimento degli obiettivi di qualità e definirne la classificazione.

L’indicatore rappresenta i risultati del monitoraggio dei fitofarmaci nelle acque superficiali, nel corso del 2017. Tale attività ha una duplice funzionalità: da un lato alcuni principi attivi sono previsti dal D.Lgs 172/15 quali indicatori necessari nell’elaborazione dello stato chimico (tab 1A) e dello stato ecologico (tab 1 B), dall’altra è comunque opportuno valutare la presenza di fitofarmaci anche se in concentrazioni tali da non influenzare la classificazione. La ricerca dei fitofarmaci viene condotta nei corpi idrici “a rischio”, selezionati attraverso l’analisi delle pressioni e degli impatti.

Nel 2017 quasi il 93% (103 su 111) dei corpi idrici superficiali selezionati e monitorati per i fitofarmaci (111 su 195) hanno registrato la presenza di fitofarmaci in concentrazione misurabile (> limite di quantificazione LOQ).

Le stazioni di monitoraggio con campioni di fitofarmaci non conformi allo standard di qualità ambientale sono cresciute da 23 a 54 tra il 2016 ed il 2017, con incremento superiore al 100%.


Delle 54 stazioni con campioni non conformi, in 48 casi risulta responsabile l’erbicida glifosate e/o il suo metabolita AMPA. Il glifosate è attualmente la sostanza attiva più venduta in Toscana dopo lo zolfo con oltre 155 tonnellate (ISTAT, 2016). Per approfondire questo tema è possibile consultare le pagine sulle acque interne e sui fitofarmaci.

Estratto dall'annuario dei dati ambientali 2018.

giovedì 23 agosto 2018

Il "cambiamento" che non aspetti...


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Ci sono cambiamenti nelle vita che non dipendono necessariamente dalle nostre volontà, si propongono i nostri occhi come "cambiamenti radicali" difficili se si pensa che si è da poco trovato un proprio equilibrio...



Ad ogni fine segue sempre un nuovo inizio, non si vorrebbe mai girare l'ultima pagina di un libro appassionante perché sappiamo che significa finire qualcosa di bello ed avvincente, pur nella consapevolezza che da li a poco saremo pronti a sfogliarne uno nuovo...non si è mai del tutto pronti a salutare qualcuno che per noi ha significato tanto nella nostra vita, anche se si tratta di un arrivederci.

Quando diciamo cose tipo “Le persone non cambiano”, facciamo impazzire gli scienziati perché il cambiamento è letteralmente l’unica costante di tutta la scienza. L’energia e la materia cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in cui insistiamo nel credere - malgrado tutte le indicazioni scientifiche - che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. 

Come viviamo il cambiamento, beh questo dipende da noi!!
Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita! Se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un’altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta... e allora non resta che abbracciarlo questo cambiamento!


Giulia Superbi

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(Inviato da C.R.)


sabato 18 agosto 2018

Pignataro Maggiore - Tempo Rosso, libero e giocondo!

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Una sentenza della Corte di Cassazione dà ragione agli occupanti di Tempo Rosso: l’edificio occupato dove si svolgono iniziative di utilità sociale e vengono pagate le bollette non può essere sgomberato. Il proprietario è stato “acquiescente”, ingenerando il convincimento della “legittimità dell’occupazione”. La storica sentenza riguarda la richiesta di sgombero del centro sociale Tempo Rosso che, a partire dall’occupazione dell’ex macello comunale di Pignataro Maggiore in provincia di Caserta, da oltre vent’anni è impegnato nelle lotte ambientali in difesa del territorio.
Pubblichiamo di seguito il comunicato di Tempo Rosso:
Dalla Cassazione la sconfitta definitiva per la Procura di S. Maria Capua Vetere sull’ipotesi di sequestro e sgombero del Tempo Rosso, dopo il rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del GIP prima e del Tribunale del riesame dopo.
La Suprema Corte non ha lasciato spazio a dubbi, ha rigettato in TOTO il ricorso presentato dal PM, dott.ssa Mannu. Sarà interessante, ora, leggere le motivazioni del provvedimento di rigetto per capire in che misura sono state accolte le richieste dei nostri avvocati, tanto da aver ricevuto già ben tre stop dai vari organi giudiziari (GIP, Tribunale e Cassazione); organi di quella stessa “giustizia” che la Procura ed il potere costituito in generale tanto invocano contro una realtà consolidata, ormai ventennale, come quella del Tempo Rosso.
Un esito diverso comunque non avrebbe cambiato la nostra totale serenità in merito alla faccenda, ma succede sempre più spesso che le aule di tribunale diano ragione a noi, mai condannati e sempre assolti, e questo resta un dato di fatto. Da ultimo ribadiamo che qualsiasi altro provvedimento o tentativo di intimidire la comunità del Tempo Rosso sarà restituita al mittente nelle maniere e nei modi che più riterremo consoni.
Nella provincia del malaffare, del deserto ambientale e sociale, e dell’ipocrisia istituzionale, essere Tempo Rosso è per noi la nostra maniera di esistere e resistere qui, a testa alta e senza mai fare un passo indietro!
Aqui estamos!

