Grandi dighe = grandi danni
Il Brasile, negli ultimi
anni balzato alle cronache per la sua espansione economica, continua
a mantenere, tutt'oggi, la sua posizione di paese produttore di
commodities, o meglio detto, di materie prime. Il rapido
sviluppo, obiettivo anche della PAC (Politica di Accelerazione della
Crescita, 2007), ha comportato una corsa al controllo delle risorse
naturali e alle possibili fonti di energia. Per questo motivo, tra le
altre grandi opere implementate in tutto il paese, la costruzione
delle dighe per l'instaurazione di centrali idroelettriche è tra
quelle che sta destando maggiore opposizione da parte di vari
movimenti ed, in particolare, del MAB, Movimento Atigindos por
Barragens (Movimento Colpiti dalla Dighe).
L'espansione
capitalistica sta imponendo il suo modello e travolgendo anche quelle
popolazioni che vivono nelle foreste o lungo i fiumi, la cui maggior
fonte di approvvigionamento proviene dalla pesca. Vengono deviati
corsi d'acqua (e non immaginatevi i nostri fiumiciattoli italiani),
modificati i territori, messo a rischio la biodiversità e spesso
esistono già progetti per future dighe lungo lo stesso fiume. Questo
solo per parlare dell'aspetto ambientale, ma purtroppo tali centrali
idroelettriche costringono anche le popolazioni locali e le comunità
indigene alla fuga, alla perdita di legami sociali e di tradizioni
culturali. Per fare un esempio, Belo Monte, la grande opera forse più
discussa, produrrà energia appena sei mesi l'anno, data la
stagionalità del fiume Xingù. Altamira, inoltre, una delle città
più coinvolte dall'afflusso di lavoratori al progetto, si ritrova
senza alcuna infrastruttura in grado di rispondere alle necessità
dei cittadini e registra un aumento dei reati comuni e della
prostituzione. Per questo e per tanti altri motivi, il MAB convoca
tutti, il 14 marzo ad aderire alla Giornata di Lotta Contro le Dighe,
per i fiumi, per l'acqua e per la vita.
Giornata Internazionale di Lotta Contro
le Dighe, a favore dei fiumi, dell'acqua e per la vita
Il Movimento Atigindos
por Barragens (MAB, Movimento Colpiti dalla Dighe) invita e
incoraggia tutti gli enti, organizzazioni, gruppi reti, attivisti e
movimenti sociali ad unirsi alle manifestazioni per celebrare la
Giornata Internazionale di Lotta Contro le Dighe, per i fiumi, per
l'acqua e per la vita, che si terrà nella giornata del 14 marzo
2014.
Anche in questo momento
di crisi attuale del sistema, il capitale continua ad appropriarsi
delle risorse naturali e del lavoro dei lavoratori attraverso il
settore elettrico. In realtà, l'energia è diventata un elemento
centrale nella logica della ripresa della produzione e appropriazione
capitalista. Attualmente, l'intera catena di produzione dell'energia
(costruzione di centrali idroelettriche, trasmissione e
distribuzione) si è trasformata in una fonte di redditività elevata
e di forte disputa.
Le corporazioni
internazionali stanno utilizzando in modo sempre più frequente
risorse pubbliche, mettendo lo Stato a suo servizio. Con questo, le
nuove forme di privatizzazione, attraverso partenariati
pubblico-privati, stanno depredando le nostre risorse naturali,
abbondante base produttiva.
Quest'anno, ci saranno le
elezioni presidenziali in diversi paesi, tra cui il Brasile. In
questo scenario, queste stesse corporazioni finiscono molto spesso
per definire i risultati politici o per promuovere colpi di stato nei
nostri paesi, con l'obiettivo di indebolire la nostra forza
attraverso la criminalizzazione delle proteste e delle lotte storiche
di resistenza.
Per questo motivo,
dobbiamo più che mai mantenerci fermi e organizzati per offrire
continuità alla lotta locale, nazionale ed internazionale,
organizzando quelli che vengono colpiti dalla costruzione delle
dighe, i lavoratori dell'energia e tutta la classe lavoratrice.
Negli ultimi tempi,
abbiamo assistito ad una crescita e ad un aumento delle lotte
nazionali in vari paesi, nella lotta contro la violazione dei diritti
umani, principalmente per ciò che riguarda gli stessi colpiti dalle
dighe. Il Perù, paese con il secondo potenziale idrico dell'America
Latina, riceverà quest'anno la ventesima Conferenza delle Nazioni
Unite (ONU) sui Cambiamenti Climatici, che precederà la COP-21
[Conferenza sul Clima, Parigi 2015], nella quale i paesi definiranno
le nuove regole per un accordo globale sul clima.
Per il capitale questo è
un paese da sfruttare per la sua grande estensione territoriale e,
perciò, dobbiamo essere presenti e organizzarci per fare le nostre
denunce e manifestazioni che richiamino l'attenzione della società
mondiale.
La giornata del 14 marzo
è il momento nel quale le popolazioni colpite dalla costruzione di
dighe in tutto il mondo denunciano il modello energetico che
storicamente ha causato gravi conseguenze sociali, economiche,
culturali ed ambientali.
Abbiamo il compito di
costruire un nuovo progetto energetico popolare, dove l'acqua e
l'energia non siano merce e la ricchezza da essa generata rimanga
sotto il controllo popolare.
MAB
(Traduzione di Elena)
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