Quando ero giovane mi innamoravo di tutto e di niente avevo bisogno e sognavo
talmente forte che mi usciva il sangue dal naso. Appena avuto la patente ho
iniziato con una scassata navicella a girare per il meridione, coste spiagge
dune borghi antichi paesi citta villaggi zone archeologiche, in seguito ho
scoperto che ero un etno freak globalizzato e che facevo ricerca. Studiavo e
ricercavo sul campo antropologia del contemporaneo: noi siamo dentro al mondo
esattamente come gli altri e non siamo antropologicamente diversi o anche
antropologia della prossimità di quello che si vede e si vive da vicino. un
distillato di storie con l’andatura precipitosa degli eventi di questa terra.
Antropologia creativa per trasformare il limite in spazio, laboratorio
culturale sul concetto di luogo.
Subito vengono in mente aspetti che sono vere e proprie icone dei nostri tempi,
aspetti che si muovono lungo una linea che oscilla tra il valore funzionale e
quello emozionale e poetico come percorso approfondito e riflessivo anche
artistico e gioioso.
Mischie genetiche di popoli meridiani che sommano antichità greche e romane
compattezza e potenza barbarica innesti medioevali balcanici la genia fresca e
rabbiosa degli schiavoni e degli arberesh che rimpiazzarono latini e bizantini.
Nel meridione hanno resistito millenni agli assalti dei turcheschi e dei
corsari, un normolineo meridionale marchiato da enormi fatiche ataviche. Lungo
le coste di queste terre meridiane che gli antichi chiamavano colombro ovvero
il paese da cui scaturisce ogni cosa buona venne a spegnersi la civiltà greca.
Punti chiave di una geografia ideale svanita nel nulla e di cui rimane solo
qualche fragile incisione nel particolare più semplice come nel dettaglio più
sfarzoso. Contro le minacce del cemento il segno di un gusto raffinato e di una
vocazione alla bellezza arriva da una grande tradizione classica ed etnica.
Così da terrabondo quale sono ho trasportato su e giu con la mia navicella
pollini di profumi e sapori esaltati dalla lussureggiante macchia mediterranea
in cui si mescolano rosmarini ginepri mirti, dove il tempo sembra scorrere
lento come la sabbia dorata del mare dove anche i ritmi di vita si ricollegano
ai tempi ciclici della natura. Luoghi che cercano persone e persone che cercano
luoghi, comunità intenzionali, mappatura territoriale delle risorse umane,
energia cosmo rurale per fare architettura sociale sul territorio, creare una
rete di relazioni all interno delle comunità come forma di protezione per
creare meccanismi virtuosi e gestire i beni comuni e le risorse presenti. Un
territorio psico geografico che ha una dimensione morale estetica metafisica
convinti che il significato della realtà si trova all interno delle cose non
all esterno, dentro di esse. Allora facciamo esercizio del tempo spolveriamo la
mente buttiamo i vecchi pensieri per fare spazio ai nuovi, chi arriva prima
aspetta!
Con i suoi ultimi raggi il sole illumina gli intonaci colorati di questi borghi,
uno
sguardo verso il cielo coscienti del dono di queste nuovi giorni, buona lettura
e buon viaggio e buon lavoro dalla terra degli uomini.
Sulla onda del film “Basilicata coast to coast” dopo più di trent’anni sono
tornato sulla sommità del monte dove si erge solitario il cristo redentore di
Maratea. Ho scelto come simbolo del mio viaggio e della mia ricerca una
ceramica calabrese una statuetta di donna che tiene un grande peperoncino rosso
sulla testa. Mi piace perché mi ricorda le antiche statuette votive, il
peperoncino propiziatorio di fortuna fecondità e ricchezza mentale. Poi un asso
di coppe trovato sulla strada, simbolo di fecondità delle idee del viaggio
mentale e di saggezza e conoscenza. Comunque dicevo che a settembre dopo
Policastro sono tornato sulle dune di Palinuro secondo la leggenda nocchiero di
Enea. Sulla costa numerosi riferimenti pure alla leggenda di Polifemo con i nomi
di attività turistiche che riportano continuamente alla mente Ulisse Nessuno la
grotta del ciclope e altri toponimi. Le bellissime dune sono state occupate da
stabilimenti balneari costruiti a ridosso, in agosto traffico pazzesco di
macchine buttate una sull altra. Nei primi anni 80 sulla spiaggia passavano
ancora i contadini con asinelli, a vendere frutta dai loro grandi cesti di
vimini. Il paese a quei tempi era pieno di negozi d artigianato cilentano con
terrecotte oggetti in legno e vimini. oggi oltre alla grande cementificazione
della costa quasi non vi e più traccia di questo artigianato e nei negozi solo
paccottiglia estiva marina. Comunque buone le pizze al forno del paese.
