INCONTRO NAZIONALE DI GENUINO CLANDESTINO - MONDEGGI, 27-29 APRILE 2018
Contadine e contadini per un movimento ecologista
Con queste poche righe proponiamo un nuovo tavolo dentro al nazionale di
GC. Un tavolo germinale, sperimentale, il cui obiettivo principale
consista nel discutere un'ipotesi di lavoro politico che abbia al centro
il tema dell'ecologia. Nel corso degli ultimi anni la consapevolezza
della crisi ecologica va crescendo su scala globale. Mentre tale
consapevolezza attraversa tanto il mondo accademico quanto le sfere
dell'arte e qualche volta del giornalismo, i contorni di un movimento
ecologista fanno, almeno alle nostre latitudini, fatica ad emergere. Al
contempo se guardiamo agli ultimi dieci anni in Italia possiamo vedere
come i movimenti sui beni comuni e le esperienze di usi civici e
collettivi, contro inceneritori e grandi opere, per la difesa del suolo
e contro le nocività non abbiano mai smesso di proliferare. La mappa dei
conflitti ambientali e delle esperienze di autogestione dei beni comuni
che attraversano questo paese è ricca di territori in lotta. E se a
questa mappa dei conflitti visibili sovrapponiamo altre mappe, magari
composte da pratiche affermative quotidiane, il quadro potrebbe farsi
ancora più ricco. Dall'emergere di reti di economia alternativa al
movimento della decrescita e della permacultura, da Genuino Clandestino
sino a forme di 'citizen science' (ad esempio cittadini che monitorano
la qualità dell'aria in contesti urbani), e l'elenco potrebbe continuare
a lungo, molte sono le pratiche e le buone ragioni che stanno emergendo
dentro una scala prevalentemente locale.
Quale potrebbe essere il contributo contadino e clandestino alla
costruzione di un movimento ecologista? Parliamo a partire da una
parzialità, quella di GC, che in questi anni è stata capace di fare
un'altra agricoltura, di praticare forme di autodeterminazione
alimentare, di inventare forme di autocontrollo sanitario – la garanzia
partecipata – e di sperimentare grazie ai mercati nuove relazioni tra
produttori e coproduttori, tra città e campagna. Non è poco. La sfida di
fare movimento, di organizzare protagonismo sociale di una minoranza che
però si pensa ed agisce come una minoranza attiva, capace di incidere,
di organizzare territori di resistenza e di aprire percorsi di lotta ci
spinge a fare un passo in avanti. Si tratta a nostro parere di provare a
capire, territorio per territorio, se ci sono le possibilità di
articolare momenti di incontro, conoscenza reciproca e convergenza tra
realtà diverse e plurali. A partire dagli strumenti di cui già
disponiamo – i nostri mercati quali luoghi di produzione di cultura e
informazione, il nostro sito come luogo di circolazione di idee e
prospettive, le nostre assemblee quali luoghi di discussione politica –
o se necessario inventando altri strumenti di intervento politico, ci
sembra importante avviare spazi di confronto tra molti e diverse,
campagne e mobilitazioni attorno ai temi ecologici. Quando parliamo di
tematiche ecologiche lo facciamo a partire dalla consapevolezza che, nel
mezzo delle trasformazioni del capitalismo contemporaneo, non sia
possibile pensare ecologia ambientale ed ecologia sociale come due
ambiti separati. Per dirla con Felix Guattari, parliamo di ecologia
ambientale, di ecologia sociale e di ecologia della soggettività come
terreni che continuamente si compongono l'uno sull'altro.
Quando pensiamo a quello che non c'è, ad un movimento ecologista, lo
immaginiamo certamente a partire dalle pratiche dell'autorganizzazione e
della democrazia di base. E lo immaginiamo anche a partire
dall'esperienza transfemministaqueer di Non Una Di Meno, un movimento
capace di fare tesoro delle tante parzialità che lo animano, e al
contempo capace di costruire linguaggi e obiettivi comuni quanto
giornate di mobilitazione. E' un esempio che ci è caro, che in qualche
modo ci illumina la strada, lenta e non priva di complessità, di
costruzione di un nuovo protagonismo largo, inclusivo, aperto e capace
di pensare la confluenza, la combinazione e l'alleanza come elementi
vitali e decisivi in questa fase politica.