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mercoledì 15 agosto 2018

Amandola, 18 e 19 agosto 2018 - Naturalia alla festa di San Ruffino


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Durante il week end del 18 e 19 Agosto 2018 ad Amandola all'interno della festa di San Ruffino sarà presente l associazione Naturalia con un programma che abbraccerà l'uso delle ERBE OFFICINALI, TISANERIA, GASTRONOMIA ARTIGIANALE E BIOLOGICA, COSMESI NATURALE, TECNICHE E TERAPIE NATURALI. 

Ci saranno Laboratori esperienziali sul Riconoscimento delle erbe spontanee con Maria Sonia Baldoni, il laboratorio di Eco Printaggio, cioè la tintura naturale delle.stoffe con le piante, a cura di Cinzia Iezzi. Si creeranno dei profumi personalizzati con la Naturopata Patrizia Cavallo. La preparazione e degustazione di Tisane. Il laboratorio di realizzazione di CARTA ARTIGIANALE con Katarina e Natan. E il laboratorio DANZIAMO LA VITA con danze in cerchio adatte a tutte le persone che vorranno partecipare a cura di VERONICA GATTO. 

La manifestazione si terrà presso l'ABBAZIA DI SS RUFFINO E VITALE in Amandola. Inoltre durante le intere due giornate di manifestazione ci sarà la DISTILLAZIONE IN COREENTE DI VAPORE DI ALLORO E LAVANDA e la DEGUSTAZIONE DI MIELE ARTIGIANALE DELLA ZONA presso il LABORATORIO DI SAN RUFFINO COSMETICI e NUTRIZIONE del Dott. Pasquale Palazzo, Ex Stazione Ferroviaria, via Valtenna, Smerillo. Con la partecipazione di S. Ruffino Cosmetici e Le case delle erbe. 


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Per INFO contattare FABRIZIA 3408493808, PASQUALE 3391579293

martedì 14 agosto 2018

Genuino Clandestino ed il caso "Rimaflow"


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Questa comunicazione  è indirizzata in particolare a coloro che hanno seguito il percorso della rete nazionale Genuino Clandestino. 
E' successa una cosa gravissima:
Rimaflow, fabbrica recuperata di Milano, in cui abbiamo fatto una edizione di GC qualche anno fa, è stata coinvolta in una indagine sul traffico illecito di rifiuti. Il presidente della cooperativa, Massimo Lettieri, è stato messo in carcere.
Questa è, io e tanti altri ne abbiamo al certezza, una mossa per fottere Rimaflow in quanto esperienza antagonista con grande consenso a Trezzano sul Naviglio, in periferia di Milano.
Ne siamo sicuri perché conosciamo personalmente Massimo e gli altri, e sono tutte persone meravigliose e dal grande cuore. L'accusa infame poggia sulla mancanza di un titolo d'uso dei capannoni, perchè Rimaflow è un luogo occupato. L'accusa infame si sgonfierà rapidamente, ma intanto le tonnellate di merda riversate su Rimaflow avranno fatto il loro lavoro.
Questo è il momento di stare vicini a Rimaflow, al circuito Fuorimercato di cui fa parte, e stare all'erta perchè il metodo potrebbe essere riproposto in altri contesti.
Sottoscriverei, come CA, un breve comunicato di solidarietà che incollo sotto, insieme a una mail chi ci ha inviato fuorimercato di Bologna.
Carlo