Seguendo la tortuosa strada stretta e sconnessa della costa cilentana, caffè al
bar di Pisciotta ammirando il paesaggio dall alto. Così come dicevo dopo
trent’anni sono tornato anche a Velia-Elea la citta dei filosofi a trovare
Parmendide e Zenone che mi hanno regalato dei profumati semi di finocchietto
selvatico simbolo di purezza d animo e leggerezza di spirito. La zona della
statua del Cristo redentore di Maratea come l area archeologica a quei tempi
erano luoghi desolati con erba selvatica vetri rottami ferri arrugginiti, ora
si sono trasformati in luoghi frequentati e organizzati con restauri e percorsi
didattici, a velia e bar e souvenir a
Maratea. Parmenide sostenne primo fra tutti la rotondità della terra e per il
rigore del suo ragionamento viene considerato il fondatore della logica come
zenone il primo ad aver ammesso la divisione alli nfinito dello spazio e del
tempo cioè le basi del calcolo infinitesimale. come dire che esiste l
infinitamente grande e l infinitamente piccolo. Famoso il paradosso di Achille
e la tartaruga. Passeggiare per pietre filosofiche emozione unica, si può
viaggiare anche stando fermi, seguendo zenone non arriveremmo mai anche se il
divertimento sarebbe assicurato con la logica di parmenide.
Come dicevo mentre passeggiavo per le vie di Elea mi si fanno incontro Parmenide
e Zenone vestiti di bianche tuniche di stoffa grezza, barba e lunghi capelli
bianchi: raccontano che ora sono una coppia di fatto e come altri filosofi e
matematici della Magna Grecia vivono a Malibu in California. Zenone insegna
matematica applicata al MIT di Boston e collabora stabilmente con la Microsoft
di Bill Mates alla sperimentazione dei microprocessori mentre Parmenide insegna
filosofia e logica alla UCLA università di California, collabora con la Apple di
Stevie Jobs. Amano la musica il teatro e soprattutto il cinema, infatti svolgono
attività di consulenza sulla logica della trama dei film con numerosi registi.
Hanno collaborato con la Disney per il film animato ” Re leone” con la Pixar
enterteinment per il cartone animato “ A bug’s life”; con la Lukas film per
tutta la saga di “ Star Wars”, con Steven Spielberg per la serie di film
“Jurassic park” e quelli dedicati a “Indiana Jones”. Hanno collaborato pure con
il regista Ang Lee per il film” Vita di Pi”. Li ho seguiti con lo sguardo mentre
si allontanavano a bordo della loro lucente ferrari rossa diretti verso una
nuova meta.
Fantasie a parte, quel che voglio dire e che che ho scoperto che l’unico centro
studi esistente e’ il museo del paradosso nient altro. la Scuola Eleatica e
patrimonio dell umanità, Elea e’ stata una delle piu importanti e influenti
citta del mediterraneo, oggi solo un piccolo paese di poche migliaia di
abitanti. Un azione pianificata dedicata ad Elea potrebbe dare un impulso
economico
non solo a un paese o a una regione ma a una intera nazione. Un intero sistema
sociale economico culturale filosofico potrebbe nascere ed essere attivato
sulle ceneri della citta e dell antica scuola, avrebbe già dotuto essere anche
se tutto questo e’ ancora molto improbabile. Stessa situazione con la scuola
pitagorica a Crotone, con la figura di Archimede a Siracusa o Empedocle ad
Agrigento usati spesso solo per dare il nome a qualche liceo e a qualche
piazza. sigh quanto spreco!
Il Museo del paradosso si trova a circa due chilometri dall'area archeologica di
Elea- Velia. Voluto dalla Fondazione Alario e inaugurato l'11 settembre 2015.
All'origine del museo c'è il concorso "Pensare per paradossi", promosso dalla
Fondazione Alario e da Diogene Multimedia. Il concorso è stato lanciato a
partire dal 2013. L'idea ispiratrice è infatti di premiare la creatività delle
giovani generazioni e raccordarla alla figura di Zenone di Elea.
" Einstein trasse ispirazione per la sua teoria della relatività dal paradosso
di Achille e la tartaruga del filosofo Zenone, che visse ad Elea, città della
Magna Grecia (l’attuale Cilento) fondata nel VI secolo A.C., poi ribattezzata
Velia dai romani e infine Ascea.
