FRANCESCO INGRAVALLE e RENATO PALLAVIDINI sono gli autori de "Il Busto di Giano".
E' possibile che intellettuali molto diversi (per non dire contrastanti) tra loro decidano di scrivere insieme un saggio di critica alla m o d e r n i t à c a p i t a l i s t i c a, pur senza riproporre modelli "tradizionalisti" ?
La risposta appare probabile anche se forse non frequente (le stesse recenti posizioni del filosofo "neo- marxista " COSTANZO PREVE, flitrante can la rivista della "nuova destra" "Diorama" di MARCO TARCHI non escono dalla matrice dell' Illuminismo) .
INGRAVALLE, con strumenti "tradizionalisti" che vanno da JOSEPH DE MAISTRE a JULIUS EVOLA analizza le origini della modernità, a partire dalla Rivoluzione industriale inglese del XVII secolo fino all' attuale società consumistica, chiamando a testimoni anche insospettabili critici ( non certo in odore di "tradizionalismo") come il situazionista GUY DE BORD, grande analizzatore della "S o c i e t é d u S p e t t a c l e (società che ha come avversari persino molti anarchici).
PALLAVIDINI, invece, anche se NON originalmente (altri lo hanno già fatto) sottrae JEAN JACQUES ROSSEAU dalla schiera dei filosofi illuministi, scoprendo(o riscoprendo) un ROSSEAU inedito, visto come una reazione alla modernità illuministica, che però è ugualmente distante dalla Stato tradizionale. Il progetto rousseaiuano del c o n t r a t t o s o c i a l e si realizzerà in parte (data la situazione precaria del momento) in Francia sotto MAXIMILIAN ROBESPIERRE e SAINT JUST ("la Democrazia Repubblicana sarà Sociale o non sarà!" diceva ROBESPIERRE).
Parallelamente si ha il fenomeno h e g e l i a n o che influenzerà KARL MARX e FIEDRICH ENGELS (il cui materialismo, ritenuto negativo, sarebbe dovuto soprattutto a FAUERBACH, più ancora che agli autori de "Il Capitale ")
Arriva infine il Bolscevismo che attraverso WLADIMIR LENIN e JOSIF STALIN semina terrore nell' Occidente capitalistico.
L' analisi del marxismo si conclude con una sferrata critica, sia al PDS di OCHETTO, D' ALEMA, FASSINO e VELTRONI, che alla sinistra post- sessantottina che attraverso la "trasgressione " (droga, omosessualità, etc. ) e alla loro polemica, già negli anni '70 contro i paesi del " blocco socialista" avrebbero disgregato un Movimento che metteva terrore in tutto l'Occidente capitalista e "democratico", ritenendo, la sinistra attuale una filiazione " bastarda" della " modernità liberal-capitalista ".
RENATO PALLAVIDINI analizza anche la posizione della Chiesa Cattolica, a partire dalla R e r u m N o v a r u m di LEONE XIII, che propose una via socializzatrice e anticapitalistica (anche se NON socialista) contro il nuovo governo post- unitario laico e liberal"democratico", fino al pontefice GIOVANNI PAOLO II che con le sue encicliche ha nuovamente condannato la "modernità" liberal-capitalistica.
Alla fine il PALLAVIDINI ritiene che la Chiesa Cattolica e l'Islam fondamentalista potrebbero costituire un Blocco anti- occidentale in difesa di tutti i diseredati della terra contro l'impero del Male U.$.A. e il suo alleato Sionismo.
Naturalmente NON ci troviamo del tutto d' accordo con il libro, specie con le ultime conclusioni (pur facendo nostra la critica radicale alla modernità capitalistica, con la sua Dittatura Tecnocratica e Consumista).
Personalmente (pur rispettando TUTTE le opinioni) mi ritengo un l a i c o (anche se non ateo), e tutti i fanatismi e fondamentalismi, dico TUTTI, hanno sempre reso il "rimedio" peggio del male.
Dubitiamo, inoltre, che tutti gli uomini e le donne dell'attuale sinistra (con o senza virgolette) siano tutti "edonisti" e "trasgressori" .
La critica alla "trasgressione a buon mercato" è stata fatta anche da individualità laiche e addirittura anarco- libertarie. Per non parlare poi del rigore di grossi personaggi del pensiero libertario quali ENRICO MALATESTA, PIETRO GORI e CAMILLO BERNERI (già allievo di GAETANO SALVEMINI), assassinato nel 1937 in quel di Barcellona a opera di sgherri stalinisti.
La critica alla modernità capitalista o se vogliamo la "rivolta contro il mondo moderno" si può fare anche in chiave laica e libertaria senza ricorrere a totalitarismi che con i loro vari compositi aspetti, hanno comunque fatto il loro tempo o a integralismi e /o fanatismi religiosi.
Al di là di tutto esprimo parere favorevole alla lettura.
Gianni Donaudi
L' articolo venne pubblicato nel 2003 sul settimanale piemontese "Monviso" di Pinerolo (TO) e sul quotidiano romano "Rinascita", diretto da UGO GAUDENZI ASINELLI, già direttore, negli anni precedenti del quotidiano "L' Umanità" (organo del P.S.D.I.)
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