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Abbiamo appreso dell'attacco alla cooperativa Rimaflow con grande preoccupazione e rabbia Esprimiamo la nostra solidarietà all'esperienza della fabbrica occupata Rimaflow e alle attività che i compagni e le compagne hanno messo in essere in questi anni di autogestione. Sappiamo bene come si scelga la strada della diffamazione e della criminalizzazione delle esperienze scomode che fanno intravedere nuove strade possibili dove mutualismo e autogestione sostituiscono isolamento, concorrenza e sfruttamento del lavoro . Siamo al vostro fianco e attendiamo notizie e sviluppi della vicenda per poter coordinare con voi forme di aiuto e mobilitazione.

Coraggio compagni e compagne, Simone

venerdì 10 agosto 2018

Roma. Dibattito sulle spiagge fluviali urbane

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Ferve, in questi giorni, il dibattito sulla così detta (nella cartellonistica su Ponte Marconi apposta da Roma Capitale).  Viene più volte evocato l’Ufficio Speciale Tevere di Roma Capitale, che però, stando a https://www.comune.roma.it/web/it/articolazioneuffici.page, non esiste (non ha Direttore, non ha struttura, non ha recapiti). Prima dell’apertura (non vi è stata inaugurazione), in tempi per così dire “non sospetti”, così si esprimeva il comune presidente di Consorzio Tiberina e Associazione Amici del Tevere (Consorziato): http://www.europeanaffairs.it/roma/2018/07/29/roma-il-fiume-tevere-una-risorsada-tutelare-e-proteggere-questa-la-missione-di-amici-del-tevere/. Esagerate le ironie di cui a https://roma.corriere.it/foto-gallery/cronaca/18_agosto_07/spiaggiatiberis-versione-estiva-spelacchio-web-l-ironia-romani-6769e2a0-9a27-11e8-b29efbb2c6c2bbaf.shtml? Non sta a noi dirlo. 

Due opinioni autorevoli, su facebook, da rappresentanti di importanti Soggetti che hanno firmato il Contratto di Fiume del Tevere a Roma di cui a https://www.comune.roma.it/web/it/municipio-iprogetti.page?contentId=PRG134159. Anna Vincenzoni, Assessora del Municipio I° Centro Storico di Roma Capitale con deleghe – fra le altre – ad Ambiente e Decoro Urbano: Mi ero ripromessa di non scrivere nulla su Tiberis, ma è più forte di me. 

Dalle immagini che vedo è veramente brutta, ma la cosa peggiore è che si propone gratuitamente lo squallore a chi non ha alternative rispetto a una caldissima estate a casa. E’ facile dire “io non ci andrei mai” mentre ci avviamo verso lo stabilimento balneare vicino alla nostra casa al mare. Un mio professore universitario diceva che potevi essere un genio ma che determinati percorsi erano possibili solo se “sei in grado di conciliare il pranzo con la cena”. Così la spiaggia sul Tevere: vengono mostrate le foto del cibo, ma vengono proposti piatti sbeccati, vecchi e vuoti a chi, non sapendo come conciliare il pranzo con la cena, si ritiene, con arroganza e presunzione, non sia neanche in grado di apprezzare la bellezza. Comunque vada, pienone o flop totale, sarà comunque un fallimento. Antonino Saggio, Professore Ordinario del DiAP – Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma (Consorziato): 

Si chiama “Tiberis la Spiaggia di Roma”, un titolo risibile per il progetto della attuale giunta romana a Ponte Marconi. È stata nominata del tutto fuori luogo l’operazione dei lungo Senna. Ma è come paragonare una squadra efficiente e coordinata in grado di trasformare l’immagine e la sostanza di una estesa porzione di spazio pubblico con chi opera maldestramente senza uomini e soprattutto senza idee e senza neanche un progetto minimamente ragionevole. Leggete [……] sull’esperienza parigina e capirete non solo gli esiti abissalmente diversi, ma anche il processo che viene messo in moto: un processo in cui intellettuali artisti architetti associazioni cittadini e amministrazione si muovono sinergicamente e creano il campo di scelte per la trasformazione. Dallo stesso Professor Saggio, promotore del progetto “Tevere Cavo” (https://abouteverecavo.blogspot.com/), due interessanti segnalazioni: - il lavoro di Livia Cavallo, Giusy Rubino e Silvia Di Marco, che da una parte analizzano in dettaglio proprio la situazione dei lungo Senna, poi fanno una puntuale ricognizione nella zona del lungotevere della Vittoria e infine propongono tre micro progetti (http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Didattica/Tesidilaurea/CavalloDiCristinaRubino/index. htm), - il lavoro di Michela Carla Falcone su una strategia di riappropriazione ludica di micro spazi sul Tevere (http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/DIDATTICA/Tesidilaurea/Falcone/index.htm). A Firenze, per esempio, qualcosa che ricorda gli antichi “polverini” romani, pensando alla tradizione piuttosto che all’innovazione: http://www.easylivingfirenze.it/spiaggia-sull-arno/ 