E non è certo casuale che, in onore dell’antica città, Adriano Olivetti abbia
voluto denominare Elea la generazione di supercomputer sviluppati negli anni 50
del Novecento, il cui modello Elea9003 fu il primo supercomputer commerciale
interamente a transistor della storia dell’informatica". la scelta, oltre che
un riferimento alla macchina, intendeva sottolineare la centralità dell'uomo
nella sfera della tecnologia
La citta dei filosofi
La citta visse qualcosa come tredici secoli, scomparve completamente nel IX
secolo d.c. e fu cancellata anche dalle mappe. Il primo a individuare e a
visitare velia dopo secoli di abbandono fu Francesco Lenormat che ne parlo in
un libro pubblicato nel 1882. Bisognerà aspettare fino al 1927 per iniziare i
primi scavi, ripresi poi negli anni cinquanta lavori continuati fino a oggi.
Meravigliosi mosaici bassorilievi statue monete bastano a comunicarci che essa
fu la patria non solamente di filosofi ma anche di grandi artisti.
La scuola eleatica
A Elea fiori una delle due grandi scuole dell antica grecia, quella eleatica
appunto contrapposta a quella eraclitea e se la scuola eraclitea proclamava il
continuo divenire del mondo quella eleatica sostenne l’eterna staticità. Pochi
anni dopo la fondazione della citta apparve sulla scena di Elea, Senofane
considerato il capostipite della scuola, ben presto superato dai discepoli
soprattutto parmenide che fu per primo che sostenne che la terra e’ rotonda e
la luna riceve luce dal sole. Da parte sua Zenone tuttora considerato il padre
della dialettica sosteneva la tesi del valore della virtù.
Sembra quasi di vederlo tra le vie di elea zenone raccontare di un ansimante
Achille che rincorre una tartaruga inafferrabile. Achille detto pie veloce non
potrà mai raggiungere la tartaruga che sta inseguendo perché quando lui sara
giunto nel posto in cui essa si trova in quello stesso momento essa avra
percorso un altro tratto di strada e quando Achille avra percorso anche questo
tratto di strada la tartaruga ne avra nel frattempo percorso un altro e così
all infinito. Secondo Matte Blando psicanalista cileno il precursore di Freud
fu Parmenide che contrappose la verita all apparenza come Freud avrebbe poi
opposto l’inconscio al conscio. Zenone di Elea sarebbe invece secondo
matematici moderni il primo ad aver ammesso la divisione all infinito dello
spazio e del tempo: ad aver così gettato le basi del calcolo infinitesimale.
Due esempi della modernità della scuola filosofica fiorita ad Elea nel V sec
a.c. Fondatore dell eleatismo fu Senofane il primo a sostenere l unita dell
essere divino in contrapposizione alle concezioni politeistiche dominanti della
cultura del suo tempo, identificando l’unica divinità esistente con l’universo.
Senofane arrivo a concepire un dio-tutto eterno. Parmenide e Zenone portarono
al massimo sviluppo l eleatismo rappresentando sfericamente l unita dell essere
di Senofane. Parmenide affermo la necessita di liberarsi dalle apparenze e dalle
false esigenze così da ridurre ogni cosa al nulla e poterle dominare. Per il
rigore del suo ragionamento Parmenide viene considerato il fondatore della
logica: egli ritenne che la speculazione filosofica dovesse fondarsi sulla
ricerca razionale anziché sulla opinione. Con lui e Zenone i filosofi
cominciano dunque ad argomentare anziché basare le loro asserzioni su analogie.
Zenone porto alle estreme conseguenza il concetto di verita opposta alle
apparenze affermando che la virtù e’ il solo valore e sulla base del rigore
dialettico del proprio ragionamento arrivo a dimostrare concetti paradossali:
nego ad esempio il movimento con il famoso argomento di Achille pie veloce, la
molteplicità delle cose e il concetto di infinito.
Le conoscenze su questa antica scuola, come per tutte le altre scuole
presocratiche, sono indirette e si basano su testimonianze certe e testi di
autori dell'epoca parmenidea.
