Paola Torricelli
Il mio caro Paolo, mi ha chiesto di scrivere alcune parole per ricordare Paola Torricelli, che ci ha appena lasciati e inizialmente gli ho risposto che essendo lei molto riservata forse non l'avrebbe apprezzato. Ma due parole due mi sento di doverle scrivere, troppi (ma anche troppo pochi) i ricordi che ho "accumulato" in questo breve periodo, troppo breve, in cui avevo fatto la sua conoscenza ed eravamo diventate amiche.
Ricordo la seconda volta in cui ci siamo incontrate, accompagnavamo Rosalba in uno dei suoi tour esplorativi per la montagna modenese alla ricerca di prodotti biologici, naturali. Le proposi di venire, lei, brava fotografa, con le sue opere a Treia, per l'8 dicembre di, se non sbaglio, 2 anni fa. Accettò quasi immediatamente con entusiasmo e di lì a pochi mesi, passammo assieme alcuni giorni sereni.
Lei era una persona estremamente discreta ed autonoma e spesso se ne partiva ad esplorare il paese, da sola od insieme a noi. Alcune delle più belle foto che io e Paolo abbiamo da soli o insieme ce le scattò lei in quella occasione. Mi scrisse la ricetta della "crema budwig" su un foglietto che custodisco da allora, attaccato al frigorifero con una calamita.
Poi ci fu il terremoto, la sua casa aveva avuto qualche danno, ma lei prese la cosa, a me parse, con distacco, tranne che per alcune cose di Noè, suo figlio, che particolarmente utili e preziose per lui, furono messe al sicuro nella mia taverna e lì ci rimasero per qualche mese. Ricordo con grande nostalgia e piacere la serata che passammo insieme, rimase a dormire da me e parlammo di tante cose.
Poi le presentazioni del suo libro: la prima nel suo studio, a Carpi. Sulla copia che presi per me e che conserverò con affetto scrisse: "A Caterina, giovane donna scoperta da poco e tanto cara al mio cuore". Il suo libro fotografico si intitola appunto "Lo sguardo del cuore" e voleva significare, secondo me, che la vita andrebbe sempre osservata con gli occhi del cuore, che fanno accettare anche le cose più dure e più buie che ci riserva. Quella sera era circondata da tanti amici e amiche e mi resi conto, se ancora ce ne fosse stato bisogno di quanto e da quanti fosse amata.
L' altra presentazione in un centro commerciale di Modena, in cui, incalzata dalle domande di un'amica-giornalista rispondeva con sincerità e scioltezza. Capii quanto in profondità dentro di sé fosse scesa.
L'ultima volta l'ho incontrata a casa sua, per il suo compleanno. Rosalba ed altre sue amiche avevano voluto farle una sorpresa e ringrazio Rosalba per avermi voluto coinvolgere. Era serena e felice di questa improvvisata che forse un po' si aspettava.
Paola, che il tuo viaggio ti sia lieve. Stanotte ho sognato di essere in un reparto di maternità con alcuni bambini appena nati.... chissà!
Caterina Regazzi
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