Crediamo che questo tavolo possa essere una buona occasione per
confrontarci a partire da ciò che nei territori avviene, e anche
un'occasione per dare potere alla nostra immaginazione politica. In
questo senso, prima di tutto, speriamo che questo possa essere un tavolo
germinale. Inoltre, a partire da un confronto collettivo su queste
proposte, riteniamo utile provare a lavorare nei prossimi mesi alla
stesura di un testo, di un manifesto ecologista, a partire dal quale
organizzare momenti di confronto e prospettiva con tanti e diversi.
Referente: Andrea
FORMAZIONE
In continuità con i tavoli Formazione di Bologna (aprile 2017) e
Fabriano (ottobre 2017), a Mondeggi quaglieremo il lavoro svolto dalle
reti territoriali in questi 6 mesi e si dibatterà su come sviluppare
tali informazioni, partendo da alcune esperienze pilota (la scuola
contadina) e da alcuni presupposti emersi nei precedenti nazionali.
Secondo quanto già definito, GC ambisce a un’uniformità di pratiche e
vuole costruire temi comuni di formazione, in tutte le sue sfumature,
ovvero formazione interna (autoformazione), esterna (divulgazione e
formazione sulle coscienze), politica (applicabile a livello
interregionale), tecnica (più legata ai territori)… Essendo però
importante riconoscere e rispettare le differenze/esigenze territoriali,
c’è bisogno che ogni rete coltivi gli input formativi ad essa più
congeniali (gruppi esterni, altre reti, facilitatori, mondo accademico,
esperienza, ecc) e che attraverso un’autoanalisi delle proprie necessità
e delle proprie vocazioni si arrivi passo dopo passo alla generazione e
condivisione di tali basi e pratiche comuni, che non siano state calate
dall’alto ma definite dal particolare al generale (es. macrotemi
formativi sui quali definire campagne semestrali/annuali a livello
nazionale/transnazionale, vademecum e pubblicazioni tecniche e tematiche
sui risultati della condivisione delle esperienze interregionali,
raccolte delle memorie storiche delle reti, ecc).
Per far ciò è stato reputato essenziale conoscere gli apporti formativi
che può dare ogni rete e gli ambiti in cui, al contrario, ogni rete è
carente (ed è qui dove il tavolo Formazione dovrebbe incontrare il Mutuo
Aiuto), e come principale metodologia per sviluppare ciò è stato avviato
un “censimento formativo”, compilato da ogni rete, che a partire da 4
domande evidenzia competenze e lacune territoriali.
Fine ultimo di questo processo: conoscere le altre reti e sviluppare la
capacità di autovalorizzazione, autoaffermazione e autocritica
costruttiva, come primo passo verso la creazione di legami mutualistici
e verso la definizione di ambiti formativi che possano essere sviluppati
a livello più ampio.
Approfondimento: La scuola contadina proposta da Mondeggi, che ha
avvicinato molti di coloro che erano timidamente sulla soglia di una
“riconversione ecologica”, è uno dei tanti esempi di formazione
autogestita e accessibile che è nata dalla consapevolezza di avere delle
competenze tecniche e tematiche ben delineate e di volerle condividere
sia verso l’interno che verso l’esterno. Ci soffermeremo sul senso,
utilità e ruolo di questa scuola e sui come sarebbe possibile
replicarla.
Referente: Niccolò
LIBERE TRASFORMAZIONI
In autogestione
MUTUO AIUTO
Alla luce di quanto emerso dopo l'incontro nazionale di Fabriano, il
tavolo di Mutuo Soccorso si trova ad un bivio, se preso in analisi alla
stregua dell'intero movimento di Genuino Clandestino. Laddove a livello
locale, all'interno delle singole reti territoriali di relazione e di
lavoro, esistono e vengono ogni giorno consolidate pratiche ed
interventi solidali, se volessimo parimenti prendere in esame una scala
macro-territoriale, l'ingranaggio non ruota. Non è secondo noi un
demerito di qualche individualità che viene meno ad impegni o
responsabilità assunte, quanto piuttosto un costante ricadere in
dinamiche già prese in considerazione sia nel famigerato domandone, sia
nei precedenti incontri preliminari a quello nazionale: quanto sia utile
e quanto sia necessario un movimento nazionale. E di nuovo: quanto noi
siamo soddisfatti di ciò che si ha ottenuto? Quante famose energie si
possono nuovamente investire in attività che non hanno immediato esito,
che non riguardano direttamente i nostri territori? Perchè, alla luce
del percorso fin qui svolto, o ci si trova davanti all'emergenza (in cui
sì, si mobilitano individui e reti), o quotidianamente si lavora su
altri piani.