Le principali dottrine degli Eleati furono sviluppate in opposizione con i primi
filosofi naturalisti della scuola di Mileto, che spiegavano ogni forma di
esistenza riconducendola agli elementi primari del cosmo, e con la teoria di
Eraclito, che vedeva in tutte le realtà un perpetuo cambiamento. Gli Eleati
asserivano che la vera spiegazione delle cose si trova nella concezione
dell'universale unita dell'essere. Conformemente a questa dottrina, i sensi non
possono aver cognizione di questa unità, perché le loro impressioni sono
inconsistenti: è solo tramite il pensiero che è possibile superare le false
apparenze dei sensi (la doxa) e giungere alla conoscenza dell'essere e alla
fondamentale verità che Tutto è Uno. L'Essere inoltre è immobile, increato ed
eterno, perché non può scaturire dal non- essere, né potrà mai terminare in
esso, altrimenti ad un certo momento non sarebbe. Essi argomentano che gli
errori su questo punto derivano comunemente dall'uso ambiguo del verbo essere,
che può significare «esistere», oppure essere mera
copula che connette soggetto e predicato.
L'area archeologica è localizzata in contrada Piana di Velia, nel comune di
Ascea, in provincia di Salerno, all'interno del Parco nazionale del Cilento e
Vallo di Diano.
Lo storico e geografo greco Strabone, nella sua Geografia, parla della città di
Elea-Velia, specificando che i Focei, suoi fondatori, la chiamarono
inizialmente Hyele ( ̔Υέλη
e infine Elea. I Romani adottarono la forma Velia per il nome della città.
Toponimi locali influenzati dal nome Velia sono i vicini comuni cilentani di
Novi Velia e Casal Velino.
Gli scavi, vicini alla ferrovia e non lontani da Ascea Marina, sono visitabili
tutti i giorni, eccetto il giovedì. In prossimità dell'ingresso si trova un
ampio parcheggio gratuito non custodito né ombreggiato, e un gruppo di moderni
edifici in cemento armato, legno e vetro, destinati a biglietteria,
esposizione, ristoro, servizi igienici e vendita di souvenirs costruito con i
finanziamenti POR Campania 2000 – 2006 per la valorizzazione del Parco
archeologico di Elea-Velia nell'ambito di un progetto cofinanziato dall' Unione
europea. Di questi solo la biglietteria è utilizzata, mentre gli altri risultano
in stato di abbandono sin dal loro completamento: gli scaffali accatastati non
sono nemmeno stati montati. Nel 2016 l'area archeologica ha fatto registrare 33 380 visitatori.
Ferdinando Renzetti
Commento di Alessandro D'Arpini: "Parmènide di Elea sosteneva che gli esseri non sono stati creati ma esistono da sempre e sempre esisteranno. Mi sembra un buon punto di partenza."
RispondiEliminaConsiderazione di Ferdinanndo Renzetti: "Ciao paulus l'argomento della scuola eleatica parmenide e Zenone è uno di quelli che mi interessano molto e ho visto che l'articolo ha raccolto il solo commento di alessandro darpini mi sarebbe piaciuto molto approfondirlo perché c'è ancora molto da dire anche se la mia poca capacita nel comunicare gli argomenti e visto che siamo sempre più pigri distratti e anche un po sordi e visto che leggiamo sempre di meno mi esento di aver fallito nella capacita di sviluppare quel meccanismo virtuoso per combinare un insieme di riflessioni pù profonde e continue..."
Mia rispostina: "Mentre Eraclito è il filosofo del divenire e della dinamicità, Parmenide è il filosofo dell'essere e della staticità, purtroppo noi siamo precursori in un mondo retrò che si nutre d'ignavia... Ci è consentito solo di seminare a spaglio senza sapere se e come e quando i nostri semi germoglieranno. Almeno questo io sto facendo, da così tanto tempo che ho smesso completamente di preoccuparmi dei risultati. Esprimo idee per mantenermi in tono con me stesso. D'altronde cosa possiamo fare di più? Nella psiche collettiva si crea pian piano un'onda... poi il cambiamento avviene da sé, com'è giusto che sia."
Da: La nuova epoca del Cristo Dio, in cui si parla della Nuova Epoca che sta iniziando.
RispondiEliminaPREMESSA
Giovanni 1:1 "In principio era il Verbo." anzi, come dice V. Marchi, "In principio era la Vibrazione." Infatti, nel buio, nel vuoto e nel silenzio dell'eternità, Dio Padre/Madre ebbe il desiderio di manifestarsi e iniziò a vibrare, finché si scisse in due parti, Dio Padre e Dio Madre. Dall'unione di questi due nuovi princìpi nacque il primogenito, il Coregnante dei Cieli, il Cristo-Dio. Successivamente nacquero i 7 cherubini, da cui sorsero i 7 serafini corrispondenti, che a loro volta generarono altri esseri spirituali e così via, fino a formare le miliardi di famiglie spirituali; processo che continua tuttora e che continuerà all'infinito, perché Dio è infinito ed eterno e così la Sua Creazione.
