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giovedì 24 gennaio 2013

Il pensiero vegano sul latte e suoi derivati




            Alle origini il latte vaccino era consumato solo dai nomadi e dai pastori; il latte di capra fu usato molto prima del latte di mucca. Nel mondo vi sono popolazioni che non hanno mai consumato latte e vivono benissimo, a lungo, in ottima salute e senza problemi di osteoporosi. Attualmente il 70% dell’umanità non usa consumare latticini, lo usano principalmente i popoli dalla pelle bianca e gli ultimi discendenti dei nomadi mongoli, afgani, alcuni indiani, i tibetani, i caucasici. La pelle chiara favorisce l’assorbimento del calcio, ma esposti troppo al sole si rischia il melanoma. Chi vive al nord rischia il rachitismo, a meno che non consuma pesce  contenente vit D o lo assume dai latticini.
            Nessuna popolazione ha consumato latte vaccino come bevanda e tanto meno come sostituto del latte materno, sino a meno di due secoli fa. Pare che il primo ad usare il latte di mucca per se e per i suoi figli fu un certo Underwood nel 1793. In sostanza l’uso del latte ebbe un certo sviluppo in quelle popolazioni dove era difficile praticare l’agricoltura.
            Il dr. John Tobe asserisce che, nei tempi biblici, il latte di mucca non fu mai dato ai bambini dopo lo svezzamento e secondo il codice Manou, la più antica codificazione di leggi umane indù,  l’uso del latte di mucca era proibito come alimento, eccetto quello di bufalo indiano. Furono gli europei ad  introdurre il latte di mucca negli Stati Uniti intorno al 1625. In tempi più recenti con la pastorizzazione, l’omogeneizzazione e l’utilizzo dei mezzi refrigerati, il consumo di latte è aumentato vertiginosamente principalmente perché ritenuto un affare economico, ma resta comunque un prodotto che fa bene solo a chi lo vende.
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            Si è carenti di calcio per due motivi: per scarsa assimilazione o perché il calcio ingerito si deposita nei tessuti molli anziché  in quelli ossei a causa di squilibri ormonali.
            Se si elimina il latte ed i formaggi si riduce del 90% la probabilità di subire un infarto cardiaco. Le donne che consumano latte vaccino hanno tre volte maggiore possibilità di contrarre cancro al seno e alle ovaie.
            Gli aminoacidi solforati, di cui sono ricche le proteine animali, eliminano il calcio attraverso le urine per tamponare l’acidità prodotta dal catabolismo proteico animale, inoltre  facilitano la formazione di calcoli renali.
            I cibi animali generano un ambiente acido nel cavo orale in cui aumentano i batteri che causano carie dentarie.
            Il bambino allattato al seno è portato a poppare di più che se alimentato con latte di mucca, questo favorisce la produzione di latte da parte della madre.
            Il latte di donna ha circa l’1% di proteine: se il bambino consuma 1,5 litri di latte al giorno consuma 15 gr di proteine al dì. Il latte di mucca contiene circa il 3,5% di proteine: se il bambino consuma 1,5 litri di latte al giorno ingerisce 52,5 gr di proteine al giorno e questo è una follia.
            Il latte vaccino contiene un decimo delle vitamine presenti nel latte umano.
            Con il latte vaccino si introducono grassi saturi e colesterolo che oltre a favorire l’ipertensione e l’arteriosclerosi ostacola lo sviluppo del cervello del bambino. I grassi saturi aumentano il livello di colesterolo nel sangue, sono la principale causa di arteriosclerosi che solo negli Stati Uniti causa 500.000 morti all’anno, 5 volte le morti per incidenti automobilistici. La sola riduzione fa regredire drasticamente tale patologia.
            Per la giusta assimilazione del calcio il rapporto calcio-fosforo deve essere di circa 2 a 1, come nel matte umano; mentre nel latte di mucca il rapporto è di circa 1 a 1. La forte presenza di fosforo nel latte  vaccino sottrae calcio all’organismo.
            Le molecole del latte vaccino sono più grandi di quelle del latte umano per passare attraverso le pareti dell’intestino, inoltre la caseina, la proteina del latte, senza i 4 stomaci della mucca, nello stomaco degli umani coagula formando grumi densi, duri e difficili da digerire.
            I latticini, essendo prodotti dalla ghiandole mammarie, i più colpiti sono il seno, l’utero, le ovaie la prostata, la tiroide, l’ipofisi: accumuli di muco e grasso che si induriscono sotto forma di cisti, tumori e infine cancro.    Il cancro si sviluppa maggiormente tra le persone che fanno uso eccessivo di latte vaccino. L’uso eccessivo di latticini affatica fegato e pancreas provocandone l’esaurimento e quindi la riduzione degli enzimi. Non potendo digerire proteine estranee, come il tessuto del cancro, ne permette la crescita.          I latticini sono gli alimenti che producano più muco, si accumulano come una colla densa ostruendo i vasi sanguigni e privando le cellule della nutrizione: nella parte malnutrita può iniziare una crescita anormale, il cancro.