Oggi la proposta di questo tavolo si sviluppa quindi in una dimensione
più teorica: quali strumenti possiamo sviluppare per sottolineare la
componente mutualistica di Genuino Clandestino? Di quali mezzi è
necessario dotarsi fra territori per riuscire a collaborare? È possibile
lavorare in sinergia con altri gruppi (Comunicazione, ad esempio) per
elaborare racconti e attraverso l'informazione costante dare un segnale
forte di ciò a cui vorremmo mirare? O, al contrario, si ritiene
soddisfacente far entrare in uno stato di "letargo" questo gruppo di
lavoro, questo tavolo tematico, fino ad una contingenza realmente
significativa?
Referente: Francesco
NUOVI SCHIAVISMI
Il tavolo è aperto alle reti/singoli che hanno attivato progetti con i
migranti : economici-culturali-politici-
Vorremmo condividere le conoscenze e le esperienze, dibattendo sulle
forme di alleanza con le comunità migranti e sulla Ri-definizione di
cittadinanza, cogliendo i processi migratori come elementi di
riflessione ed azioni, come opportunità di cambiamento in ambito rurale
ed urbano. Ci poniamo la domanda : in che modo le pratiche e i progetti
di mutuo soccorso possono essere strumento di lotta contro il razzismo e
lo sfruttamento?
Lanciamo una proposta: progettiamo economie solidali, filiere etiche,
attraverso l'accoglienza e l'inserimento lavorativo dei migranti.
Referente: Tonino
PREPARAZIONE PER SINGOLI E NUOVE RETI
(INCLUDE GARANZIA PARTECIPATA, nel caso ci fosse l’esigenza possiamo
tenere separato il tavolo della garanzia partecipata)
Referenti: Alessio e Tiziana
Questo tavolo nasce per far fronte ai tanti singoli che vengono a
curiosare durante la tre giorni per capire cos’è genuino clandestino e
alle nuove reti che hanno bisogno di capire come risolvere i principali
problemi che si presentano all’inizio. Attraverso una panoramica del
percorso di G/C e della situazione attuale, dell’esperienza di altre
reti e delle nuove esigenze, si parlerà e discuterà di come organizzare
nuove reti (strumenti utili, burocrazia, errori comuni, ecc) e di come
sviluppare e promuovere nuovi mercati.
Alcuni degli strumenti di cui si parlerà, utili per creare reti attive e
durature, sono la garanzia partecipata, gli incontri nazionali e le reti
territoriali.
TAVOLI TEMATICI
COMUNICAZIONE
Il nostro movimento, composto da nodi distanti tra loro, necessita di
una comunicazione interna funzionale a rafforzare, creare legami e
divulgare informazioni. Allo stesso tempo riveste un ruolo altrettanto
importante nella comunicazione volta verso l'esterno, verso chi è
desideroso di approcciarsi al movimento.
Per questo semestre ci proponiamo:
- La creazione di un gruppo di persone competenti in materia di
comunicazione che si prenda cura delle principali piattaforme di
comunicazione della rete, a cominciare dalle integrazioni e migliorie
del sito.
- L'importanza del tavolo comunicazione in quanto mezzo di prolungamento
e divulgazione degli altri tavoli: formazione, mutuo aiuto, ecologia...
- Valutazione della proposta di finanziamento di una borsa di studio
destinata alla creazione di progetti creativi-artistici-
Referenti: Agnese
CUCINE IN MOVIMENTO
In autogestione
ECOLOGIA E AUTONOMIE
Genuinoclandestino
Genuinoclandestino@autistici.
https://www.autistici.org/
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