Come un essere spirituale generato diventa spirito puro e dove va a vivere? Lo dice la rivelazione di cui all'inizio: "Non è semplice descrivere con parole e concetti umani, tridimensionali, il processo divino della creazione a sette dimensioni che avviene nei Cieli. Quindi, come ha origine e come si sviluppa, nella patria eterna, un bambino spirituale che poi diviene un essere spirituale completo? Dio, la Legge della vita, attinge alla Sua fonte energetica inesauribile, alle 4 forze creatrici (Ordine, Volontà, Sapienza=Azione e Serietà=Giustizia) e crea soli e pianeti spirituali nel corso di eoni ed anche i Suoi figli che popolano il Regno di Dio. Essi si formano e maturano nel corso di cicli inconcepibili per noi umani. Ogni nuovo essere inizia con l'attivazione tramite il Suo soffio di vita e nasce così un atomo spirituale, che noi uomini potremmo paragonare a un ovulo nel grembo della madre. In base a ritmi prestabiliti da Dio, l'atomo, il "sia fatto", pian piano assume una forma spirituale somigliante a un minerale (spirituale), che si sviluppa poi sempre più, assumendo le informazioni di tutte le sostanze energetiche e spirituali dei minerali.
Concluso questo ciclo, l'essere spirituale passa alla forma vegetale ed inizia ad assumere e sviluppare in sé sempre più le forze delle forme vegetali. Giunto a maturazione nel campo spirituale vegetale, l'essere in evoluzione passa alla forma animale e in essa si sviluppa ulteriormente per accogliere anche tutte le essenze delle forze animali. Questo è il terzo grado di evoluzione (nulla a che vedere con l'evoluzione proposta da Darwin-ndr) e, completato anche questo ciclo eonico, l'essere spirituale è pronto a divenire un "bambino spirituale", che può "stare in piedi".
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCompletato anche il quarto grado di sviluppo, il bambino spirituale viene attirato da una coppia di duali adulti, maschile e femminile. Essi si inchinano l'uno verso l'altro e formano come un bozzolo, simile a quello di un bruco, e, in base alle loro caratteristiche specifiche (noi diremmo del carattere e della personalità) attirano il bambino spirituale pronto a "nascere". Essi sanno quando il bambino è pronto ad entrare nel loro bozzolo ed è Dio Padre/Madre che determina il momento in cui ciò avverrà, fornendo l'energia necessaria a questo processo. Per chiarire: il bambino spirituale che viene attirato da una coppia di duali ha una mentalità simile alle loro ed è Dio stesso che, al momento in cui immette il Suo soffio vitale nell'atomno spirituale originario, immette in esso anche il nome, la mentalità e il principio femminile o maschile.
RispondiEliminaQuando il bambino spirtuale avrà accolto in sé tutte e tre le altre Caratteristiche divine (Pazienza=Bontà, Amore e Misericordia=Mitezza) diventerà un essere spirituale puro, libero e assoluto, un erede della Patria eterna e imparerà sempre più fino a raggiungere la completa maturazione e poter così operare per l'espansione dell'universo nella grande famiglia di Dio, secondo i princìpi di uguaglianza, libertà, unità, fratellanza e giustizia, la base di tutta la Creazione.
Questa fase potremmo paragonarla a quella in cui un adulto, finiti gli studi, inizia a lovorare e pensare a "metter su famiglia", con la differenza che, nei Cieli, non c'è l'invecchiamento e la morte, i problemi delle proprietà e dell'eredità.
Noi uomini abbiamo i nostri sentimenti, le nostre sensazioni, i nostri pensieri, le nostre parole e azioni nel mondo tridimensionale e non possiamo vedere nel profondo dell'Essere a sette dimensioni e tantomeno comprenderlo in modo totale. Potremo farlo solo quando cadranno gli involucri energetici dell'anima, le nostre colpe che la offuscano, cosa che può succedere solo se facciamo nostri i cinque princìpi che sono rettitudine, buone maniere, etica, morale e stile.
Queste piccole e parziali spiegazioni forse hanno permesso di presagire chi siamo veramente, esseri molto, molto più grandi di quanto possiamo immaginare, che un giorno ritorneranno nel Regno di Dio, a casa.