            Il latte altro non è che sangue materno trasformato per mezzo delle ghiandole mammarie.
            Il dr. Norman W. Walker, che oggi ha 110 anni, dopo mezzo secolo di studi afferma che  il principale fattore che scatena problemi della  tiroide è la caseina.
            L’americano medio consuma 800 mgr di calcio al giorno ed è la popolazione maggiormente colpita da osteoporosi, mentre i cinesi che consumano 15 mgr di calcio al giorno hanno meno carie e meno osteoporosi.
            Le troppe proteine sono una delle principali cause dell’acidificazione del pH e quindi dell’osteoporosi. Quando la  dieta è molto acida il calcio viene utilizzato per neutralizzare gli acidi. Ciò che impedisce l’assimilazione è: acidità del pH, eccesso di fosforo, carenza di vitamina D,  stress prolungato, ipertiroidismo che favorisce l’eliminazione del calcio attraverso le urine. Il 50% della caseina ingerita non viene digerita e le proteine scarsamente ingerite spesso entrano nel circolo sanguigno favorendo allergie.
            Il latte vaccino contiene steroidi e ormoni per la crescita veloce del vitello che nell’uomo possono provocare sviluppo di tumori.
            Chi usa latte vaccino tende a crescere di più, anche i suoi organi sono più grandi ma di struttura meno densa, ne consegue che intestino, fegato e cervello sono più rilassati, queste persone tendono ad essere più lente, più torpide e meno sveglie. Più velocemente cresce un animale e maggiore è il bisogno di proteine disponibili per la crescita. Il bisogno proteico cambia a seconda della velocità di crescita. Gli adulti non hanno bisogno di proteine per la crescita ma solo per il mantenimento e la riparazione delle cellule.
            Un bambino raddoppia il suo peso corporeo in 180 giorni, il gatto in soli 7 giorni  con una percentuale proteica nel latte del 9,5% rispetto a quella umana di 1%. E il contenuto proteico del latte umano diminuisce a mano a mano che rallenta la crescita del bambino fino a stabilizzarsi intorno all’1%. Con troppe proteine si cresce prima ma si muore anche prima.
            Il formaggio, cibo altamente concentrato, è un prodotto demineralizzato, devitaminizzato, sbilanciato, ricco di colesterolo e grassi saturi. Consumare 150 gr di formaggio equivale a bere 700 ml di latte. Lo yogurt differisce dal latte solo per la digeribilità. Provoca formazione di muco più del latte e impedisce l’assimilazione delle sostanze nutritive perché ostruisce intestino e i vasi sanguigni. Nello yogurt il quantitativo di grassi è più modesto, ma favorisce dolori reumatici, artritici, stipsi, raffreddore, sonnolenza, torpore, tosse catarri e tutte le malattie dell’apparato respiratorio.
            La pastorizzazione rende il calcio inutilizzabile, perché reso inorganico che il nostro organismo non può utilizzare. Provoca anemia a causa del suo scaro contenuto di ferro.
            Le malattie correlate al consumo di latte sono le seguenti: rinorrea, otite, tosse, raffreddore, adenoidi del naso, acne, foruncoli, tonsilliti, parotiti, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, febbri occasionali, polmoniti, bronchiti, allergie, stitichezza,  debolezza, anemia, obesità…
            Il latte umano contiene 3 volte più lecitina (serve alla costruzione del cervello umano) e il doppio dello zucchero del latte i mucca. Test psicologici rivelano che i ragazzi alimentati con latte di mucca sono intellettualmente meno dotati rispetto a quelli che non ne consumano.
            Solo il 25-30% del calcio dei latticini viene assimilato, il resto viene eliminato con le feci.
            Gli indiani d’America, molte tribù africane, molti popoli asiatici, i polinesiani arabi, messicani e pakistani, gruppi asiatici, negri, pellerossa americani, non bevono mai latte dopo lo svezzamento, queste popolazioni sono sane, forti e non soffrono di carenza di calcio.
            Se si ingerisce calcio in eccesso si deposita nei reni favorendo la calcolosi renale.
            Le cime di rapa, a parità di peso, contengono il doppio del calcio presente nei latticini.
            Il latte di ogni specie contiene nutrienti adeguati alla sua specie. Psicologicamente chi appetisce i latticini ha una visione infantile della vita. Mangiare carne rende violenti, come il bere latte rende passivi. Una generazione cresciuta a bistecche e a formaggi si identifica di più ad una mandria di mucche che di esseri umani.

Franco Libero Manco




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