Anticipiamo fin d’ora che in Autunno avvieremo un processo di raccolta di idee e proposte su un’area sul Tevere a Roma chiesta in Concessione dall’Associazione Amici del Tevere, attraverso l’abituale “progettazione partecipativa” già sperimentata. 

La redazione del Consorzio Tiberina - redazione@unpontesultevere.com

mercoledì 8 agosto 2018

"Comunità intenzionali, ecovillaggi e cohousing" di Manuel Olivares - Recensione della nuova edizione


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Comunità intenzionali, ecovillaggi e cohousing

di Manuel Olivares

Quindici anni di studi — in biblioteca e sul campo — sul vivere insieme. Il quarto di una fortunata serie di testi sull’universo comunitario, ogni giorno più multiforme. Un excursus che, dalle prime comunità essene, giunge alle contemporanee esperienze di cohousing tentando di non trascurare nessuno: esponenti radicali della riforma protestante, socialisti utopisti, anarchici, hippies, kibbutzniks, ecologisti più o meno profondi, bioregionalisti,  new-agers, cristiani eterodossi, musulmani pacifisti e altro ancora...

Una mappatura ragionata — su scala italiana, europea e mondiale — di gruppi di persone che abbiano deciso di condividere, in vario modo, princìpi, ambienti, beni di vario genere e denaro, di comunità sperimentali — spesso ecologiste — dove si sondino le suggestive sfide di uno spazio vitale comune.

 
Sull'autore: 
Manuel Olivares, sociologo di formazione, vive e lavora tra Londra e l’Asia.
Esordisce nel mondo editoriale, nel 2002, con il saggio Vegetariani come, dove, perché (Malatempora Ed). Negli anni successivi pubblicherà: Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia (2003) e Comuni, comunità, ecovillaggi in Italia, in Europa, nel mondo (2007).
Nel 2010 fonda l’editrice Viverealtrimenti, per esordire con Un giardino dell’Eden, il suo primo testo di fiction e Comuni, comunità, ecovillaggi.
Seguiranno altre pubblicazioni, in italiano e in inglese, l’ultima e di successo è: Gesù in India?, sui possibili anni indiani di Gesù.


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domenica 5 agosto 2018

La zooerastia tutte le pecche si porta via? La perversione in stile cattolico...



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Il suggerimento in stile Gomorra ai preti, del parroco sammarinese di Borgo Maggiore, è stato “Non molestate minorenni, fate sesso con animali” un invito comprensivo per la solitudine dei sacerdoti e tollerante con i loro cedimenti. Se ai preti pedofili non viene in mente nient’altro bisogna prenderlo in considerazione. Non per spezzare una lancia in favore dei sozzoni ma in realtà, il problema sussiste e non va sottovalutato. Il sesso è un’esigenza dell’uomo. E non riguarda soltanto i preti, ma anche i giovani maschi che sbarcano a gogò al tempo dei buonisti. Possiamo proporre questa soluzione anche per loro?...  
(Roberto Tumbarello)


Mio commentino: 

“Ricordiamo al “buonista” prete di Borgo Maggiore che la zooerastia, il rapporto sessuale con un animale (sodomia cum brutis), nella bibbia era condannata con la stessa pena della sodomia compiuta con esseri umani: il rogo... La cosa più semplice per risolvere definitivamente il problema della pedofilia pretesca è quella di concedere il diritto di matrimonio ai sacerdoti, come avviene presso i protestanti e gli ortodossi...” 
(Paolo D'Arpini)


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