Nel corso della giornata nazionale contro l’obbligo vaccinale, tenutasi a Roma il 29 ottobre 2016* alcune ragazze hanno elencato le patologie avute dopo la vaccinazione contro il papilloma virus, virus che oncologi e virologi ritengono essere la causa del carcinoma al collo dell’utero.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la vaccinazione a partire dall’età di dodici anni e avverte però che le donne dovranno sempre sottoporsi allo screening periodico –pap test – perché ritiene che il vaccino sia attivo solo contro il 70% dei virus associati al carcinoma uterino.
Le scoperte del dr. R. G. Hamer dimostrano invece che la causa di questo carcinoma sia ascrivibile ad uno shock psicobiologico, un trauma vissuto per una situazione inaspettata, reale o virtuale, di frustrazione sessuale per conflitti di separazione dal partner come risulta da un caso, fra i più noti – confermato in seguito da molti altri - che il dr. Hamer esaminò a livello clinico nel 1981, qui riassunto:
Il primario della clinica tedesca, prof. Semm, presso la quale in quel periodo il dr. Hamer svolgeva la sua attività,credeva di poter dimostrare l’assurdità di tutte le scoperte perchè riteneva impossibile dimostrare che una paziente di 82 anni, vedova da 10, potesse avere il carcinoma al collo dell’utero per uno shock di separazione dal partner come il dr. Hamer sosteneva. Durante una visita alla signora, docente di economia politica in pensione, il prof. Semm le chiese se negli ultimi due anni avesse avuto qualche contatto sessuale con un amico o un conoscente. La signora negò, disse di vivere da sola e di non avere avuto liti o conflitti con nessuno, di non avere un amico o un conoscente, e che quelli che conosceva erano tutti morti da oltre dieci anni. Il prof. Semm pertanto disse al suo assistente: “che Hamer ora visiti la signora. Di certo non potrà trovare nessun conflitto. Allora gli diciamo che è insensato e sciocco ciò che sta facendo e lo buttiamo fuori dalla clinica. Così ci liberiamo finalmente di lui in modo elegante.” Hamer informato dall’assistente che la signora ebbe i primi sintomi a fine novembre 81 gli rispose che, trattandosi di una persona anziana, probabilmente l’evento conflittuale era accaduto all’inizio dell’anno 80.
In seguito la signora raccontò ad Hamer che, alla fine di dicembre ‘79, le furono inviate a casa delle grosse pile di lettere fra le quali le lettere d’amore che lei scrisse 60 anni prima al suo uomo defunto ne ‘71, lettere che lui aveva conservato molto accuratamente. Esitò prima di aprirle ma poi ne fu magicamente attratta e nel leggere quelle lettere si sentì paralizzata. Disse di aver pianto in seguito per mesi, giorno e notte.
Hamer riferì il racconto al dr. Semm che, sconcertato come gli altri colleghi, gli rispose che questo caso gli procurava molte difficoltà e lo invitò ad interrompere le sue ricerche presso la sua clinica.
Il dr. Hamer chiude la descrizione di questo caso, qui riassunto, con questa nota: “ nei 500 casi di cui mi sono sin qui occupato, una sola volta ho conosciuto una persona così sconvolta, ma anche grata di avere trovato per la prima volta qualcuno con cui poter parlare delle proprie ferite.”
(da “Testamento per una Nuova Medicina” – pag. 1101-1111)
Paola Botta Beltramo
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