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giovedì 5 febbraio 2015

Cancro - Lasciateci morire in pace...



Richard Smith, medico inglese di spicco – ed ex direttore del British Medical Journal – ha definito il tumore come “la miglior morte possibile”.

Per poi rincarare la dose: “Dovremmo smetterla di spendere miliardi nel tentativo di curarlo”. Il tutto perché la malattia permette a chi la contrae di dire addio ai propri cari, dando il tempo necessario al malato terminale per prepararsi a morire.

Smith espone e motiva la controversa tesi sul suo blog per il BMJ, confrontandola con lamorte improvvisa o la lenta morte per demenza: “Si può dire addio, riflettere sulla propria vita, lasciare un ultimo messaggio, visitare luoghi speciali per l'ultima volta, ascoltare le canzoni preferite, leggere le poesie più amate e prepararsi a godere l’eterno oblio”. Morire da un momento all’altro (il più delle volte indicato come il miglior modo per andarsene, in quanto indolore) “può essere molto difficile da affrontare per amici e famigliari, soprattutto se i rapporti con qualcuno non erano stati chiariti” scrive il medico, che condanna anche le lunghe sofferenze in ospedale nelle mani dei dottori. Come se invece, prendendo un considerazione solo l'aspetto fisico, i cicli di chemioterapia fossero una roba da nulla.

La (non) cura di Richard Smith – attualmente a capo dell’ICDDR – è dunque la seguente: “State lontano da oncologi troppo ambiziosi, e smettiamola di sprecare miliardi cercando di curare il cancro, per poi lasciarci morire di una morte potenzialmente molto più orribile”.

(Fonte: http://www.ilgiornale.it)

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